wouldn’t it be nice, Brian?

Brian Wilson se n’è andato, anche se da tempo non era più qui tra noi, non interamente. Lui ha ideato e scritto il disco più bello di sempre, Pet sounds. Se pensate che i Beach boys siano solo quelli di Barbara Ann commettete errore madornale. Che, comunque, averne… Così, sull’onda del dispiacere riporto una cosa che avevo scritto tempo fa, in tempi non sospetti, per il cinquantesimo del disco. Non basta ma è un pensiero di grande riconoscenza.

Certo, è Pet sounds dei Beach Boys, e se oggi vi pare normale sentire un latrato di cane o un campanello di bicicletta in un disco, lo si deve a Brian Wilson. Ma non solo per quello, è il primo disco con un’unità, pur non essendo un concept, è certamente il padre di Sgt. Pepper e di qualche altro milione di dischi. E, alla fine, è un disco d’amore, e Don’t talk (Put your head on my shoulder) e I’m waiting for the day mi fanno a dir poco sdilinquire e nostalgicheggiare ogni volta con grande piacere. Impossibile, poi, non cantare Wouldn’t it be nice? sotto la doccia e guidando giù per le colline. Un capolavoro, il disco del nostro tempo.

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