il giorno del secondo insediamento: ciao al buongiorno

Oggi pure peggio. Perché se almeno la nomina di ieri era un fascista ortodosso ma vecchio, non per questioni anagrafiche ma per questioni storiche, oggi è un fascista contemporaneo, di quelli che prescrivono alle altre persone cosa debbano e cosa non debbano fare. All’ambasciata americana staranno già aprendo il file su di lui, ondivago putiniano. Che poi, dico io, ma che scelta idiota oltre a tutto. Senza essere De Gasperi, anche un neofita della politica meno babbeo capisce che per durare si possono benissimo fare delle scelte proprie, e il controllo delle camere lo si tiene comunque, senza però risultare provocatorii e senza scegliere individui che sono per loro natura un insulto al resto del paese. Invece no, dopo essersi riempiti la bocca da tre settimane con concetti come continuità, rassicurazione, personalità di alto profilo, le due scelte di ieri e oggi dicono l’esatto contrario.
E ci riportano indietro.

Poi si stupiscono e pretendono scuse se il giorno dopo a Roma appaiono manifesti con La Russa a testa in giù e alla Garbatella la sede di fdi viene imbrattata di scritte, gli impudenti. Letta twitta a più non posso il proprio sdegno e io, come tanti altri, pensiamo: adesso? O per citare qualcuno che ho sentito: a Letta sono ora scese le palline, ma Enrico, è tardi. Tra l’altro, la scelta scellerata alla Camera deriva direttamente dai giochini della Lega al suo interno, perché viene nominato un veneto, ed ecco il contentino, ma salviniano e non zaiano, a prescindere dal fatto che sia palesemente idiota. Serve il peso.
Niente di nuovo, comunque, visto che il centrodestra non è stato, negli anni, certamente meno scomposto e meno litigioso di quanto non lo sia stato il centrosinistra, e così sarà nei prossimi tempi in ogni passaggio delicato. L’intelligenza politica di Meloni, che non c’è proprio a parer mio, anche solo per totale mancanza di esperienza in tal senso se non a far baccano alla comoda opposizione, non sta dando gran segni di sé, visto che non ha imparato che bisogna concedere molto agli alleati per governare con pace e tempo, e la lista dei ministri non ha che da arrivare a confermare il più cupo pessimismo.

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