Oliver Wolf Sacks (Londra, 9 luglio 1933 – New York, 30 agosto 2015).
Nel suo ultimo post, consapevole di tutto come è sempre stato, ha pubblicato questo video. Esattamente in linea con il suo pensiero (che condivido): «Sono stato un essere senziente su questo splendido pianeta, e questo è stato un privilegio e un’avventura».
Mese: Agosto 2015
una donna che parla poco ma quando parla non le manda a dire
Domenica scorsa su Repubblica ho letto un’intervista a Carla Gravina, donna da sempre interessante con delle cose da dire, a parer mio, non solo su Volonté.
L’intervista si chiudeva, letteralmente, così:
Sottoscrivo, pure la chiusa che ci sta tutta.
quella voglia di Banksy
Ogni tanto viene improvvisa.
(Banksy è solo qui).
cancellare le facce in nome di qualche diritto non ben chiaro
Un bel Banksy che mi ricorda di prendere ancora in giro Google che, con Street View, è costretta a cancellare le facce dei passanti e, spesso, non riesce a distinguere bene tra vivi e non vivi.
Bobby Sands, per esempio. O queste.
una nota a margine del casino sui Casamonica
Dopo le polemiche sul funerale di uno dei Casamonica, l’unica cosa che vorrei dire io al riguardo è: a quel tipo di persone bisogna rompergli i coglioni da vive, non da morte. Così non serve a niente.
“mi piace definirmi un bibliofilo”
Tanto per essere chiari, il merda (Dell’Utri) con la complicità de il merda (Marino Massimo De Caro, direttore della biblioteca) sottraeva cinquecentine e testi preziosi dalla Biblioteca dei Girolamini di Napoli. Il secondo è stato condannato a sette anni, per aver venduto, tra l’altro, parecchi volumi all’estero. Il primo è accusato di peculato (non bibliofilia). Almeno duemila i titoli spariti.
tlhIngan Hol
Il signore in foto, che è di Cracovia, deve evidentemente essere andato a scuola qui.
il sindaco mente
Il 6 agosto è morto Renato Zangheri, sindaco di Bologna durante la strage dell’Italicus, la morte di Lorusso, la strage di Ustica e la strage alla stazione.
Professore universitario, ovviamente del PCI, ricordato per la sua gentilezza e pacatezza, intraprese durante la sua amministrazione numerose misure di welfare sociale che fecero di Bologna un caso speciale in quegli anni.
Ciò nonostante, entrò in collisione con il movimento del ’77 in modo molto duro.
Tra tanti slogan indirizzati dal movimento al sindaco in quegli anni («zangherì zangherà zangheremo la città»), il preferito di Zangheri (e anche il mio) era questo:
“Zangheri mente sapendo di mentine”
Non perché mentisse, anzi. Gli faceva piacere il riconoscimento della gentilezza e del rispetto e aveva senso dell’umorismo.
(Da sindaco, tra le altre cose, fece un discorso bellissimo ai funerali delle vittime della strage della stazione – l’ho pubblicato qui anni fa – e fu il primo in Italia ad assegnare uno spazio comunale a un’associazione omosessuale; all’inaugurazione dello spazio qualcuno tentò di baciarlo sulla bocca, lui si scansò ma per un bel po’ non riuscì a smettere di ridere).