cattiva programmazione editoriale, finta

È pur vero che Cazzullo ormai pubblica un libro alla settimana, che sia Bibbia o impero romano, ed è quindi difficile fare programmazione, però questa sembrerebbe proprio una defaillance, dal punto di vista editoriale una simile coincidenza di tempi sarebbe un bel disastro.

A meno che non sia una strategia per cui i consumatori regalino i due libri su san Francesco insieme. Pulita la copertina di Barbero, meno quella di Cazzullo con il sottotitolo che occhieggia, e non è la prima volta, all’italianità e all’identità che tanto piace nel clima attuale. Piuttosto insensato, poi, il concetto di ‘italiano’ per un uomo nato in un luogo che in pochi anni passò dal dominio del Barbarossa alla Chiesa, ai Perugini, a Gian Galeazzo Visconti, ai Montefeltro, a Braccio Fortebraccio da Montone, passando infine sotto il controllo di Francesco Sforza. Credo alluda all’uso del volgare. Ma tant’è, questa cosa dell’italianità gli piace e piace alla gente che piace, adesso. Impossibile non rilevare la concomitanza con il ripristino da parte del parlamento della festa nazionale il 4 ottobre, san Francesco appunto. Per cui viene da pensar malino, ovvero che entrambe le case editrici abbiano annusato l’aria e ci si siano buttate. E gli autori prestati.

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