Qualche settimana fa leggevo la Breve storia dell’arte di Claudio Strinati e a un certo punto non ero tanto sicuro ma mi pareva proprio che insomma non:
“nella direzione della cosiddetta arte bizantina, che nasce quando, seicento anni dalla morte di Alessandro Magno, l’imperatore Costantino volle lasciare Roma come sede della capitale dell’Impero e trasferire tale sede in una città sul Bosforo (nell’attuale Turchia) che fece appositamente costruire, cui dette il suo nome: Costantinopoli”.
Sull’“appositamente costruire” alcuni avrebbero da ridire, diciamo che fu più correttamente rifondata, questo sì, se con questo concetto si vuol dire una ricostruzione con una nuova direzione architettonica e ideale. Ma lo svarione vero stava per arrivare alla riga dopo (ah, la mancanza degli editor nelle case editrici…):
“Poi, secoli dopo, quella città avrebbe mutato nome in Bisanzio e da Bisanzio si sarebbe sviluppato un immenso filone d’arte che verrà sempre ricordato come arte bizantina e che si sarebbe espanso tra la Grecia e l’area corrispondente alla Bulgaria, Romania, fino all’Armenia e alla Georgia”.
Eh no, Strinati, eh no. Lo so che da storico dell’arte i bizantini vengono dopo i romani ma il nome Bisanzio è greco e la città pure, Βυζάντιον, Byzàntion, che preesiste e non di poco a Costantinopoli. Sarebbe permasto (forte, eh, il participio passato!) l’aggettivo ‘bizantino’, seppur mai utilizzato dai contemporanei.
A discolpa di Strinati, e ci mancherebbe, c’è che il nome di quella città là che noi chiamiamo Istanbul per ragioni di impero ottomano apre una delle questioni toponomastiche più difficili, per varietà e quantità. Ne accenno alcuni, e non sono mica tutti:
- Bisanzio o Byzantion (greco) o Byzantium (latino);
- Nuova Roma o Néa Rṓmē (greco) o Nova Roma (latino) o Rūmiyya al-Kubrā (arabo);
- Costantinopoli o Konstantinoupolis (greco) Constantinopolis (latino) Gostandnubolis (armeno) o Kostantîniyye (turco ottomano) o Qostantiniyye (arabo);
- La città o Polis (greco) o Istanbul (turco) o Stambul;
- Città dell’Islam o Islambol (turco ottomano);
- Città di Michele o Michaelgrad (slavo);
- Città dei Cesari o Zarigrad riferendosi alla figura del Basileus (slavo);
- Miklagard o Мikligarð cioè Città Fortificata o Grande Recinto (lingue norrene / variago).
Complesso e sono davvero molti di più. Però il punto fermo della successione Bisanzio > Costantinopoli > Istanbul la teniamo, va bene? Altrimenti come potremmo, bestemmiando in Alamanno e in Goto, cantare Bisanzio forse non è mai esistita / e ancora ignoro e un’ altra notte è andata, / Lucifero è già sorto, e si alza un po’ di vento, / c’è freddo sulla torre o è l’età mia malata, / confondo vita e morte e non so chi è passata…?