A parità di persone.

A parità di persone.

Un’animazione del Guardian, tutte le detonazioni atomiche dal 1945 a oggi su mappa, mette inquietudine (preferibilmente audio e schermo intero).
Attenzione al 30 ottobre 1961, ovvero alla Bomba Tsar (RDS-220).
È stato classificato correttamente un fossile di Montsechia vidalii, una pianta che risale a 125 milioni di anni fa. Il che la rende in assoluto la pianta fiorita più antica che conosciamo.

Al momento di pagare, leggo testualmente un avviso ai dipendenti: “Le birre Peroni in bott.[iglia] sono nel reparto birre in bottiglie“. Inaudito. E le altre?

Qui sotto è cominciato l’autunno, almeno un po’.

Ma quand’è successo?
La moneta con l’omino preistorico è bellissima.

Tra l’altro, è una moneta celebrativa disegnata dallo scultore greco George Stamatopoulos per celebrare i primi dieci anni di vita dell’Unione economica e monetaria, ciascun paese l’ha personalizzata come vuole (questa è di Cipro).
E io che pensavo, meraviglia!, di trovarmi di fronte all’euro dei pitoti valcamuni.
Ci avrei comprato, o almeno affittato, una grotta o piccola spelonca.

Sono le coordinate dell’Airplane Graveyard che si trova a Tucson, in Arizona. Vale la pena dargli un’occhiata dal satellite, ecco qua.
Per essere un po’ più preciso, si tratta del ‘309th Aerospace Maintenance and Regeneration Group’, ovvero il più grande deposito di aerei dismessi del mondo (4.400, pare). Appartiene al governo federale e, di solito, ci si riferisce alla zona come ‘AMARG’ o ‘The Aircraft boneyard’. Vale la visita dall’alto, anche Tom Petty c’è stato.
(A ben guardare, è più inquietante la forma di Tucson, subito a nord…).
Il National Cycle Network è la rete inglese di piste ciclabili che copre quasi tutto il paese. Sono stati utilizzati vecchi percorsi pedonali, ferrovie in disuso, strade minori, argini di corsi d’acqua o strade con poco traffico nei centri abitati, per limitare al massimo il contatto con il traffico.
Finanziandosi con la lotteria nazionale, il piano previsto era di creare 8.000 chilometri di rete e, raggiunto questo obiettivo, di raddoppiare entro il 2005: cosa fatta. Ora sono ben più di 16.000 chilometri, ecco una mappa aggiornata dei percorsi attivi (su OSM).
Il costo di tutto, a quanto riesco a capire, è inferiore ai 100 milioni di euro, una bazzeccola spalmati su quindici anni.
Tutto ciò sarebbe anche normale in un paese normale, e probabilmente lo è. Per me, italiano, è fonte di vera invidia: voglio anch’io un paese che pensa in grande (o che pensa in normale).
Francis Chichester, aviatore e navigatore, nel 1966 compì il giro del mondo in barca in 226 giorni, doppiando tutti i grandi capi, Horn, Buona Speranza e Leeuwin.

Marinaio anche nei modi, mentre caricava casse di gin a bordo della sua barca (era inglese, il gin è genere di prima necessità) fece la dichiarazione programmatica per cui a me piace ricordarlo: «Ogni sciocco potrebbe fare il giro del mondo a vela, ma ci vuole un marinaio con gli attributi per riuscire a farlo da sbronzi».
Era inevitabile che prima o poi dovessero riposizionarlo.
Infatti è successo: date misurazioni satellitari migliori, il meridiano di Greenwich – la longitudine zero – è stata spostato di circa cento metri (da linea tratteggiata a linea continua).

Bella fregatura. E l’osservatorio, adesso? E il negozietto di telescopi? E il fuso orario?
Qui l’articolo ufficiale.