palo, palo, frasca

Ascolto Night Passage dei Weather Report, poi arriva la cinque, Rockin’ in Rhythm, ed oltre a essere un ottimo pezzo mi ricorda qualcosa. Fischietto per farmi venire in mente il prima e il dopo, riascolto, nel frattempo cerco qualcosa in più e scopro che è di Duke Ellington con Harry Carney e Irving Mills del 1931. In particolare, c’è un passaggio che mi rimanda ad altro, qui a 1:53. Fischietto fischietto canticchio e poi mi viene in mente, finalmente: Grande figlio di puttana degli Stadio (e Dalla). Alla fine, da 4:25 con lo stesso tipo di suono, direi praticamente citazione. Ci sono riuscito senza gugol e lavorando allo stesso tempo, bravo me, ammesso che qualcuno abbia mai notato questa cosa. Penso francamente di essere il primo, inutile cercare in rete.

i posti dove essere quest’anno

Le capitali europee della cultura 2024 sono Bodø in Norvegia, Bad Ischl in Austria e Tartu in Estonia. Se la prima è oltre il circolo polare artico, le altre due si segnalano per essere graziose cittadine nel mezzo dei boschi che bisogna davvero voler raggiungere. E qui l’UE secondo me un po’ confonde la cultura con la promozione dei piccoli centri, bisogna tornare al 2013, Marsiglia, per trovare una città di una qualche dimensione, popolare e culturale, e prima Istambul, Linz, Tallinn, Vilnius, Liverpool e così via. Da allora, piccolette e non sempre significanti.
Scelta precisa, chiaro. L’unica, dunque, è offrire programmi attrattivi per l’anno in corso così da spingere i turisti della cultura in direzione: «Puntiamo a un milione di visitatori» spiegano gli organizzatori di Tartu 2024. Eh beh, allora mi son guardato il programma, per capire se. Ed è se, eccome.

Imperdibili. Il 10 e 11 maggio è in programma il primo festival culturale mondiale e si svolgerà dentro le saune con dibattiti diversi per ogni sauna, massimo 30 minuti. Alcune mostre per neonati. Dal 4 al 7 luglio si proverà a realizzare la più grande mostra di sticker al mondo. Ma è il 18 maggio che bisognerà essere a Tartu, perché ci sarà il leggendario festival del bacio: «lanciando una storica epidemia del bacio vogliamo porre fine ai preconcetti sulla freddezza degli estoni» e tutti giù a limonare.