le allegre nonché inutili guide di trivigante.it: Libarna

guide_trEsiste una città dimenticata per millecinquecento anni, poggiata su una rupe in alto su un fiume, una volta centro di commercio e di scambio lungo una via importante, ricca di fontane, sorgenti e pozzi, con una larga piazza e un teatro di dimensioni imponenti. Ciò nonostante, dimenticata.18-libarna-febbraio-2009
Per arrivarci, bisogna andare a Serravalle Scrivia, luogo ricordato più per le fughe di Coppi verso Sanremo che per la bellezza intrinseca, schiacciato tra la montagna e il fiume, ovviamente lo Scrivia, e come se non bastasse affettato a metà da rispettivamente: la statale dei Giovi, la ferrovia Milano-Genova e, non ultima, la A7, agghiacciante corridoio che travolge vita e persone.
In ben altra posizione, sul fiume e circondata da colline come detto, stava la città dimenticata: Libarna. Fondata nel III secolo a. C., prima ligure e poi romana, fu fiorente grazie alla via Postumia, vi si facevano le ceramiche e i mattoni, si coltivava la vite e si allevavano le bestie, si ergevano templi dedicati a Ercole e si rappresentavano le commedie e le tragedie in voga nell’anfiteatro a capofitto sul fiume.
16-libarna-febbraio-2009Fu una città importante, finché non giunsero i barbari dopo sette secoli di onorata attività cittadina, e nel 452 fu abbandonata. E non esisteva ancora Forza Italia. Gli abitanti la smontarono fino alle fondamenta e riutilizzarono le pietre per costruire Serravalle Scrivia. Poi se ne dimenticarono.
Durante i lavori per la Regia Strada, ora dei Giovi, emersero reperti, fondamenta, mosaici e statue, ma c’era la strada da fare perché il Regno aveva fame di vie di comunicazione, e così furono scavati i quartieri verso il fiume, il resto giace tuttora sotto l’asfalto oppure ancora non sottratto alla 17-libarna-febbraio-2009terra. Il Re, che desiderava cocci per il lustro del regno, si portò tutti i reperti a Torino, per abbellire la capitale. 19-libarna-febbraio-2009Nonostante ciò, la città si mostra per quello che era: ricca e grande, con l’anfiteatro lungo sessantacinque metri, un foro di dimensioni ragguardevoli, case spaziose e aperte, vie dritte e larghe, e – soprattutto – bella di una posizione sospesa tra collina e fiume.
Ancora oggi, a visitarla tenendo rigorosamente le spalle all’autostrada, alla ferrovia e alla camionale, facendo finta che non esistano, restituisce un’atmosfera irreale e quieta, affascinante spoglia di ciò che abbiamo scartato e dimenticato, nascosta dalla neve d’inverno e soleggiata e boscosa d’estate. Bellissima a vedersi e commovente nella sua solitudine.

  • siu
    Giu 23rd, 2009 at 18:25 | #1

    Che meraviglia, questo paesaggio mi attrae come una calamita; forse perchè agli antipodi esatti di villecertose, palazzigrazioli e bubboni purulenti vari da disintegrare con la bomba atomica… Ma poi, probabilmente, no: proprio di suo.
    Grazie Trivi.

  • Giu 24th, 2009 at 09:05 | #2

    Cara Siu, Trivigante è in assoluto la miglior “Guida vivente alle località minori meravigliose” che io conosca. Sa fare decisamente bene il suo mestiere: individuarle, conoscerle, scoprirle e poi svelarle.
    Utile un ripassino nella sezione “Le guide” (sotto “cose”, dalla barra in alto), tutta goduria.
    Grazie Trivigante, il viaggiatore che io vorrei essere!

  • trivigante
    Giu 24th, 2009 at 09:19 | #3

    Voi siete molto generosi, grazie. Per fortuna fare le guide è davvero facile, i luoghi-da-guida parlano da sé, basta metterli lì e fanno tutto il lavoro. Da soli.

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