A ogni Stato la sua scheda:







Al momento, Harris 7 Trump 0.
A ogni Stato la sua scheda:
Al momento, Harris 7 Trump 0.
Gugol promuove qualcosa e io non riesco a non pensare che il signor Manili di Cosaporto assomigli incredibilmente a Jannacci.
Quella buffoncella della mia amica C. e la sua auto:
Il problema è che, parcheggiata, poi nessuno la trova più.
Il mistero alpinistico più noto di sempre, ovvero se Mallory e Irvine siano stati i primi a scalare l’Everest nel 1924, si arricchisce di un nuovo elemento: una spedizione del National geographic due settimane fa ha trovato un vecchio scarpone quanto tempo è passato che emergeva da un ghiacciaio in discioglimento, con dentro un lungo calzettone.
Il calzettone, per non creare dubbi, ha ricamato il nome del proprietario che aveva il piede nello scarpone, Andrew Irvine, appunto. Il corpo di Mallory, sbiancato in modo impressionante da sole e vento, era stato ritrovato nel 1999 senza chiarire nemmeno in quel caso quale sia stato l’itinerario dei due alpinisti.
Cioè, che siano morti è chiaro ma non si sa se in salita o in discesa, il che fa una certa differenza nel mondo in cui conta chi arriva primo. Solo la macchina fotografica con la classica fotografia in cima potrebbe mettere la parola fine al mistero. Presumibilmente, il corpo di Irvine non dovrebbe essere lontano dal ritrovamento di oggi, Ah, beh, ovviamente dentro lo scarpone e il calzettone c’è il piede. Scocciante, se il piede è il tuo.
Er faretto dar cinese, sempre inarrivabbili per fantasia linguistica nello svarione:
Le doppie poi sono un casino per tutti, anche per mia nonna furlana.
Perché chiaramente è scomodo, è uno che non piace alla letteratura dei salotti, perché l’invidia che brutta cosa.
Lui è Federico Moccia, così con la filigrana di alamy che gli rende giustizia, e anche quest’anno non vincerà il Nobel per la letteratura per i motivi di prima, nonostante sia attualmente il più grande scrittore italiano se non forse del mondo, secondo forse solo a un autore in autopubblicazione di cui ora, purtroppo, non ricordo il nome.
Però al rallentatore.
E il 27. Vedi che con l’elio è meglio?
“A ottobre ci sarà una sorpresa per far deragliare la corsa di Kamala Harris”, dice Hillary Clinton.
Quel che non dice è che la sorpresa verrà da lei.
Via Filippo Maria Briganti, 132 a Napoli.
Riparato dall’ambiente naturale sovrastante, l’immobile non viene bagnato dalla pioggia e d’estate non viene lambito dal sole, per cui non serve nemmeno l’impianto di raffrescamento.
Anche il problema dei rifiuti e dei topi pare risolto, grazie al mural curato da alcuni generosi cittadini e alla raccolta fatta da chissà chi. Che altro? Niente, solo cose buone a questo punto.
A pochi metri l’uno dall’altro, prima la statua di un papa soddisfatto per la riuscita del suo piano malvagio – eccellente! – e in attesa di entrare in possesso di qualcosa, ricchezze, bambini tenerini, cose così.
Il modello di riferimento è chiarissimo, l’oscuro imperatore di Guerre Stellari, avido e ambizioso tanto quanto, con le dita lunghe e affusolate da cui escono i raggi mortali:
Poco più in là quell’altro, altrettanto assetato e pericoloso, la cui testa allungata a dismisura e piegata in avanti è funzionale all’avvicinamento alle vittime:
E anche qui, facile dire a cosa assomigli, il mostro:
Bella coppia, sia Paolo VI e GP II, sia le due sculture, in mostruosa competizione a meno di trenta metri l’una dall’altra ma di autori e periodi diversi. Venite, parvulos.