le allegre nonché inutili guide turistiche di trivigante: pont du Gard

Prima di tutto due foto irreali, per contestualizzare il luogo:

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Facile, è il ponte del Gard (pont du Gard), una meraviglia romana cui sono molto molto affezionato, nei pressi di Nîmes: ponte a tre arcate, la prima è percorsa da una strada e l’ultima, in alto, dall’acquedotto che, con i suoi 47 metri di altezza fa del pont du Gard il ponte antico più alto del mondo (fu costruito verso il 50 d.C., sotto Claudio o Nerone) e, anche, l’unico ponte a tre arcate sopravvissuto dall’antichità.
(Un po’ di foto normali, mie, del 2008).

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Ciò che impressiona del ponte, oltre alla bellezza intrinseca, sono le caratteristiche tecniche: la pendenza media è dello 0,4%, ciò significa che l’acquedotto ha una pendenza di 34 centimetri per chilometro, ovvero più o meno 1/3000. Ovvero, il dislivello tra la sorgente e l’arrivo è di soli 17 metri su una distanza effettiva di 20 chilometri, cosa che mi rende pieno di mirabilia.
A Nîmes l’acquedotto – del quale, per inciso, la città non aveva necessità avendo i propri pozzi e sorgenti, bensì riforniva terme e bagni, il che la dice lunga sulla ricchezza e il prestigio del periodo – terminava in un invaso di ripartizione (castellum), ancora visibile in città, dal quale si dipartivano le tubature.

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Il pont du Gard fu percepito fin da subito come una meraviglia – non sono certo il primo – e a maggior ragione nelle epoche di recupero dei modi e dei gusti degli antichi. Un paio di testimonianze di turisti graffitari:

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Infine, il fiume Gardon, che viene scavalcato dal ponte: non si vede mai nelle foto perché la star indiscussa è il ponte ma, in realtà, offre una vista davvero piacevole e placida.

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Mi è venuto tutto un po’ alla forse-non-tutti-sanno-che, temo. Pazienza, il fatto è che ho un rapimento emotivo e sentimentale a parlarne. Il posto è davvero sensazionale, come lo è il ponte, e io consiglio davvero davvero davvero un giro da quelle parti. Perché poi c’è Nîmes, butta via…


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