misteri dell’arte: rettangoli, colori e mucche

Anche Mondrian dipinse mucche.

Scivolando, pian piano e giustamente, verso l’astratto.
Il Mondrian successivo, poi, quello che conosciamo tutti, ha trovato uno strano connubio, incolpevole perché postumo, tra i riquadri colorati e le vacche, va’ a sapere perché. Per esempio, la “Moondrian Cow” – ahah, ottimo nome – di Jon Eastman:

Replicata poi variamente anche a grandezza naturale, da pascolo:

Se è vero che all’interno del movimento De Stijl qualcun altro si occupò di vacche, come per esempio Theo van Doesburg in Study for Composition (The Cow) del 1917, il mistero resta tale.

Infatti, il connubio tra i rettangoli colorati di Mondrian e le mucche resta forte ed esplorato. Per esempio, ad Amsterdam un paio d’anni fa sono incappato in un artista che ai Mondrian sovrapponeva mucche, rimandando ad altro, Vermeer nel terzo da sinistra, per dire.

È vero, c’è anche un cavallo. Il mistero resta insoluto, le mucche di Mondrian hanno più di un secolo e l’arte del Novecento andrebbe riscritta alla luce di questo fatto che ho qui evidenziato. Attendo inviti a conferenze.
Ah, a margine: il palazzo di Booking dietro, in fondo alla piazza, l’hanno acquistato con i miei soldi che spendo per risolvere misteri dell’arte.

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