compagno cittadino, fratello partigiano

A metà settembre è mancato Fausto Amodei, cantautore e politico di sinistra italiano, autore della canzone di protesta “Per i morti di Reggio Emilia”. La canzone, scritta per ricordare le vittime della strage in cui morirono cinque operai del PCI colpiti dalla polizia durante una protesta sindacale contro il governo Tambroni appoggiato dall’MSI, è secondo me la canzone politica più bella del dopoguerra. Nel senso politico della cosa ma anche in quello musicale, a me piace proprio anche per quello.
Interessante quanto disse lo stesso Amodei a tal proposito: «Per ribadire anche musicalmente il carattere resistenziale e neo-partigiano della canzone e dei fatti narrati, partii dalla constatazione che la più celebre canzone partigiana, Fischia il vento, si serviva di una melodia russa, Katiuscia, imparata presumibilmente da alpini dell’ARMIR […] e volli dare un carattere decisamente di inno sovietico alla melodia, prendendo a prestito un breve risvolto melodico tratto da I quadri di un’esposizione di Modesto Musorgskij».

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