
«Non mi piace quello sguardo obliquo». Impagabile.

«Non mi piace quello sguardo obliquo». Impagabile.
Questa è bellissima, nemmeno la Bulgaria dei tempi d’oro.


È proprio finito il pistacchio.
Che meraviglia quando Bambino diceva a Trinità:
Ma non hai uno scopo nella vita? Fai qualcosa… ruba del bestiame… assalta una diligenza… rimettiti a giocare, magari… una volta eri un ottimo baro! Ma fa’ qualcosa.
Un’isoletta greca nella fine degli anni Settanta (ma quante cazzo di isolette…) io, piccolo, dopo giorni e giorni di isolamento dal genere umano – famiglia di camperisti, si capisce – venni pietosamente portato nel paesello per l’evento del giorno, del mese e forse anche dell’anno: il cinema in piazza. Un film in greco, chiaramente, ma con incredibile mia fortuna fu un film con Bud Spencer e Terence Hill, forse Pari e dispari.
Fu bellissimo: io, un vero loro devoto, risi dall’inizio alla fine (come peraltro faccio tuttora). La faccenda del greco si rivelò del tutto irrilevante, perché il film funzionava perfettamente anche così; il che a me pare ancora oggi indice di grandezza.

Mi spiace, mi mancherà molto, aveva un suo modo un po’ infastidito proprio divertente: «È il Signore che vi manda da noi». «No, passavamo di qui per caso».
(E poi assomigliava al mio babbo).
Una monumentale Islanda ha buttato fuori l’Inghilterra dagli Europei:

Pare che tra giocatori e tifosi circa ventimila icelandiani siano in Francia, al momento, il che equivale più o meno al 6% della popolazione complessiva. Probabilmente sono rimasti in patria Björk e un qualche Guðmundsdóttir guardiano-di-vulcani.
Riconoscenza e ammirazione per l’Islanda, ora prosegua l’opera di Brexiting forzato dell’Inghilterra da tutto ciò che ci viene in mente (Inglesi, fatevene una ragione, si tratta a tutti gli effetti di un abbandono sentimentale: è quindi ovvio che scoppi il rancore in tutti noi e non ci passerà finché non avrete preso tutte le vostre carabattole e ve ne sarete andati fuori dai piedi).
Per un colpo di fortuna (anzi: per la generosità di qualcuno) è capitata l’occasione di un giro ai Floating Piers con mezzo volante senza pericolo costante. Bellissimo, visto dall’alto dopo esserci andato è la ciliegina sulla tortona di tutta questa cosa. E poi è stata la mia prima volta in aerocottero, una carrellata di immaginette:

Infine, la coda all’entrata dall’alto. Niente di che, tutto sommato.

Uao. Ancora.
Dopo l’Inghilterra (che iddio stramaledica Cameron per i suoi calcoli irresponsabili, non si buttano nel cesso trent’anni e più di costruzione per calcoli elettorali, sbagliati pure), la tendenza del momento è mostrare scontentezza per le cose e andarsene. Certo.
E allora coraggio agli impavidi cittadini bresciani che vogliono uscire da tutto:
Dal sistema metrico decimale, dalla schiavitù dell’eleganza, dal terrasferismo. Insomma, da tutto. Qui la petizione che bisognerebbe firmare, almeno per arrivare a quindici sostenitori.
Per esempio, l’uscita dal sistema metrico decimale prevede un nuovo sistema di misura in base 7,5 (sette e mezzo), d’ora in poi chiamato sistema ‘senza nome’ (vista la contrarietà alle convenzioni); lo stesso valore sarà alla base della moneta, che sarà quindi in base un mumbulì, e poi 7,5 mumbulì fanno 1 spongada, 7,5 spongade fanno 1 mostasù. Per dire.
Ed è stata Brexit, contro il volere del 72% dei 18/24enni:

Anche quella è una terra per vecchi. Sono molto dispiaciuto e deluso.
E non solo vecchi: gli elettori laureati al 71% hanno votato contro la Brexit e quindi per stare in Europa, il 29% a favore. Chi ha titoli di studio inferiori ha votato al 55% a favore della Brexit e al 45% per restare in Europa.
Chiariamo: non so cosa sia, ma attenendomi alle istruzioni non mi sono fatto troppe domande e ho goduto del paesaggio, dell’esperienza e delle nuove prospettive.
Perché per me, come parecchi altri, questa è casa e – per una volta – il fatto straordinario è venuto da noi e non è stato il contrario, obbligati ad andare da qualche parte dove succedono le cose. Posti, quindi, visti mille volte con piacere si sono offerti da lati nuovi e con un vero trionfo di colori (il giallo-arancione che varia con la luce e l’acqua è sensazionale).
Un poco intruppati, questo è certo, ma ne è valsa eccome la pena. Senza, ripeto, farsi troppe domande ma godendo solo del piacere di camminare in mezzo a un bel lago (fa effetto pure dirlo…). Di casa.

E, infine, le tre foto che mi pare mi siano venute meglio.
Ma è una cosa tra le più fotogeniche che io abbia mai visto, quindi era facile.



Di notte, al tramonto e all’alba ha il suo fascino, per carità, ma è con il sole che esplode.

È ancora presto, dai che poi ci divertiamo. Non andate, amici. Amici. Dai.
Anche la Regina attende i risultati del referendum in composta trepidazione.
