venceremos

[il resto, o victoria o muerte, assume un carattere strano, vista la situazione; peraltro più vicino a quello originario, ora che ci penso da questa nuova prospettiva].

Sono arrivati i compagni cubani, i 37 medici e 15 infermieri specializzati nel trattamento di malattie infettive.

Ho il mio moto di orgoglio, perdio. Non me lo scordo Fidel che diceva: «Il nostro paese non sgancia bombe contro altri popoli, né manda migliaia di aerei a bombardare città. Il nostro paese non possiede armi nucleari né armi chimiche né armi batteriologiche. Le decine di migliaia di scienziati su cui conta il nostro paese, i suoi medici, sono stati educati per salvare vite. Viva la fratellanza tra i popoli. Viva l’umanità». Grazie Cuba, grazie compagni, grazie nostalgia.

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