il giorno dell’insediamento: se il buongiorno si vede dal mattino…

Mettersi decisamente al riparo. Se non ci fossero di mezzo le sorti del paese, verrebbe da ridere: La Russa eletto con parte dei voti dell’opposizione e senza quelli di Forza Italia, nonostante la tanto sbandierata maggioranza; un vaffanculo labiale di Berlusconi proprio al neopresidente che gli chiedeva conto dei mancati voti; il presidente della Camera che non c’è perché tre votazioni vanno a vuoto, ovviamente non hanno i due terzi dei voti ma sfuma l’accordo, e quindi si va a domani, convergendo forse su un altro nome molto peggio, sembra.
Insomma, non male per oggi. E per le oltre tre settimane passate dal voto ad accordarsi che alla prima occasione danno un po’ il segno dello sbando.

Se non ci fossero di mezzo le sorti del paese, davvero, me la sghignazzerei, qui dal mio comodo balconcino. La presunta intelligenza politica di Meloni, di cui si parla tanto, è ancora tutta da dimostrare: le scelte dei candidati degli ultimi due anni alle amministrative, Roma, Milano, Torino e così via, dicono tutto il contrario, anzi, viste poi le sonore sconfitte con nomi impresentabili o inconsistenti. Le vicende di oggi, altrettanto, non ne dicono bene, con una delle due spine nel fianco, Forza Italia, che fin dal primo minuto sottrae il proprio appoggio. Sarà dura, di sicuro molto di più che sbraitare dall’opposizione, per di più da soli.
E se nei prossimi mesi ci aspettano la questione climatica, quella energetica, quella bellica, per dirne alcune, questo buongiorno che avrebbe dovuto essere, per dir di metafora, una tranquilla colazione di piacevoli chiacchiere è già diventato un problema da sormontare. Bene, avanti, vediamo domani. Mi pare che ogni scenario sia aperto e nessuno, al momento, sia particolarmente auspicabile.
Vi prego, l’incompetenza no. Almeno quello.

XIX Legislatura

Aiello, Albano, Alifano, Almici, Amato… è cominciata la conta per la presidenza della Camera e guarda te se bisogna essere sollevati perché sarà eletto La Russa, fascista picchiatore, che sarebbe meno peggio di altri.
E i bei tempi in cui le presidenze delle camere andavano all’opposizione? Dimenticati, ovviamente non da ora.

confluenze: 15

La riflessione sulle città fondate sui fiumi e soprattutto alle confluenze dei fiumi è una costante per me e man mano che ne scopro di nuove me le segno. Tra le nuove viste in tempi recenti, Gand tra Leie e Schelda, ci vivrei, e Duisburg tra Reno e Ruhr, non ci vivrei. Tra le non viste ma solo scoperte, Montréal alla confluenza dei fiumi San Lorenzo e Outtawa, prima o poi.

Duisburg
Gand

Aggiornamento grazie alle mie pensatone e ai contributi ricevuti:

Confluenze di tre fiumi:
– Passau: Danubio, Inn e Ilz

Confluenze di due fiumi che ne generano uno nuovo:
– Pittsburgh: Allegheny e Monongahela generano l’Ohio
– Ponte di Legno: Narcanello e Frigidolfo generano l’Oglio (sub iudice, i primi due sono torrenti)

Confluenze di due fiumi:
– Belgrado: Danubio e Sava
– Bressanone: Isarco e Rienza
– Coblenza: Reno e Mosella
– Duisburg: Reno e Ruhr
– Gand: Leie e Schelda
– Kaunas: Nemunas e Neris
– Lione: Saona e Rodano
– Magonza: Reno e Meno
– Mannheim: Reno e Neckar
– Montréal: San Lorenzo e Outtawa
– Treviso: Sile e Botteniga (sub iudice, il Botteniga è lungo due chilometri)
– Washington: Potomac e Anacostia

Da questi ultimi aggiornamenti, ho imparato che la Ruhr è un fiume, nemmeno piccolo, e che la Ruhr è una regione che in realtà avrebbe la sua sostanza nell’essere il bacino della Ruhr, il suo nome esatto. Finora pensavo fosse solo una regione mineraria, ho scoperto il fiume.

madonnaquantomidannofastidio

Una cosa che non sopporto è quando inclinano la testa verso destra, mettono un piede dietro l’altro, sfoderano un sorrisetto a metà tra la paralisi e l’ipocrisia e poi, no, questo no, fanno il gesto con le due dita della vittoria.

Ecco, da una come la Ferragni te l’aspetti, anche se è a sanremo pagata con il mio e vostro canone e ancora un po’ di più scoccia, te lo aspetti anche dalle influencer, ormai, che Churchill nemmeno sanno dove stava di casa. Mi davano fastidio anche le giapponesi che facevano il gestino fastidioso anni fa, ben prima delle nostre, o le orientali in generale, chissà perché poi è un gesto prettamente femminile o, almeno, così mi pare. Ma vittoria de che?

Ecco, se però a farlo è una giovane donna all’opposizione del governo, ancora un po’ di più mi infastidisce, specie se lo fa in occasioni politiche o sui manifesti elettorali. E se poi dall’opposizione dovesse spostarsi a un ruolo di maggiore responsabilità mi darebbe più fastidio?

La presidente di FdI, Giorgia Meloni, durante l’assemblea degli eletti di Fratelli d’Italia nell’Auletta dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati, Roma, 10 ottobre 2022. ANSA/ETTORE FERRARI

Ma no, figurati, che maggiori responsabilità? Vedi che vado a pensare, poi…

una notte all’opera

(Fiorello) Senta, come mai il mio contratto è più corto di quello suo?
(Driftwood) Mah, io non lo so, può darsi che lavandolo si sia un po’ ritirato. Comunque stirandolo può darsi che vada a posto. E allora, non deve far altro che mettere il suo nome e cognome qui sotto.
(Fiorello) Io ce lo metterei, però non so scrivere.
(Driftwood) Be’ non fa niente, la mia penna è priva di inchiostro.

Eh, niente, irresistibili, me la rido ogni volta.

26 Austurvegur, 240

Una delle attrazioni più note in Islanda è la laguna blu, Bláa lónið detta alla loro (si capisce pure il ‘blu’). È una piscinona di acqua termale che viene riscaldata dalla lava di un vulcano vicino, viene incanalata in uno scambiatore di calore per alimentare il riscaldamento islandese e poi rilasciata, appunto, nella laguna blu, a scopo principalmente di ricreazione delle persone, che ci fanno contente il bagno. Il posto è effettivamente notevole ma non è per quello che ne parlo.
La cittadina più vicina è Grindavík, la cui squadra di calcio, che milita nella seconda divisione, è il Knattspyrnudeild Ungmennafélag Grindavíkur. Già. Più nota come UMF Grindavík, te credo. Ma nemmeno questo è il punto, per quanto spassoso.
Ciò che conta è che, se si vuole pernottare nei dintorni della laguna blu, il posto è Grindavík, che ha anche una certa disponibilità di alloggi, anzi di cottages, si trovano anche su Booking. Eccoli.

Ovvero, ahah, e questo è il mio punto, il villaggio dei microonde.
Non vestitevi di stagnola e non portate cd o uova. Benvenuti.

la musica delle stagioni, estate 2022

Qui le triplette dei mesi volano che è un piacere, ed ecco un’altra stagione che se n’è ita, scavallando un equiborzio o un solfrizzio d’autunno, chissà, e avanti con i colori meravigliosi. E siccome è passata la stagione, ecco la mia compila dell’estate 2022. Quarantadue brani per due ore abbondantone, comode comode per andare esattamente da Nova Gradiška a Belgrado con l’autoradio accesa.

Com’è venuta? Mah, sicuramente più breve perché son stato parecchio impegnato in altro, io direi però non male, la varietà c’è e i pezzi, mica merito mio, anche, per buona parte. Certo, a cose finite magari uno o due li toglierei pure, o cambierei certe sequenze ma, essendo la fotografia della stagione, restano.

Eccole, tutte: inverno 2017 (75 brani, 5 ore) | primavera 2018 (94 brani, 6 ore) | estate 2018 (82 brani, 5 ore) | autunno 2018 (48 brani, 3 ore) | inverno 2018 (133 brani, 9 ore) | primavera 2019 (51 brani, 3 ore) | estate 2019 (107 brani, 6 ore) | autunno 2019 (86 brani, 5 ore)| inverno 2019 (127 brani, 8 ore) | primavera 2020 (102 brani, 6 ore) | estate 2020 (99 brani, 6 ore) | autunno 2020 (153 brani, 10 ore) | inverno 2020 (91 brani, 6 ore) | primavera 2021 (90 brani, 5,5 ore) | estate 2021 (54 brani, 3,25 ore) | autunno 2021 (92 brani, 5,8 ore) | inverno 2021 (64 brani, 3,5 ore) | primavera 2022 (74 brani, 4,46 ore) | estate 2022 (42 brani, 2,33 ore)

E le copertine? Eccole, così come vengono, che mi piace il riepilogo.

Cosa segnalare? Beh, ci sono scelte non consuete per me, Gary Numan per dire, ma contano le canzoni e Cars merita di stare qui, essendo pure estate; i Simple minds ci sono perché sono stato a un loro concerto a inizio stagione ed è stato parecchio emozionante; alcune canzoni non scontate di autori ben noti, i Jam più di altri; un paio di cover, alcune scoperte per me tra cui senz’altro dico Lou Rawls e Lee Fields e un sacco di ragazze piene di idee, che oggi la musica è loro; e la chiusa è così perché mi andava.