Mese: Maggio 2024
accidenti, I.
Che disastro.
dopo non conta
Lo stesso giorno, pur di non andare in piazza della Loggia a Brescia, il, lo, la presidente del consiglio mette in piedi una baggianata a Caivano in cui un centro sportivo che tra sei mesi sarà deserto e desolato si erge a baluardo dello Stato contro l’assenza dello stesso Stato nelle periferie del paese. Il parroco in estasi celebra il governo, che è lì però con un altro intento: il trappolone a De Luca. In favore di video, prontamente diffuso, il, lo, la presidente del consiglio si presenta al presidente di regione riferendosi all’epiteto ricevuto mesi fa: «Presidente De Luca, quella stronza della Meloni. Come sta?». La bella notizia inaspettata è che il, lo, la presidente del consiglio non è una persona rancorosa che ha covato per mesi il desiderio di rivincita. De Luca non è pronto, chi lo sarebbe?, e non ha la risposta lì per lì. Che a pensarci poi sarebbe stata splendida: «Sì, l’ho riconosciuta».
Ah, le risposte pronte, le battute fulminanti lì per lì, che sogno averle. Che capacità. Poi, certo poi, vengono le risposte giuste ed è ancora più frustrante, era così ovvio, così facile. Dopo. Ma dopo, cosa che peraltro De Luca ha fatto, tutto è disinnescato, l’effetto è svanito, non ha per nulla una portata paragonabile. Per esempio, come non citare la puntata di Seinfeld sui gamberetti e la telefonata del mare, 8×13? Già, che rammarico, avere le belle risposte dopo. O, almeno, credere di averle.
cinquantesimo ventotto maggio
Una piazza gremita per ricordare la strage, volti noti, amici, conoscenti, familiari e persone impegnate, giovani, tanti. Le due ragazze che dal palco si rivolgono direttamente alle vittime – “Noi siamo dei vostri” – danno ai presenti un momento di commozione.
Dal governo, nessuno. Non è una novità. La presenza e il discorso diretto e incisivo di Mattarella risaltano anche per questo, Quest’uomo migliora col tempo. Cinquant’anni, molte idee chiare sull’accaduto, qualcuna sugli esecutori materiali in via, forse, di definizione con i due processi, il clima attuale spinge alla partecipazione e la memoria. Domani a Roma il ricordo di Matteotti con un intervento di Bruno Vespa, non ci si deve distrarre come le allodole.
fatture e preventivi: questo colore è reato
Se il preventivo prevede, Dickianamente, dei pianti elettrici, allora davvero la cosa si fa tetra:
L’assessore Disabili arriverà poi. Ma sarà il cognome?
Il colore è, invece, chiaramente un reato, quel maledetto avorio chiaro:
Bene, sto qui e aspetto le guardie, piango elettrico e vediamo se arriva Disabili.
Kim Jong Un o i carabinieri che indicano cose
Pointer pointer è bellissimo:
Funziona anche sul fono ma da pc con il maus è più bello.
«le violenze dell’estrema sinistra europea»
Il 24 inizia il processo a Ilaria Salis a Budapest.
Saranno ascoltati una vittima (?) e due testimoni, l’udienza successiva è prevista a settembre e grazie a iddio è finalmente ai domiciliari. Ricordo che Salis si è fatta ben più di un anno di carcere in condizioni indecenti, più di un mese senza nemmeno una doccia per non parlare delle catene e degli stivali col tacco a spillo, per «aggressione che ha messo in pericolo la vita di altre persone» e per «appartenenza a un’organizzazione criminale», figuriamoci. Infatti, il governo ungherese vuole «difendere gli ungheresi dalle violenze dell’estrema sinistra europea», ma magari, magari santoddio, magari esistessimo per davvero. Piagnoni, come tutte le destre europee.
Fa ancor più schifo la simultaneità con il rientro in Italia di tal Chico Forti, questo sì condannato per omicidio all’ergastolo in via definitiva negli Stati Uniti, proprio oggi, con Meloni ad accoglierlo a Ciampino, da non credere. Gli scivoloni retorici e contenutistici di Tajani che cerca di giustificare una vicenda e non l’altra sono da far accapponare la pelle, ridere non fosse ministro degli esteri.
20 years of ‘Get Born’
Sapevo l’avrebbero fatto, ecco le date dei Jet in Europa:
Uhm, Dublino, Belfast, Birmingham o Nottingham? Scelte, scelte, che cosa magnifica sono le scelte. In Inghilterra ci si pesta di più, al centro-nord pure, quindi direi che la scelta obbligata è Birmingham o Nottingham. Che poi sono una attaccata all’altra, un’ora di treno. Doppietta? Potrebbe, almeno delle città.
E l’O2 Institute Birmingham è pure notevole e mi ci potrei fermare fino al 17 per vedere anche i New Model Army. Andata, arrivo amici.
elezioni europee 2024: uno, bello e brutto
Tra poco si voterà e io, fedele alle mie funzioni di servizio, devo cominciare a scrivere sapide storielle su liste e candidati in lizza, come faccio sempre. Niente schedina, non ho tempo, ma i commenti sì.
Cominciamo con lo slogan, che è uno di quelli che mi fa più ridere: niente verbi, niente costrutto, proposta sintattica dritta dritta a qualcosa del tipo: amore bello, odio brutto, per citare una parte di Lauzi, proposta politica boh, del tutto inesistente. Ecco Renzi e la lista di cui dico sotto:
Manco è suo, lo slogan. «Al passato: grazie. Al futuro: sì» è di Dag Hammarskjöld, uomo politico svedese per due volte Segretario generale delle Nazioni Unite che, almeno, metteva i due punti.
Il nome della lista mi fa molto ridere, Stati Uniti d’Europa, filiazione di +Europa, addirittura lo stesso grafico, Stefano Gianfreda; la lista di scopo raccoglie +Europa e Italia viva, Partito socialista italiano, Radicali italiani, Libdem europei, L’Italia c’è, Renzi fa il buffoncello e si candida sì ma come ultimo in lista, per mostrare che gli importa ma lui non è come gli altri leaders di partito.
Non basta. C’è una seconda lista Stati Uniti d’Europa, depositata da Diego Sabatinelli per conto di Maurizio Turco per conto a sua volta della Lista Marco Pannella, con il solito simbolo della rosa nel pugno:
La cosa si infittisce. Non sono a conoscenza, ora, delle decisioni della Direzione centrale per i servizi elettorali, se consentire a entrambe le liste di partecipare, se modificarne una, e quale?, se ambe. Se la seconda si era già presentata nel 2019, in previsione di una corsa con i socialisti, poi non andata a buon fine, la prima è stata depositata prima stavolta. Cosa pesa di più?
Per restare negli Stati Uniti (minuscolo), altra lista contigua: USE – Stati uniti degli Stati aderenti all’Euro. È il tizio del salvadanaio, Enrico Andreoni, quello di Recupero Maltolto di due anni fa, simbolo molto bello a vedersi e concetti per nulla affastellati:
Solitamente questo Andreoni deposita, poi alle elezioni manco ci arriva perché non raccoglie le sottoscrizioni. Ma è il suo modo di partecipare, se sta bene lui io pure, figuriamoci. Andreoni grazie, elezioni urrà.
occacchio, default!
Si è pure bloccata la pompa della benzina improvvisamente, ora capisco: all’ultimo centesimo della carta. Molto bene. Qualcuno ha qualche moneta che devo prendere il pullmino per Torre Pedrera? Non mi drogo, giuro, devo prendere il pullmino.