Jean Maria et le brutalisme

Mi capita spesso di correggere qualche refuso qua e là in Wikipedia. Niente di che, cosette, gli altri scrivono io metto qualche piccola correzione alle sviste, serviamo anche noi piccoli aiutanti di Babbo Natale.
A volte, capitano svirgoloni più solenni.

Ma s’è clér que Volonté s’è fransé, n’espa? È la tronca che inganna.
Stavo leggendo, appunto, qualche nota sul brutalismo e sono trasalito, sebbene GMV la Francia l’abbia effettivamente vista passandoci un paio d’anni raccogliendo mele. Jean, benturné.

Ora è a posto. Sono già in quella fase della vita in cui mi tocca correggere i giovinastri, pensavo sarebbe arrivata poi.
[Aggiunta: anche il titolo del film era sbagliato, troppi sopra].

non accettare caramelle da Anna Maria Franzoni

È autunno e, come da alcuni anni per fortuna accade, sono andato al concerto dei Nanowar. Pardon: Nanowar of steel.

(Io sono quello al centro, ben visibile, con la mano aperta).
A Milano, stavolta. Ottimo e abbondante, come sempre, chiaro che il nuovo disco l’ha fatta da padrone: Barbie MILF, Opelatole ecologico, Cthulhu e la mia preferita in assoluto: Uranus. Ma quest’ultima la capisce solo chi padroneggia l’inglese e ha la malizia nel cervello.
Un disco – la cosa non paia avventata – a parer mio fatto per il mercato estero, diciamo europeo: inglese, parecchio, suono abbastanza omogeneo sul power metal, senza le solite piacevoli canzoncine in altro stile e solo con richiami comprensibili per tutti (Bee Gees, per dirne uno), insomma un passo in avanti verso il meritato successo planetario. E ci tengo a dirlo: io il disco l’ho comprato. Non lo faccio nemmeno per Elton John o Britney Spears.
E ola facciamo che io sto lavolando. Glazie, NoS, anche stavolta.

Franco sta bene

Prima un suo amico scrive un post fraintendibile (“Ode all’amico che fu e che non mi riconosce più“, che pare alludere abbastanza chiaramente a una malattia), poi ci si preoccupa perché da un po’ non si fa vedere, infine si favoleggia su malattie e morte eventuali e nascoste al pubblico. Franco Battiato è stato negli ultimi mesi al centro di una certa attenzione mediatica, con i giornali e un pezzo di rete che si è interrogato sulle sue condizioni di salute e sul suo destino.
Poi, un giornale ha pubblicato una fotografia di Battiato sul divano a casa sua e, allora, le voci su una presunta morte o malattia sono in parte rientrate.
Ma la foto pubblicata sul giornale non è quella vera. Quella vera ce l’ho io, eccola:

Sta bene? Secondo me sì, ma non tutti gli specialisti sono d’accordo.

 

manifesti manifesti manifesti

Sono rimasto indietro con gli aggiornamenti, mentre la stagione musicale ha continuato a procedere a gran velocità. Recupero, quindi, con un po’ di manifesti belli, partendo da Nic Cester (visto quest’anno, due volte):

Una bella carrellata di Courtney Barnett (vista quest’anno, anche lei due volte), che ha detto cose interessanti proprio riguardo alla sua passione per la grafica e i manifesti dei concerti (qui).

Altrettanto Kurt il Vile (mancato a Zurigo, purtroppo), che è in giro proprio ora.

Nuova entrata, Paul Smith cantante dei Maxïmo Park, fuori col nuovo disco dassolo e ora in tùr. Sofisticato.

Non manca una delle novità dell’anno, Tanika Charles, che adotta la grafica dei manifesti cinematografici degli anni Sessanta per il proprio tùr europeo.

E poi i Tenacious D, usciti con il nuovo disco e la webserie disegnata da Black.

Poi Nicole Atkins, che è ancora in giro dall’inizio dell’anno.

Infine, con grande soddisfazione i Nanowar of Steel, disco nuovo e concerto con mia gradita presenza sabato sera a Milano. Ci sarò, amici.

Uff, recuperone.

Conte uno, Conte due

Il sette novembre scorso il presidente del consiglio Conte, ospite alla trasmissione di Floris per una lunga intervista, ha dato bella prova di sé. Doppia.
La prima è proprio spassosa, per fortuna non ha parlato se no sai come sarebbero andate le mid-term?

No, infatti, difficile saperlo. Ma fa piacere che abbia un’alta considerazione di sé, almeno. La seconda mi fa accapponare la pelle e per fortuna Floris l’ha ripreso subito.

Ma se non sa nemmeno questo, siamo davvero fritti.
O, magari, ha ragione lui e lo spread dipende da me?