Al Kunst museum di Vienna mi fermo davanti a un dipinto che non conoscevo, il ritratto di gruppo L’imperatore Massimiliano I con la sua famiglia di Bernard Strigel, pittore imperiale, forse il suo quadro più famoso.

Se da sinistra il primo, profilo inconfondibile, è l’imperatore Massimiliano I, fondatore dell’impero degli Asburgo, il nipote al centro è invece il futuro Carlo V, inconfondibile lui per la masticazione inversa, tipica degli Asburgo fino alla metà del Settecento, maschi e femmine. Ma quella che attira la mia attenzione è la moglie, Maria di Borgogna, unica figlia di Carlo il Temerario e di Isabella di Borbone, tutta a destra.

Lo stato d’animo mi par chiaro. Più verso il pittore o verso la famiglia?
La posa per l’attesa della pittura, o il nipote sui piedi, direi. L’unione fu felice, si racconta pattinassero insieme sul ghiaccio, con lei che insegnava a lui, lei poi cadde da cavallo male male e si ruppe la schiena, fu cosa tragica. L’espressione non ha alcunché di spirituale, è proprio di rompimento.