elevating them from mere visual aids to striking coats of arms serving as rallying cries for sports fans

Certo. Fedele alle mie funzioni di servizio, ricordo che l’estate prossima ci saranno le olimpiadi.
E alle olimpiadi servono prima di tutto, prima degli impianti, prima dei record, prima delle strade, servono i pittogrammi. Cioè quelle immaginine con il simbolo di un’attività sportiva. Devono essere semplici ma comprensibili, riproducibili facilmente – sono le stesse che utilizzeranno le tv, i siti, chiunque al mondo e che danno l’immagine grafica all’evento stesso – sia in grande formato che, soprattutto, in quello piccolissimo, a fianco dei programmi. Ecco, l’organizzazione ha appena presentato ufficialmente quelli delle prossime olimpiadi e posso dire, modestamente, che pochetti sono gli obbiettivi raggiunti. Ma alcuni sì, eccome. Eccoli.

Il trivial pursuit per non vedenti:

Il torneo di call center:

L’infermeria delle olimpiadi:

La lotta a sciabolate dei paragrafi:

L’accecamento del ciclope:

E in piccoletto, peggio:

E in piccoletto con i colori originali?

Blurp, gasp, sknorz. Ma son cose da addetti. Forse.
Un esempio del ciclismo nel tempo olimpico.

Anche in questo, anni Settanta vincono.

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