accidenti, Martin Parr

Potrà anche non essere stato il più grande per tecnica, innovazione, estetica ma per me lo è stato di sicuro per intuizione, umanità, sguardo sorprendente:

21.LON19050 SWITZERLAND. Kleine Scheidegg. 1994.

È mancato ieri Martin Parr, il fotografo che avrei voluto essere. Ne avevo già detto, qui e qui e qui, occhio e velocità d’esecuzione formidabili. Le sue foto alla torre di Pisa, al Partenone, sulle spiagge inglesi, ai buffet, nelle mense, nei luoghi turistici e di villeggiatura, delle persone in generale nel proprio tempo libero o sul lavoro resteranno. Ha raccontato il nostro tempo attraverso le persone e lo ha fatto, questo è il punto, facendo parte dell’umanità che rappresentava, senza mai sentirsi in qualche maniera estraneo o di maggior valore. Altrimenti non si sarebbe mai fatto degli autoritratti così:

Come non amarlo, dico io?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *