Il messaggio di addio ai suoi colleghi di Letizia Leviti, giornalista di Sky TG24 deceduta ieri, nella sua grazia e onestà è davvero commovente, così ricco di coraggio razionale. Mi sono commosso e provo ammirazione.
dispiaceri e tristezze
Nizza, ancora
Non si può vivere così.
è appeso lì, a quella forca… (Elie Wiesel)
Oggi è morto Elie Wiesel.
Deportato prima ad Auschwitz e poi a Buchenwald, non saprei come definirlo se non come «testimone». Sopravvissuto, certo, ma fu principalmente, con Levi e tanti altri per nostra fortuna, il testimone dell’Olocausto. Subì anche tutte le sindromi del sopravvissuto, la vergogna, il timore di non essere creduto, il rifiuto di scrivere, tutto quanto. Poi si decise, scrisse La Notte, «Un di velt hot geshvign» («E il Mondo rimane in silenzio»), un editore coraggioso lo pubblicò e nessuno lo volle né lo lesse. Ci vollero alcuni anni perché diventasse uno dei testi di riferimento dell’abominio nazista, Orson Welles si fece avanti per acquisirne i diritti e Wiesel rifiutò.
Io non so se qualcuno raccoglierà la mia indicazione, ma come consigliavo con Auschwitz, ovvero di andarci per sé stessi, non per la memoria o per altro, anche qui io consiglio la lettura de La Notte: farlo per sé, per essere persone migliori e più consapevoli.
lick ‘n’ love
È proprio finito il pistacchio.
non chiamarmi Bambino! Ah no? E come dovrei chiamarti? Non chiamarmi proprio.
Che meraviglia quando Bambino diceva a Trinità:
Ma non hai uno scopo nella vita? Fai qualcosa… ruba del bestiame… assalta una diligenza… rimettiti a giocare, magari… una volta eri un ottimo baro! Ma fa’ qualcosa.
Un’isoletta greca nella fine degli anni Settanta (ma quante cazzo di isolette…) io, piccolo, dopo giorni e giorni di isolamento dal genere umano – famiglia di camperisti, si capisce – venni pietosamente portato nel paesello per l’evento del giorno, del mese e forse anche dell’anno: il cinema in piazza. Un film in greco, chiaramente, ma con incredibile mia fortuna fu un film con Bud Spencer e Terence Hill, forse Pari e dispari.
Fu bellissimo: io, un vero loro devoto, risi dall’inizio alla fine (come peraltro faccio tuttora). La faccenda del greco si rivelò del tutto irrilevante, perché il film funzionava perfettamente anche così; il che a me pare ancora oggi indice di grandezza.
Mi spiace, mi mancherà molto, aveva un suo modo un po’ infastidito proprio divertente: «È il Signore che vi manda da noi». «No, passavamo di qui per caso».
(E poi assomigliava al mio babbo).
hanno vinto i vecchi
Ed è stata Brexit, contro il volere del 72% dei 18/24enni:
Anche quella è una terra per vecchi. Sono molto dispiaciuto e deluso.
E non solo vecchi: gli elettori laureati al 71% hanno votato contro la Brexit e quindi per stare in Europa, il 29% a favore. Chi ha titoli di studio inferiori ha votato al 55% a favore della Brexit e al 45% per restare in Europa.
l’ultima volta su ‘Time’
Che peccato.
temo che il Levium non ce la farà
Nel gennaio scorso riportavo brevemente una proposta della rivista Nature di battezzare uno dei quattro nuovi elementi chimici ‘Levium‘, ovvero l’elemento di Primo Levi.
Proposta meravigliosa e condivisibile da ogni essere umano dotato di testa pensante, dicevo io, così da non ripetere gli obbrobri di germanio, francio, scandio, americio e californium e celebrare il fatto che «Levium potrebbe significare che la tavola periodica è per tutta l’umanità». E, invece, ieri sono state rese note le proposte ufficiali:
- l’elemento 113 potrebbe chiamarsi nihonium (Nh), da ‘nihon’ la parola giapponese per indicare il Giappone;
- l’elemento 115 moscovium (Mv), ovviamente in omaggio a Mosca che, secondo le motivazioni, ospita il Joint Institute for Nuclear Research;
- il 117 tennessine (Ts), orrendo, in nome del Tennessee che è sede dell’Oak Ridge National Laboratory, della Vanderbilt University, e della University of Tennessee at Knoxville, posti importanti nella ricerca di elementi superpesanti;
- l’elemento 118 oganesson (Og), infine, dedicato a Yuri Oganessian, lo scienziato 83enne dell’Istituto russo di ricerca nucleare di Dubna. Vivente.
Dai, Iupac, perdio, un po’ di coraggio, su. ‘Levium‘, ‘Levium‘, ‘Levium‘, ‘Levium‘.
E che cazzo, su.
corri, Ali, corri
«Service to others is the rent you pay for your room here on earth» (Muhammad Ali).
Una cosa tipo: «il servizio agli altri è l’affitto che paghi per la tua camera qui sulla terra», una delle tante cose dette da Ali. Melensa? Forse – in fondo sono qui a rimpiangerlo – ma è una frase molto molto meno banale di quanto sembri.
Alla larga i cinici.