il solgnizio d’estate, ‘sto sfrontato

Alle 04:42 ora italiana, che sono le 02:42 del Tempo Coordinato Universale che è quando andiamo a dormire o facciamo merenda tutti insieme alla stessa ora, è giunta per decreto presidenziale l’estate.

Facili previsioni: sarà l’estate più calda di sempre, e non c’è un cavolo da ridere; Garlasco non ce la toglieremo dai piedi di sicuro per tutta la durata di essa; i disastri proseguiranno, alimentati dagli sfrontati criminali e dalla noia accaldata del resto del pianeta boreale.
A me l’estate non è che mi entusiasmi, non capisco quest’aria diffusa da spiaggia rintronata per cui si riproduce la riviera in città e la città in riviera, per fare le stesse cose di qua e di là ma in ciabatte e sentendo i Matia Bazar o Giuni Russo, proprio non capisco. Gli stessi che si lamentavano del freddo poco tempo fa desiderando il caldo, ora si lamentano del caldo. Sarà che l’estate amplifica le doti italiane famose nel mondo e per cui io li odio, questi italiani veri, proprio non li posso vedere.
Anche col freddo, in effetti. Per cui proseguirò a circondarmi di persone notevoli e buone, a fare i miei viaggi dove le persone non vanno, a visitare i posti nei giorni e nelle ore strane, a fare le mie cose in modo non convenzionale. Dai che mancano solo tre mesi alla stagione più bella di tutte.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *