almanacco dei sette giorni, per coercire (21.17)

✘ Al largo dell’isola di Santa Catilina, in California, scienziati marini dell’Università di San Diego hanno trovato 27 mila barili depositati sul fondale. Purtroppo, pare sia DDT. Tanto per cominciare bene. Ricordo perfettamente le scene in cui negli anni Settanta gettavano le auto in mare al largo di Genova. Barbari ed eravamo noi.

◼ Un pezzo di futuro prossimo. In Oregon l’amministrazione statale ha visto calare di molto gli introiti derivanti dalle accise sui carburanti, perché le persone stanno comprando auto elettriche. Allora, di fronte al rischio di diventare insolvente, sta convertendo questo tipo di imposte in tasse sulle miglia percorse. Bene, è un’anticipazione vera e propria, noi saremo però in chilometri.

☀ La 59esima edizione del Salone del Mobile di Milano, prevista per il prossimo settembre a Milano, è stata confermata. Buona notizia, non tanto per i mobili, quanto perché mi fa ben pensare sulle previsioni dei prossimi mesi. Spero non sbaglino.

✘ L’amministrazione Raggi – sperando sia l’ultimo atto di sempre – fa scempio delle rive del Tevere, fatte di porfido, promuovendo una bella colata di asfalto che ha chiamato ‘Pista ciclabile’? Il dissenso si è fatto sentire, fino alla performance di ieri sera citando Celentano. A essere onesti, non è che sotto l’asfalto ci fosse l’erba, prima, e nemmeno il porfido: c’era l’asfalto. Magari steso meglio, quello sì, magari più chiaro, ma quello lo diventa. Insomma, non che io voglia difendere una giunta che non mi piace, e che non ha certo bisogno delle mie parole, ma stavolta forse il putiferio non è giustificato. Si poteva fare meglio? Quello sì, probabilmente.

◼ Se volete essere al passo in questo 2021 e siete uomini, potete fare tante cose. Una tra queste è la mencure. Ovvero la manicure per uomini mettendovi lo smalto. Niente di che, da sempre si fa, dalla preistoria a parecchi re Luigi fino al glam rock di cinquant’anni fa, quasi, nulla si crea e, va da sé, nulla si distrugge. Oggi sono in parecchi, Gazzè da noi per dirne uno, Beckham, Ronaldo, Leto, Styles e così via, e le bibbie delle modine, GQ, Chanel e così via, sono più che pronti a gettarsi su un mercato già parecchio aperto. Anche i piedi, eh, se siete allo stadio successivo.

✘ Il ministero della Cultura italiano ha pubblicato i dati degli afflussi del 2020. C’è da dirlo? Ovviamente un disastro. I visitatori sono passati da 54,8 milioni a 13,3 milioni, con un calo del 75,6 per cento. Gli incassi, di conseguenza: da 242 milioni del 2019 a 52,3 milioni del 2020, perdita secca del 78,4 per cento.
Ecco il grafico brutto che mostra la cosa.

☀ La pantomima della destra lungo il percorso dell’approvazione del Ddl Zan prosegue e si arricchisce ogni giorno di novità per affossarlo. Fortuna che c’è qualcuno che riesce a mantenere lo spirito acceso e si è inventato un giochino buffo:

«La lobby gay può uccidere tutte le chiese». E non è il senatore Pillon (stronzone), anche se sembra.

✘✘✘ La cosiddetta ‘plastic tax’ viene rimandata al prossimo anno dal governo Draghi. Male male male. Un articolo del Fatto lo spiega meglio di quanto farei io.

✘ Il ritorno di Gallera: alla presidenza della commissione Bilancio di Regione Lombardia. I lombardi, metà, rabbrividiscono.

Bah, settimana intermedia, in attesa di capire come saranno i prossimi tempi.


L’indice degli altri almanacchi.

4 commenti su “almanacco dei sette giorni, per coercire (21.17)

  1. Il “Giornale Unico” ha un nuovo blog?
    Se non le piace la Raggi, liberissimo di dirlo (il blog è suo) ma allora perché iniziare l’argomento con “✘ L’amministrazione Raggi – sperando sia l’ultimo atto di sempre – fa scempio delle rive del Tevere, fatte di porfido, promuovendo una bella colata di asfalto che ha chiamato ‘Pista ciclabile’? ” per poi rettificare?
    A mio modestrissimo parere il coso è davvero quasi trascurabile mentre era certamente da segnalare l’uso disinformatorio che la destra ne ha fatto.
    E anche lei! Sono deluso e stacco il contatto. Tanto, uno più o uno meno, poco cambia, vero?

    • La cosa è davvero curiosa: per la prima volta in cinque anni non me la prendo con Raggi e la sua giunta (dico: NON), anzi ne prendo in qualche modo le difese, esperienza nuova per me, e lei si arrabbia. Forse la costruzione retorica non era chiara – le critiche fatte in forma di domanda e la spiegazione («stavolta forse il putiferio non è giustificato») a seguire – ma non c’è alcuna ritrattazione, perché non c’è una tesi, prima. Almeno stavolta. E siamo pure d’accordo che la questione non esista.
      Secondo lei io sarei il megafono di quello che chiama ‘Giornale Unico’, che non so bene cosa sia ma il concetto andrebbe espresso con più cautela, farei almeno notare che, probabilmente a differenza, non ho nemmeno una Raggi o un movimento da difendere. Mi si possono infatti contestare centinaia di scemenze scritte in questo posto ma, di certo, non possiedo la virtù dell’allineamento.
      A ogni modo, mi spiace averla delusa e uno in più o in meno cambia molto, eccome. Avremmo potuto essere in disaccordo per mille ragioni e discutere con fondamento, stavolta direi che mi sfugge quale sia il quid e la ragione del suo astio. Forse, ecco, avrebbe dovuto riporre le sue aspettative in luoghi e persone più meritevoli, questo sì.

  2. Chiedo scusa ma non mio testo “coso” sta per “caso” e “disinformatorio” forse non esiste ma ci siamo capiti lo stesso, credo.

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