Uno studio non so quanto affidabile sostiene che il leone alato su una delle due colonne di piazza San Marco possa essere della dinastia Tang e, quindi, provenire dalla Cina.

La vicenda delle due colonne, che dovevano essere tre ma una naufragò, è nota: l’erezione delle due colonne risalirebbe alla seconda metà del XIII secolo, perché considerando i marmi di cui sono composte (marmo rosso egiziano per la colonna di San Todaro e marmo troadense per la colonna di San Marco), ampiamente utilizzati nella tarda antichità, è quasi certa la loro provenienza da Costantinopoli, visto che dopo l’impero romano nessuno ebbe la capacità tecnica ed economica per reperire colonne di quella mole e qualità. Se è quindi abbastanza certo fare risalire lo spostamento e l’erezione a Venezia al periodo dell’Impero latino di Costantinopoli, tra il 1204 e il 1261, la vicenda delle statue è meno nota.
Il leone alato è una scultura bronzea molto antica, si ritiene greca o siriaca, probabilmente in origine una chimera, cui vennero successivamente aggiunte le ali per chissà quali vie traverse. In effetti è ricciolone mica poco, ricorda il medio oriente. Almeno fino allo studio di oggi, che ne afferma l’origine cinese, sia per morfologia stilistica che per presunti studi sugli isotopi del piombo contenuto nel bronzo. Niente di più probabile, comunque, visti i traffici veneziani con l’oriente, magari è venuta a cavallo con Marco Polo. O volando, viste le ali. Ancor più probabile oggi che il leone di Venezia sia ‘made in China’, non fa una piega.