vola al cinema

Nelle gelide profondità dell’Antartico un team di geologi scopre un vecchio laboratorio nazista ancora intatto in cui hanno avuto luogo oscuri esperimenti. Per conquistare il mondo, i nazisti hanno creato squali modificati capaci di volare guidati da superumani non morti. Per contrastarli viene rianimata una task force di soldati caduti in Vietnam nota come “Dead Flesh Four”.

È Sky Sharks, film dalla trama complessa e scelte registiche per veri cinefili.
Tra l’altro, non sono sicuro ma penso sia una storia vera.

un altro luminoso successo per il ministero dei Beni Culturali e del Turismo

L’anno scorso, in piena pandemia, quel trombone del ministro dei Beni Culturali e del Turismo Franceschini aveva annunciato un’ideona, ovvero di creare «una sorta di Netflix della cultura», intendendo una piattaforma digitale per «offrire a tutto il mondo la cultura italiana a pagamento». La piattaforma sarebbe stata utile «in fase di emergenza», cioè in lockdown con le persone rinchiuse in casa, ma anche dopo. Questo in primavera. Poi Franceschini s’è distratto e boh.
A gennaio, il 12, si è svegliato e ha annunciato il lancio della piattaforma. Lo sbocco naturale sarebbe stata la RAI, che con RAIPlay ha già un’infrastruttura di questo genere ma, ovviamente, il ministro ha detto che avrebbero lavorato con Cassa Depositi e Prestiti e Chili (di Parisi, ex centrodestra milanese). Vabbè, comunque la «Netflix della cultura» ha un nome: ITsART (da “Italy is Art”). Che, complimenti, fa veramente schifo, esattamente come il logo e come il piano tutto.

Il logo, se riesco a smettere di ridere, ha questa descrizione: «con una linea dinamica e moderna, evoca l’italianità con un richiamo al tricolore. Il punto davanti a IT, che ricorda l’estensione .it, indica la proiezione italiana sul web, sottolineando la visione digitale del progetto» e non c’è un concetto che non sia discutibile. Naturalmente non si sono premurati prima di verificare i dominii e il .com è occupato, di conseguenza hanno comprato il .tv. Ma non basta. Ecco cosa dovrebbe essere, secondo il lancio del ministro: «ITsART è il nuovo palcoscenico virtuale per teatro, musica, cinema, danza e ogni forma d’arte, live e on-demand, con contenuti disponibili in Italia e all’estero: una piattaforma che attraversa città d’arte e borghi, quinte e musei per celebrare e raccontare il patrimonio culturale italiano in tutte le sue forme e offrirlo al pubblico di tutto il mondo». Ma che bello (sarcasmo), e da quando? «Fine febbraio, inizio marzo». Infatti.

Quattro milioni stanziati dal ministero più i soldi del Fondo Unico per lo Spettacolo ma attenzione: non è previsto che ITsART produca contenuti originali, cosa che peraltro RAI fa, ma sarà semplicemente un «canale di distribuzione digitale». Che però al momento è nulla.

Ce ne sarebbe di che essere sconsolati ma fare esercizio di memoria potrebbe riservare ancora qualche soddisfazione: nel 2007 lo stesso ministero aveva lanciato con spreco colossale il sito italia.it e la presentazione di Rutelli in un inglese inesistente fa ancora accapponare la pelle e oggi il sito si presenta così:

Morto. Ma non basta, nel 2015, sempre Franceschini, presentò quella schifezza leggendaria, a partire dal nome, di verybello.it, qualcuno ricorda? Era un portalone per promuovere nel mondo e nei mercati specializzati nel turismo gli eventi culturali organizzati durante Expo, investimento sontuoso ed ecco il sito oggi:

In vendita. E ora la domanda: che fine farà ITsART, sempre ammesso che abbia anche un inizio? La risposta è facile, al netto del solito spreco del ministero della cultura e di Franceschini in particolare, visto che della piattaforma non convincono né l’idea, né il progetto (troppa sovrapposizione con la RAI e mancanza di un’idea originale) né il business plan, tant’è che pare che sia i partner tecnologici che quelli di contenuti che gli investitori si siano tirati indietro o non abbiano manifestato interesse nell’iniziativa. Bene, sempre molto bene. Un altro fiore all’occhiello, mettiamo a memoria. E continuiamo a mettere al ministero dei beni culturali dei fanfaroni, ignoranti, scalzacani e spreconi.

almanacco dei sette giorni, per primovereggiare (21.12)

☀ Il vulcano Fagradalsfjall, in Islanda, sta eruttando. Aveva però avvisato, con un sacco di scosse. Questo vulcano non è in realtà una montagna ma una valle, dalla quale sgorga il magma dalle profondità. Il Fagradalsfjall era quieto da seimila anni, tempi vulcanici.

(Vilhelm Gunnarsson/Getty Images)

✘ «La statua monumentale avrà altezza finale di 70 metri e dovrà prevedere la presenza al suo interno di un museo nicolaiano, un teatro esperienziale, un centro studi nicolaiani e anche una ludoteca in grado di far giocare i bimbi del mondo». Qualche fuori di senno a Bari intende costruire un’enorme statua di San Nicola, settanta metri più venti di basamento, al porto, e a questo scopo ha lanciato un bando, ‘Una statua per San Nicola’. Cui auguro ogni tipo di fallimento.

✘ È in ballo la nomina del presidente del COPASIR, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica: per consuetudine e buon senso la carica è sempre andata all’opposizione, con un’unica eccezione particolare (D’Alema rispetto al governo tecnico Monti). Per questo motivo, Fratelli d’Italia, in qualità di unico partito di opposizione, la rivendica. Ma la Lega, che dal 2019 occupa la poltrona della presidenza appunto in virtù del fatto che, allora, era all’opposizione, non vuole cedere.

☀ Per chiarire: i risultati della sperimentazione americana sul vaccino AstraZeneca confermano che il farmaco è sicuro e efficace al 79% nel prevenire ogni sintomo per chi si ammala di Covid-19, al 100% nell’evitare ospedalizzazioni e i casi più gravi. Pare poco?

✘ Si comincia a parlare – la Norvegia – di boicottaggio dei mondiali di calcio del Qatar del 2022. Il motivo è il numero spaventoso di operai morti nella costruzione degli stadi. Secondo le ultime indagini, sarebbero 6.500, provenienti perlopiù da India, Bangladesh, Sri Lanka e Nepal, costretti a lavorare di fatto in condizioni di schiavitù.

☀ La Spagna, tra i pochi paesi al mondo ad averlo fatto, ha approvato una legge sull’eutanasia. Proposta dal Partito Socialista (PSOE) del primo ministro Pedro Sánchez, prevede anche la possibilità dell”eutanasia attiva’, ovvero che in determinate condizioni il medico possa somministrare farmaci che inducano il decesso, oltre a quella ‘passiva’, ossia la sospensione delle cure o lo spegnimento delle macchine. Grande passo di civiltà.

✘ Al Comune di Roma, visto lo scadere del mandato, stanno dando incarichi a fratelli, cugini e amici. Declinati variamente al femminile o al maschile, sia chiaro. Certo, fa curriculum, son soldi fossero anche due mesi, e fa prestigio. Minima immoralia.

◼ Il Papa spiega in un documento che la pandemia «ha inciso negativamente su tutte le fonti di ricavo della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano» e non c’è da dubitare, considerando i biglietti dei Musei Vaticani o gli oboli. A causa delle minori entrate, ha deciso di ridurre anche gli stipendi delle gerarchie, in proporzione. E se già doveva guardarsi le spalle, ora si guardi anche la fronte. Il dato che mi era sconosciuto è la retribuzione dei cardinali: si stima circa cinquemila euro al mese. Ecco, sarà ridotto del dieci per cento, come quasi tutti. Notevole il fatto, a onor del Papa, che la riduzione non riguarderà o quasi i dipendenti non religiosi. Caspita.

☀ Infine, l’Eurospin come stile di vita.

Raccomando le patate al forno surgelate, evidentemente.


L’indice degli altri almanacchi.

la situazione odierna dell’ingorgo di Suez

Proseguono i lavori per disincagliare la Ever Given, intraversata nel canale di Suez (vedi post dei giorni scorsi). Bisognerebbe vedere la situazione complessiva ma, se il signore qui sotto è da solo con la sua ruspetta, secondo me possiamo metterci molto comodi. Ragazzo, una gassosa, grazie.

Eh, ma costa un miliardo al giorno il canale ostruito, eh ma no quattrocento milioni all’ora, eh ma il sette per cento del traffico mondiale di container, eh ma qui, eh ma là, tutti analisti, cifre lanciate sul mercato sottostante. Ciò detto, effettivamente la coda è significativa e io continuo a immaginarmi il corteo di clacson navali.

Anche in tutto il mar Rosso il flusso turistico è in forte crescita.

I giornali ci si buttano a pesce perché il clic è assicurato, il Corriere fa anche una comoda infografica per comprendere le dimensioni della nave, piazzandola comprensibilmente in piazza, appunto, San Pietro. Molto chiaro.

Non manca poi la misura universale: il campo da calcio. Quattro campi da calcio sono un sacco, è veramente grossa, non come dire quattrocento metri, che non li capisce nessuno. Ma è perché molti hanno corso, o suppongono di averlo fatto, o hanno visto molte partite, su un campo da calcio? È perché è misura nota? Siamo a questo punto di assenza di astrazione? Il riferimento, poi, con la torre Eiffel è allo stesso modo immancabile, almeno dal 1890. La piramide di Cheope da quasi tremila anni di più.

ore 13:00: a proposito di blocchi, efficace anche il castoro che ha bloccato per ore la metro di Toronto. Poi si è spostato da solo, a differenza della Ever Given.

23 marzo 1944

Tre giorni fa era l’anniversario dell’attacco di via Rasella. Giovani partigiani ventenni contro una colonna di SS durante l’occupazione tedesca di Roma, per mettere qualche punto certo.

Ne ho parlato più volte, qui, qui e qui. Magari, quest’anno, si potrebbe fare un riepilogo dell’intera vicenda. E chi meglio, ovvio, di Barbero? Per chi volesse, qui.

aggiornamento situazione traffico da Suez

L’interruzione sulla bretella Suez-Port Said prosegue, con il mezzo pesante (Ever Given, vedi ieri) ancora fermo di traverso su entrambe le carreggiate. I mezzi di soccorso sono intervenuti prontamente per rimuovere il mezzo.
In direzione Port Said si è fermata una coda di svariati chilometri, dovuta anche a curiosi e mezzi di passaggio. Si suggerisce ai mezzi in transito di prendere la variante al canale, ovvero di circumnavigare l’Africa.

Si segnalano infine alcune decine di mezzi fermi nel mezzo del canale, in attesa della ripresa del traffico. Non a caso la zona in cui si trovano è denominata ‘Laghi Amari’ (بحيرة المرة الكبرى). Si raccomanda prudenza.

Dal CCISS è tutto, linea allo studio.

minidiario scritto un po’ così delle cose recidive, ovvero perseverare nella pandemia: marzo, dotti, medici e sapienti, Aria fritta, il bello di essere leghisti, attesa, ancora attesa

È che proprio passa la voglia. La voglia di raccontare, di tenere memoria, di conseguenza di ricordare. Perché va bene ciò che è difficoltà oggettiva, la pandemia, la malattia, la sofferenza, ma ciò che non va per insipienza, incompetenza, miseria e furbizia, no, non è accettabile. Il caos, là fuori. Vaccinazioni a rilento, sistemi informativi in tilt, categorie trascurate, categorie favorite, anziani dimenticati, appuntamenti saltati o dati a centinaia di chilometri, consegne dilazionate, grandi proclami e pochi fatti positivi. Gli altri non saprei, io la vivo abbastanza male.
Non è lo Scanzi di turno, che frega la fila e si vaccina, o non solo, è la situazione complessiva che mi disturba. Un anno fa non sapevamo quando avremmo avuto i vaccini ma un paio di cose erano già certe: che sarebbero arrivati, prima o poi, e che si sarebbe dovuta vaccinare la quasi interezza della popolazione italiana, in qualche maniera. Ci si poteva lavorare fin da allora, destinando risorse e persone, dedicando intelligenze, trovando modi.
A dicembre, la situazione lombarda in cui non erano disponibili nemmeno i vaccini antinfluenzali, una certezza da anni, già aveva prospettato un avvenire preoccupante. Ma è bastata una crisi di governo in cui sono stati imbarcati quasi tutti e la sostituzione di un paio di nomi in Regione e la cosa si è acquietata per l’ennesima volta. Fino al disastro-vaccinazioni, per cui è stata esautorata tutta la dirigenza leghista della società Aria srl di Regione Lombardia, fiore all’occhiello della giunta attuale e incapace di gestire decentemente il sistema di prenotazioni delle vaccinazioni. Fa Aria da tutte le parti, dice il mio vicino M. Ma non solo la Lombardia, le sette regioni peggiori per numero di vaccinazioni fatte rispetto alle dosi ricevute sono tutte amministrate dalla Lega, vogliamo dire caso? Diciamolo, giusto per continuare a far finta di niente.

Poi, lo dico per il me del futuro perché è a questo che servono i diari, anche mini, è stato il caos sui vaccini: non vengono consegnati; AstraZeneca prima sospeso poi riammesso con procedura del tutto politica – è stato un segnale per l’azienda? O per chi?; le categorie in grado di fare lobbying passano avanti a quelle non rappresentate, per cui gli psicologi prima degli ottantenni, gli avvocati prima dei malati, i docenti universitari prima dei settantenni, per poi ripensarci e tornare tardivamente a criteri di anzianità, d’ora in poi; il nuovo governo che cerca di centralizzare le procedure senza però scontentare troppo le regioni, specie quelle messe peggio, amministrate ora da una forza della maggioranza, quando invece bisognerebbe d’arbitrio riportare la sanità a una funzione unica, gestita centralmente; proclami continui, con date sempre più spostate in avanti e numeri immaginari per le vaccinazioni quotidiane, ma è un giochino da scolaretti che non hanno studiato oggi e promettono di fare domani il doppio delle pagine, cretinate. Vabbè, potrei andare avanti per molto ma il me del futuro avrà capito. La faccenda, al momento, è piuttosto deprimente, motivo per cui da tre settimane stavo girando attorno al minidiario cercando di svicolare.

E, magari, di parlar d’altro. Chissà come fanno i comici, mi chiedo sempre, a restar comici anche nelle incazzature. Non si incazzano, perché sono comici? A me il sensofiumor mi si azzera, ammesso che io ne abbia a sufficienza. Mi piacerebbe far battute, perché spunti ce ne sono, ma non mi vengono e si vede. A ciascuno il suo, a me purtroppo tocca essere pesantone in questo tipo di cose, per spunti divertenti in tema pandemia rivolgersi altrove. Io, al momento, mi limito a registrare qua e là gli avvenimenti principali, in attesa di tempi migliori.
Tocca attendere che finisca l’attesa.


Le altre puntate del minidiario scritto un po’ così delle cose recidive:
26 ottobre | 27 ottobre | 29 ottobre | 1 novembre | 3 novembre | 4 novembre | 6 novembre | 8 novembre | 11 novembre | 14 novembre | 18 novembre | 21 novembre | 25 novembre | 30 novembre | 4 dicembre | 8 dicembre | 12 dicembre | 19 dicembre | 23 dicembre | 30 dicembre | 6 gennaio | 15 gennaio | 19 gennaio | 26 gennaio | 1 febbraio | 15 febbraio | 22 febbraio | 24 febbraio | 1 marzo | 25 marzo |