Ma no, è l’altro che va vaccinato…
Splendida famigliola, uno ultrastronzo, e si sapeva, e l’altro – novità – medico no vax, pure. Chissà che bello, a cena.
Ma no, è l’altro che va vaccinato…
Splendida famigliola, uno ultrastronzo, e si sapeva, e l’altro – novità – medico no vax, pure. Chissà che bello, a cena.
Un bel modo di esprimere il lutto.
Passi il Kosovo, ma quello che scoccia per davvero è la Francia.
(Qui il vero medagliere).
E come sempre accade per olimpiadi, mondiali, europei, le uniche notizie riguardano i risultati degli atleti italiani. Se arrivano sul podio o più giù, chi abbia vinto la gara, con che tempo, come, resta un mistero.
Per non parlare dei delirii pro-Pellegrini. Posso dirlo? Chissenefrega.
Ahah, vero.
Ma così dev’essere, è il genere che lo richiede.
È esso stesso ricordo.
Nella finale dei 400 metri stile libero è un testa a testa tra tre nuotatori, i due favoriti, l’americano Kieran Smith e l’australiano Jack McLoughlin, e l’outsider, il tunisino Ahmed Ayoub Hafnaoui, qualificatosi con l’ottavo tempo, per un pelo.
Meravigliosamente, vince il diciottenne Hafnaoui e i due telecronisti italiani riescono a chiamarlo per tutta la gara «il tunisino», tranne una sola volta. Che si son sbagliati, chissà.
Facile dirlo, le cose migliori della cerimonia di apertura delle olimpiadi sono state la performance dei pittogrammi umani e il volo dei droni.
Ad aprile Cygames aveva fatto una cosa analoga.
La maglia con l’anguria appena mangiata e il dettaglio delle scarpe tricolore sono tremendi.
Giòggio non è che si sia impegnato molto.
Ancora qualche ora di sfilata e poi cominceranno le olimpiadi.
Vediamo se i no-vax sanno leggere una tabella:
Mi spiace, ora non ci sono più scusanti. Per quanto mi riguarda la pazienza è stata persino troppa e ora è guerra aperta.