Mese: Luglio 2019
«la peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo» (un anno dopo)
Oggi Primo Levi avrebbe compiuto cento anni.
Oppure: il più grande scrittore italiano e una delle menti più lucide, decise e garbate del Novecento è nato cento anni fa.
Leggerlo e rileggerlo è uno dei grandi piaceri della mia vita, ed è un piacere anche quando racconta le tragedie del nostro tempo, perché mi permette davvero di capire. Se ancora non l’avete fatto, fatevi un regalo enorme: leggetelo.
turismo critico: la torre Eiffel
Adooooro il mondo delle recensioni e, sopra tutto, quelle ponderate e misurate.
Il meglio è quasi sempre nei titoli. Oggi facile: torre Eiffel.
L’antiruggine almeno, vivaddio. E scostumati.
Però è ordinato.
Stona, stona.
E’ demode.
Forse non ho capito il sistema dei pallini…
I polizziotti che non si presentano come altri.
Tra l’altro, a parte l’entusiasta Renato, per tutti gli altri vale la scusante che era davvero impossibile prevedere il ferro e le code.
questa, quella e l’altra strada
Basta andare in Nuova Scozia.
L’impiegato in Comune si dev’essere davvero stufato. Dove devo venire? In questa strada. Questa o quella? No, non quella, questa. Ma ce n’è un’altra, qui. No, non l’altra, questa.
in ottime mani
Ora siamo davvero in ottime mani, di qua e di là dell’oceano.
Lo vedi il dito? Lo vedi che stuzzica?
Persino facile. Ma ci aspettano tempi ancor più cupi.
cioè un mandato che non vale
La migliore letta finora sul «mandato zero» di Di Maio:
Un mandato «che non si conta nella regola dei due mandati». Che ridere.
siamo stati delvonizzati
Milano, una sera d’estate in un posto fighetto dentro l’ex-Ansaldo – enorme fabbrica in centro città recuperata a uso ricreativo, bellissima – siamo stati delvonizzati da lui, Delvon Lamarr.
Egli, Delvon, è l’hammondista seduto a destra, accompagnato nel trio dal batterista dei Polyrhythmics, se non erro tra le altre cose, e un chitarrista ottimo tanto quanto disadattato, Jimmy James, e ci ha deliziato con un paio d’ore di robusto soul-jazz spaziando da Wes Montgomery a Jimmy Smith ai Van Halen ai suoi pezzi da venti minuti ciascuno a quanto possa piacere stropicciare in generale su un Hammond.
Cento persone forse meno, ottima dimensione, suoni buoni, serata calda e piacevole, insomma tutto al proprio posto. Come dev’essere.
Spero di essere delvonizzato ancora.
Boris
Boris Johnson è il nuovo premier inglese.
Felicitazioni vivissime.
E quella dev’essere una chitarra irlandese, visto che non funziona.
se uno fosse interessato a risolvere qualcosa…
Stamane c’è la riunione informale dei ministri dell’interno di tutta Europa, per discutere della gestione comune dei flussi migratori.
Salvini non va.
Così ce lo ricorderemo tutti quando, sempre lui, si lamenterà che l’Europa lascia l’Italia da sola di fronte all’emergenza.
il piccolo passo
Vedi che allora non era vero?
Non scherziamo. Questa è un’installazione di Jojakim Cortis e Adrien Sonderegger Harry per il Metropolitan museum of art. Buon anniversario.