Le condizioni, invece, furono stabilite cinque giorni prima.
memorie
Sant’Anna di Stazzema?
Alla commemorazione per la strage di Sant’Anna di Stazzema, ieri, erano presenti – oltre alle autorità locali – l’ambasciatore della Repubblica di Armenia, il sindaco di Moers e un rappresentante della città di Distomo, in Grecia, dove il 10 giugno 1944 le truppe naziste uccisero 218 civili.
Rappresentanti del governo italiano? Zero. Nessuno. Una letterina di Mattarella.
Io provo vergogna.
ancora Bologna, ancora il quattro agosto
1974, alle ore 1.30 del 4 agosto, una bomba esplose nel secondo scompartimento della quinta carrozza del treno Italicus, Roma-Monaco di Baviera, mentre transitava all’interno della galleria della Direttissima a San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna.
Morirono dodici persone: Nunzio Russo di Merano, tornitore delle ferrovie, la moglie Maria Santina Carraro e Marco, il figlio quattordicenne. Nicola Buffi, 51 anni, segretario della Dc di San Gervaso (Fi) ed Elena Donatini rappresentante Cisl dell’Istituto Biochimico di Firenze. E poi Herbert Kontriner, 35 anni, Fukada Tsugufumi 31 anni, e Jacobus Wilhelmus Haneman, 19 anni. La bomba uccise anche Elena Celli, 67 anni e Raffaella Garosi, di Grosseto, 22 anni. Silver Sirotti, invece, non era stato coinvolto nell’esplosione. Aveva 24 anni ed era stato assunto dalle Ferrovie da dieci mesi, stava svolgendo servizio sul treno quella notte e, quando vide le fiamme in galleria, impugnò un estintore e incominciò a estrarre i feriti. Rimase anche lui bloccato tra le fiamme. Fu decorato con la medaglia d’oro al valor civile. L’incendio rese irriconoscibili molti corpi, tra cui quello di Antidio Medaglia, 70 anni, che venne riconosciuto dalla fede al dito.
L’attentato fu subito rivendicato. Fu fatto ritrovare un volantino di Ordine nero che proclamava: “Giancarlo Esposti è stato vendicato. Abbiamo voluto dimostrare alla nazione che siamo in grado di mettere le bombe dove vogliamo, in qualsiasi ora, in qualsiasi luogo, dove e come ci pare. Vi diamo appuntamento per l’autunno; seppelliremo la democrazia sotto una montagna di morti“.
Poi qualcuno fece il nome di Tuti, qualche pista portò poi a Gelli (Arezzo è vicina), al SISMI e così via. Facile indovinarne la conclusione: nessun colpevole individuato.
Questo è un post di otto anni fa. E la cosa tragica è che non fa nessuna differenza.
tocca fare i pensieri, oggi
Un pensiero per Paolo Borsellino.
E uno per i morti di Stava, stesso giorno anni prima.
adesso fatela voi, la lotta
La lotta contro le deità ufficiali ha ormai fatto il suo tempo, almeno per me. E poi il database ha superato i 100mb ed è diventato lentissimo. E poi ho il vestito in tintoria.
La tregenda era cominciata nel 2009, a sua volta seconda dopo il b.site e via così.
Ora c’è questo, credo risponda un pochino di più ai modi e al tipo di stimoli di oggi. Vedremo.