un’altra questione che sto gestendo (soldi per musica per armi): la guidina del come

L’ho raccontata qui sotto: il cattivone Ek padrone di Spozzifai decide di investire nel settore più redditizio di tutti, le armi, e io non sono contento visto che, caso raro, dò lui dei soldi. Allora esploro le opzioni, le scarto quasi tutte per ragioni analoghe alla Ek-questione o per ragioni diverse – catalogo non all’altezza, per esempio – e alla fine la scelta cade su Tidal, per ragioni di proprietà, catalogo, qualità audio, app e client, non ultimo costi e comincio il periodo di prova di un mese gratuito. Ricreo la mia famiglia che, sono contento di dirlo, si è spostata compatta con me condividendo il ragionamento e le posizioni, e partiamo per le zone più liete.

Non è, la mia, ovviamente una famiglia tradizionale come quella qui sopra, bleah, noi siamo tutti mostre e mostri bislacchi. Controindicazioni, finora? Nessuna, grossomodo. Avendo settato la qualità massima di riproduzione dei brani – e con Tidal arriva fino al flac, se c’è – anche sul telefono gira tutto bene senza pause, anche se, ammetto, con le cuffiette questa cosa della maggior qualità non è che si percepisca poi così fino in fondo. La controindicazione più evidente, per qualcuno ma non per me, è che Tidal si occupa di musica e, dunque, non ha altro, per esempio podcasts.

La cosa più importante, ora: le compile. Sì, le pleiliste, come le chiamate? Playlist. Che per me sono importantine, qui l’ultima. Si possono portare da una parte all’altra? Ebbene sì, lo sto facendo proprio ora. Esistono molti servizi che lo fanno gratuitamente ma, giustamente, con dei limiti: numero di pleiliste, numero di canzoni per pleilista eccetera. Siccome io non sono dilettante, ho bisogno di un servizio professionalissimo e nel marasma ho scelto Soundiiz: scegliendo la fatturazione mensile e pagandone solo uno, cinque dolla, sto trasferendo tutto da uno, il vecchio, all’altro, il nuovo. E funziona bene, anche con certi miei gigantoni musicali, con report finale in caso di errori. Pochi, comunque, dovuti a questioni di diritti sui cataloghi, in quella più grande tredici su millecinque, eh, quasi millessei.

Soundiiz fa anche un sacco di altre cose, per esempio niente male tiene sincronizzate le pleiliste su servizi diversi, e sono decine, esporta, clona e così via. A me importa poco perché mollo uno per l’altro, non tengo piedi in più scarpe ma una guidina è una guidina, dico quel che c’è. A proposito, per chi avesse voglia di smanettare un po’ e farsi la cosa in casa e aggratise, il modo c’è: su github.

Bene, credo sia tutto, il dipartimento gestione compile di trivigante.it ha fatto del proprio meglio, spero serva a qualcuno. Per chi vorrà ci troveremo di là o da qualche parte dell’audiosfera, tra i buoni senza le armi. Sono sempre trivigante e tutto quel che c’è e ci sarà è pubblico.

Per chi non ha di queste questioni capitali, buon per voi, qui abbiamo a che fare con cose difficilissime, come si vede. Mancano solo un paio di cose importanti, ancora.

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