Netanyahu, che il diavolo se lo pigli il prima possibile, ha fatto un intervento agghiacciante all’Assemblea dell’Onu, sostenendo cose indicibili che corrispondono alle cose indicibili che fa, con tanto di cartelli, tra maledizioni e benedizioni.

Ma è interessante notare la rotta dell’aereo che l’ha portato a New York: se si è ben guardato dall’entrare negli spazi aerei francesi e spagnoli, ha volato serenamente sul nostro, sorvolando il ponte sullo stretto e la Sardegna. Giova al riguardo ricordare che sul suo capo maledetto pesa un mandato di cattura internazionale.

Che tanto internazionale non dev’essere, se noi non lo applichiamo. Oppure, e questa è la spiegazione più plausibile, siamo noi – cioè lei, Meloni, che rappresenta lo Stato che ha autorizzato il volo ad attraversare il nostro spazio aereo, come stabilito dalle carte internazionali che regolano il traffico aereo globale – fuori dal mondo. Quel mondo civile che, a differenza nostra – cioè, e che cazzo: sua, di Meloni – non sceglie di facilitare la vita a un criminale di guerra. Ancora.