il discorso del presidente

Bravo bravissimo Mattarella, per carità, e tutti a lodarne le sagge parole e gli argomenti, salvo poi fregarsene lasciando le concessioni balneari così come sono e considerarlo un vecchio rincoglionito quando ci sarà da prenderne il posto o discuterne qualche scelta.
Come da tradizione, il discorso però di cui tenere davvero conto è quello parapresidenziale di Balasso.

Il video vero vero:

Eh, buon anno.

la più interessante regista italiana

Non so se sia un bel film, a me è piaciuto molto.

La chimera, di Alice Rohrwacher, storia poetica, allegra e malinconica, di un gruppo di tombaroli in Tuscia negli anni Settanta e di un’umanità, noi, che scava buche, mastica e trafuga tutto, non ha passato se non per qualcuno, e che sa, solo alcuni però, prendersi una cura amorevole e sgangherata delle persone. Fin dal trailer durante Oppenheimer l’avevo puntato, ce l’ho fatta: film meraviglioso. Poche sale, solito paese del cavolo.

un logo, quasi

Il Monviso è la montagna ideale disegnata da un bambino, la luna è comunque la luna, Superga è una signora basilica in posizione invidiabile, Valerio Minato è un grande fotografo.

Trova la posizione, che è comunque una e una sola, l’allineamento, la stagione, la sera serena, l’ora giusta, il fuoco, il tempo e il diaframma e, come è successo a lui, passano sei anni. Un miracolo di convinzione e bravura, oltre alla foto. Assurdo che gli rompano le palle in rete e uno debba premunirsi facendosi un video per dimostrare che la foto l’ha scattata per davvero. Dalla totale credulità alla totale incredulità, tempi attuali, ma almeno non si perdano gentilezza e rispetto, su.

un’ora sola ti vorrei

Passa un’ora tra la conferma ufficiale della nuova opera di Banksy a Peckham, tra Southampton Way e Commercial Way, che qualcuno zompa su, svita e se la porta via.

Ma di questi tempi è difficile farlo senza che qualcuno riprenda (c’è) o fotografi (ecco):

Passa poco e già in molti si divertono:

Un milione compra subito, affarone.
Nel frattempo, Scotland Yard non sta con le mani in mano, prima arresta uno e poi un altro. Chissà che reato è, se lo è a monte anche quello dell’artista, il bello della street art. Vediamo che succede ora.

il briguglio d’inverno

Alle 04:27 dell’oggi, per una certa ricorrente abitudine per quanto con piccole variazioni del sistema solare che ci circonda, viene l’inverno.

Anche in questo caso è questione di processioni e addizioni azimutali, allineamenti e disallineamenti, raggi solari radenti e meno radenti, non è che si sta qui a spiegar tutto, si vada a scuola. Di certo fa caldo che uno non direbbe, altroché. A ogni modo, buon inverno ai meritevoli, che son quelli che gridano l’antifascismo alla scala, e ciccia ai bruttoni, quelli che vanno ad Atreju tutti belli brutti e compatti. Vestitevi freddi o caldi, alla seconda.

la musica delle stagioni, autunno 2023

E anche questa stagione è finita e la celebro con novantadue canzoni.
Oddio, che ci sia molto da celebrare è una tesi tutta da dimostrare, che lo si possa fare comunque un altro discorso, che valga la pena sicuro. La cosa più rilevante che direi d’aver imparato in questa stagione è che si possano mangiare le punte delle banane senza pericolo, avendo appreso del pericolo stesso nel medesimo momento. I tre concerti di Natalie Merchant sono stati senz’altro il picco musicale dal vivo, anche se niente male Bud Spencer Blues Explosion, la scomparsa di McGowan il dispiacere. La compila sta qui.

Sei ore e rotti, il tempo esatto per andare dal teatro Politeama di Catanzaro a Montauro, passando per Squillace lido e assolutamente senza vedere la scogliera della Vasche di Cassiodoro, ci mancherebbe. A piedi, a piedi, che altro?

Le compile vere e proprie: inverno 2017 (75 brani, 5 ore) | primavera 2018 (94 brani, 6 ore) | estate 2018 (82 brani, 5 ore) | autunno 2018 (48 brani, 3 ore) | inverno 2018 (133 brani, 9 ore) | primavera 2019 (51 brani, 3 ore) | estate 2019 (107 brani, 6 ore)| autunno 2019 (86 brani, 5 ore)| inverno 2019 (127 brani, 8 ore)| primavera 2020 (102 brani, 6 ore) | estate 2020 (99 brani, 6 ore) | autunno 2020 (153 brani, 10 ore) | inverno 2020 (91 brani, 6 ore) | primavera 2021 (90 brani, 5,5 ore) | estate 2021 (54 brani, 3,25 ore) | autunno 2021 (92 brani, 5,8 ore) | inverno 2021 (64 brani, 3,5 ore) | primavera 2022 (74 brani, 4,46 ore) | estate 2022 (42 brani, 2,33 ore) | autunno 2022 (71 brani, 4,5 ore) | inverno 2022 (70 brani, 4,14 ore) | primavera 2023 (74 brani, 4,23 ore) | estate 2023 (53 brani, 3,31 ore) | autunno 2023 (92 brani, 6,9 ore)

E avanti, allora, è già cominciata la prossima. Alè.

la strada che porta all’inferno

In un’Inghilterra distopica di un futuro non troppo lontano, le riserve di mezzi di produzione incominciano a scarseggiare. Le strade sono in balìa di criminali reazionari, contrastati da una speciale task force della polizia federale che combatte l’estraniazione nell’essenza del lavoro che non considera l’immediato rapporto tra il lavoratore (il lavoro) e la produzione. L’unica possibilità per questa umanità sperduta, preda dell’alienazione dell’autocoscienza che pone la cosalità, è lui:

In attesa del nuovo film con Di Caprio.

Psst, ragazzo? Lo vuoi un po’ di comunismo?