hic sunt… leones?

Io a Nîmes ci andrei a vivere di corsa. Unico difetto per me? Essere un po’ fuori dalle direttrici di trasporto, non è comodo andare ovunque. Ma, forse, questo è anche il motivo per cui è rimasta una città così vivibile, fuori dalle mire dell’overtourism.

L’elemento più noto della città, con la maison carrée, è l’arena. Imponente, bella, mantenuta. Lì dentro di boiate ne fanno un sacco, ancora oggi, una meno e di certo scenografica è l’UTS Bastide Médical Nimes, torneo di tennis su due giorni, proprio dentro dentro.

Anche il colpo d’occhio generale non è per niente male, certi chiamati Romanes avrebbero un punto interrogativo sulla testa. Oggi ha vinto il più grande giocatore norvegese di tutti i tempi, Casper Ruud.

Dopo, gita fuori porta allo strepitoso Pont du Gard.

lo smartphone che stavi cercando

Arriva una mail promozionale con quell’oggetto, “Lo smartphone che stavi cercando”, e io come tutti penso echecazzo. Che manco io so che smartphone stia cercando, non so nemmeno se ne stia cercando uno. Aprendo la mail, ovvio, sorrido per questi simpatici ruffiani:

Ahah, no, non sto cercando un iphone15. Allora meritano un po’ di pubblicità, anche perché con loro mi sono trovato bene un paio di volte: Back market. Non ‘black’, è un sito credo estone che raccorda chi si occupa di devices ricondizionati, con prezzi ovviamente più interessanti e politiche di trasparenza e reso molto apprezzabili. Ecco, il mio l’ho fatto, loro pure.

omicidio a New York: un’interessante successione di eventi

Mercoledì scorso, Brian Thompson, ceo di UnitedHealthcare, una delle più grandi compagnie di assicurazioni sanitarie degli Stati Uniti, è stato ucciso a Manhattan per strada. La vicenda fin da subito assume le caratteristiche di un film scritto male, a cominciare dagli indizi sparsi a casaccio fino alle reazioni e alle conseguenze nei giorni successivi. Vale la pena ricordarne i sommi capi.
Thompson è stato ucciso in relazione alla sua attività professionale con tre proiettili sui quali erano incise le parole: “deny” (negare), “defend” (difendere) e “depose” (deporre), il richiamo facile al libro pubblicato nel 2010 dal professor Jay M. Feinman, esperto di diritto assicurativo, intitolato: “Delay, Deny, Defend: Why Insurance Companies Don’t Pay Claim and What You Can Do About” e ai tre comandamenti delle compagnie nella valutazione dei casi da rifondere o meno. Uhm. Il killer non solo se ne è andato a spasso per dieci giorni per Manhattan incrociando tutte le possibili telecamere della zona con una mascherina sanitaria ma lo ha fatto pure a viso scoperto all’ostello. Ridendo. All’ostello. John Wick, praticamente.

Non ricordo, mi pare fosse Bill Hicks a fare un pezzo di standup spassoso sul fatto che a New York, non avendo nessuno la macchina, se si voglia assassinare qualcuno tocchi prendere la metro, fare venti fermate, andare a casa del qualcuno, ammazzarlo, poi tornare indietro di nuovo con la metro. Ammesso che non si debba smaltire il corpo. Ecco. Si scatena la ricerca al killer, bello bisogna dire e scappato pure in bici (elettrica!), con tanto di taglia da diecimila dollari della polizia e nel frattempo le vendite del tipo di giaccone vanno alle stelle, da Macy’s si trova. Anche se, pare, il prezzo sia raddoppiato nelle ultime ventiquattro ore. Beh, ottima scelta, bisogna dirlo. E a Washington Square Park si tiene prontamente una gara di sosia del killer.

Il classico è che si sia presentato anche il killer e che non abbia vinto. Secondo, magari. Potrebbe aver vinto Timothee Chalamet. Nel frattempo, United Healthcare pubblica un commosso post online in cui esprime il rammarico per l’assassinio del proprio CEO ma il comunicatore ricorda sì di bloccare i commenti ma non le reazioni, ed ecco che le faccine sorridenti diventano in pochi minuti decine di migliaia. Saranno sessantaquattromila quando se ne accorgerà.

Poi, appunto la sceneggiatura scritta male, non è ben chiaro se le immagini diffuse del killer siano proprio del responsabile, le stesse scritte sui bossoli vengono un po’ messe in discussione, anche la fuga in bici non è proprio certa, non su quel modello. Di certo a United Healthcare son dei cattivoni, tra il 2020 e il 2022 l’azienda ha registrato un aumento di dinieghi di rimborsi per la cosiddetta post-acute care dal 10,9 per cento al 22,7 per cento, aumentando quindi di parecchio i profitti. Qualcosa di nuovo sotto il cielo di Manhattan? No, non direi.
Lo zaino, comunque, è questo. Io ho il Travel Backpack loro ed è fichissimo. Già qualcuno sta pensando al prossimo costume di Halloween, chiaro che il ceo di UnitedHealthcare susciti pochissima simpatia e capacità di immedesimazione, specie dopo la pubblicazione delle sue buste paga. Povero Thompson, immagino che anche da vivo non raccogliesse la simpatia popolare ma, certo, venire ammazzato in favore di telecamera da un killer piuttosto fico e ben acconciato, che se ne va bel sereno su una bici elettrica con l’aria da Charles Bronson giustiziere dei deboli, non aiuta proprio per nulla. Ammesso che tutto torni, il killer senz’altro capisce il sistema contemporaneo di comunicazione, telecamere urbane comprese, poi il sistema stesso fa il resto, prendendo vie surreali e demenziali insieme, perché c’è chi è serio che chi, molti me compreso, cazzeggia. Appunto, da cattiva sceneggiatura. Ed è la successione degli eventi che va tenuta d’occhio e che dà la misura della faccenda, non l’atto in sé. Perché per avere lo sconto sul giaccone, e lo dice Macy’s se riguardate la pagina linkata sopra, il codice è: FRIEND.

Salvo lo screenshot che poi se ne accorgono e lo cambiano, magari in KILLER. Vediamo adesso che succede.

hotel Jugoslavija

Costruito negli anni Sessanta per dotare Belgrado di una struttura ricettiva all’altezza, come aveva suggerito Haile Selassie nel 1961 dopo il Forum del Non-Aligned Movement (NAM), fu inaugurato nel 1969 facendo sfoggio di grande lusso, dalle ceramiche al più grande lampadario a goccia del mondo e ospitò tutte le personalità in visita a Tito e in città.

Colpito dai bombardamenti NATO del 1999, fu parzialmente ripristinato, poi venduto nel 2006 e poi chiuso, dopo un periodo di decadenza in cui una parte fu addirittura di proprietà di Arkan. Ora il progetto è costruire un nuovo albergo con due enormi torri laterali, per cui, nonostante le proteste, ne è iniziata da pochi giorni la demolizione.

(AP Photo/Darko Vojinovic)

Un altro pezzo di diversità che sparisce, peccato.