L’agiografia è tutto il complesso delle testimonianze che costituiscono la memoria della vita di un santo e del culto a lui tributato. Se, quindi, alla base c’è la scrittura dei fatti miracolosi del santo (ἅγιος – santo e γράφειν – scrivere), dei santi si raccontano le biografie (vita, legenda, historia) e le raccolte di miracoli (mirabilia). Ed è in questo campo che ci si muove al racconto del miracolo del già santo Sinner (in inglese vien da dio, sinner/saint, in italiano no) che, non solo spinto dalla bontà santa che pervade il suo corpo santo, e, propriamente, da santo che si prende cura degli animali ha portato lui medesimo il gatto dal veterinario. Che già basterebbe. Ma – altro animale, le cose tornano – l’ha fatto non con la ferrari, l’elitaxi, l’ambulanza della clinica privata, no: egli l’ha fatto con la Panda della mamma.

La legenda aurea di Sinner è appena iniziata e il suo esempio edificante pervade il cuore di molti, che giammai avrebbero guidato una Panda, anche di fronte al bau agonizzante. C’è molto da imparare, pagani, inutile che state lì a fare i mona, seguite e imparate, che solo con gli esempli santi e morali, i mirabilia, possiamo forse elevare un poco le nostre miserabili vite dal limo, celebrando il culto di Sinner, santo santo santo, altro che Papa Francesco con la Seicento, ma figuriamoci. Dai con la statua, su.