il treno è un mezzo impareggiabile

Ecco, vedi a volte: uno prende un regionale di quelli un po’ scassati a scartamento ridotto e, sedendosi a caso, trova questo:

Sperando di non aver incontrato un’altra Sadako, impegnata nelle sue mille orizuru (se non sapete di cosa stia parlando avete fatto le elementari troppo di recente), a me ha fatto l’effetto di un caffè pagato. Cioè mi ha fatto piacere.
Magie che solo il treno rende possibili, pensarci al prossimo viaggio.

manifesti, ancora

Un po’ di manifesti, ancora.
Kurt il Vile prosegue il tùr, facendo come detto alcune date con l’uomo-che-parla-più-lentamente-al-mondo: J Mascis del gruppo-che-ha-il-volume-più-alto-al-mondo. Se ripassa, consiglio.

Qualche manifesto degli Who di un’epoca commovente per semplicità (e nella quale gli Who venivano dopo il wrestling).

I Dream Syndicate propongono il tùr autunnale e, sebbene non passino proprio da qui, consiglio una puntata a chi ne capisce e ha voglia di muoversi.

A casaccio, due Giuda, impegnati in un lunghissimo giro negli Stati Uniti, un festival con gli occhi belli (e Jen Cloher) e, infine, sempre a proposito di occhi il ritorno di Alice.

Australia only.

turismo critico: la torre Eiffel

Adooooro il mondo delle recensioni e, sopra tutto, quelle ponderate e misurate.
Il meglio è quasi sempre nei titoli. Oggi facile: torre Eiffel.

L’antiruggine almeno, vivaddio. E scostumati.

Però è ordinato.

Stona, stona.

E’ demode.

Forse non ho capito il sistema dei pallini…

I polizziotti che non si presentano come altri.

Tra l’altro, a parte l’entusiasta Renato, per tutti gli altri vale la scusante che era davvero impossibile prevedere il ferro e le code.