commercialisti, avvocati, giornalisti, notai, erano tutti essenziali

Secondo il ricercatore dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi) Matteo Villa, aver vaccinato così poche persone con più di settant’anni fa sì che la curva dei decessi continui a salire. Stando ai dati dell’Ispi, se l’Italia avesse vaccinato la popolazione più a rischio oggi la letalità si sarebbe abbattuta del 54 per cento, mentre con numeri così esigui la diminuzione è del 21 per cento. Purtroppo, questa differenza del 33 per cento si traduce in migliaia di morti che potevano essere evitate, in particolare tra i più fragili.

Naturalmente non ne risponderà nessuno.
Un interessante articolo di Francesca Coin per Internazionale sulle disuguaglianze del piano vaccinale.

Secondo Nino Cartabellotta della fondazione Gimbe, coloro che hanno ricevuto il vaccino senza averne diritto sono circa il 16 per cento del totale, più di un milione di somministrazioni.

Non ho parole.

chiunque guidi più lentamente di me è un coglione e chiunque vada più veloce è un pazzo scatenato

La Ever Given, una bestiona portacontainer di quattrocento metri, si è intraversata nel bel mezzo del canale di Suez. Stoppandolo.

Mi immagino quelli dietro, attaccati al clacson: «’A rincojonito, te togli dellà?». Una cosa così. E giù a suonare.

Ora i rimorchiatori stanno cercando di girarla, cosa non semplicissima, magari scavando con le ruspe la sabbia in cui si è incagliata. L’operazione è comunque lunga, non so come sia la situazione maree, che potrebbero risolvere la cosa. Altrimenti tocca, ahiloro, scaricare tutti i container così da farle alzare la soglia di galleggiamento. Si prevede un blocco di alcuni giorni e, considerando che da lì passa il sette per cento del traffico mercantile del mondo, non vorrei essere il capitano.
Te movi?

La situazione del traffico a Suez un minuto fa.

serve la placca de pongo

Non le avrei dato una cicca e, invece, spassevole: ‘Speravo de morì prima’.

Notevole Castellitto che sa riprodurre quello sguardo a metà tra il vuoto e il non-ho-capito mentre cerca di fare divisioni a tre cifre a mente. Non meno Tognazzi. Evidentemente, dopo ‘Romolo e Giuly’, ‘Gomorra’, ‘The young pope’ e la vecchia ‘Boris’, qualcuno ci sta prendendo la mano e comincia a girare prodotti significativi anche da noi, con buona ironia. Bene, anche per chi come me segue molto poco il fobàll e gliene frega poco delle radio romane sulla maggica.

e l’investimento comincia a rendere

Giocati quattro euro, vinti sei. Per me, prima vincita di sempre. Adios, amigos.

Perché giocare la sorte al gioco più difficile di tutti? Lo è, il SuperEnalotto è il gioco d’azzardo a premi più difficile al mondo, 1 probabilità su 622.614.630 di vincere il malloppone, in effetti non conveniente. Ma io ho un progetto e non mi servono migliaia, decine di migliaia o centinaia di migliaia di soldi, o rendite mensili, a me servono decine di milioni. A chi rivolgermi, dunque? O al caveau di una banca o a una lotteria scandalosa. Considerando poi che gioco sempre il minimo, due euro a cartella, ritengo di avere grandi e luminose possibilità. Ma sto studiando l’Eurojackpot, estrazione ogni venerdì sera a Helsinki, molto molto più facile: 1 probabilità su 95.344.200, quasi un gioco da ragazzi.
Oppure potrei mettere in piedi un ragionevole schema di Ponzi e darmi alla fuga prima del crollo, può essere. Qualcuno vuole sottoscrivere una bella somma che garantisco interessi del cinquanta per cento almeno?

la musica delle stagioni, inverno 2020

Finisce l’inverno e, anche, la mia compila dell’inverno. Stavolta è venuta più rocchettara, molto moderata, i brani son più di novanta per un totale di più di sei ore. Un Roma-Milano con calma, direi, forse Napoli. Essendo di stagione, all’inizio c’è certa frutta, alla fine altra, normale. Non si sanno mai le pieghe che si andranno a prendere nel corso del tempo, anche se curiosamente questa è partita dai Cream ed è finita a Tom Petty (tompetti), due classiconi, ma all’interno c’è tutt’altro.

Poi ci sono quelle passate, le dodici stagioni precedenti, altro che serie tv.

Eccole, tutte: inverno 2017 (75 brani, 5 ore) | primavera 2018 (94 brani, 6 ore) | estate 2018 (82 brani, 5 ore) | autunno 2018 (48 brani, 3 ore) | inverno 2018 (133 brani, 9 ore) | primavera 2019 (51 brani, 3 ore) | estate 2019 (107 brani, 6 ore)| autunno 2019 (86 brani, 5 ore)| inverno 2019 (127 brani, 8 ore)| primavera 2020 (102 brani, 6 ore) | estate 2020 (99 brani, 6 ore) | autunno 2020 (153 brani, 10 ore) | inverno 2020 (91 brani, 6 ore)

Spero qualcuno si diverta, se no io, che va bene lo stesso.


L’indice delle compile

primavera non bussa, lei entra sicura (ancora ancora)

Alle 10:37 di oggi sarà primavera. L’equilonzio, variabile come ogni anno tra un giorno prima e un giorno dopo, è cosa di oggi ed è, appunto, primavera. Cioè quella stagione, come disse qualcuno, in cui è estate sotto il sole e inverno all’ombra.

Seconda primavera di pandemia, c’è da augurarsi che porti novità e miglioramenti per tutti. Così ne veniam fuori. Nonostante chi non ha ancora capito come stare al mondo. Ai leghisti, come sempre, niente. E poi c’è la Milano-Sanremo.

almanacco dei sette giorni, per inurbarsi (21.11)

✘ XLII. CXXVII. XIX. IIII. Il Louvre, in concomitanza con il rifacimento di molte delle proprie sale, ha optato per una revisione generale dei contenuti delle comunicazioni all’interno del museo. Per esempio, ha ridotto i testi dei cartelli esplicativi a circa mille caratteri per gli adulti e cinquecento per i bambini, perché «i visitatori li leggono poco, soprattutto se sono troppo lunghi». Modernizzazione e comprensibilità per il maggior numero possibile di visitatori. In quest’ottica, il museo ha deciso di eliminare il sistema di numerazione romano per indicare i secoli. A ruota, il museo Carnavalet di Parigi li ha eliminati anche per la numerazione dei sovrani: Luigi 14, Carlo 5. Il responsabile dei servizi al pubblico del Carnavalet, ha spiegato che «non siamo contrari ai numeri romani ma possono essere un ostacolo alla comprensione». Bisogna pensare anche ai visitatori che parlano lingue non discese dal latino, dice. Il dibattito è aperto: il direttore del museo di Belle Arti di Rouen si è opposto perché «il museo è senza dubbio uno dei luoghi dove possiamo continuare a far vivere e a spiegare» i numeri romani, il latinista Jacques Gaillard ha detto che non sono difficili da leggere ma che «da 20 anni siamo sotto l’influenza americana e gli americani non sanno leggerli». Altri studiosi, storici e insegnanti di lingue antiche hanno osservato che questo è, di certo, il modo migliore per dimenticarli. Giovanni 24 un prossimo papa? Mille caratteri significa anche molte informazioni in meno.

✘ Negazionista, contrario a vaccini e mascherine, sostenitore della terapia al vapore (?) e dei rimedi dell’erboristica contro il Covid, il presidente della Tanzania John Magufuli è morto. Ufficiosamente si parla di complicanze relative ad un arresto cardiaco, concretamente sono alcune settimane che non si vedeva in giro e, indovina?, sai mai che invece ha stirato le gambe per la malattia che non c’è? Al di là di tutto, spero che la Tanzania caschi in mani migliori.

◼ Enrico Letta nuovo segretario di un PD i cui parlamentari sono ancora quasi tutti scelti da Renzi e nella cui segreteria ci sono ancora molti fedelissimi? Brutti bastardi!

◼ Epperò secondo i sondaggi della settimana, per quello che possono contare, danno il PD in risalita, con Letta, come secondo partito. Ma è una lotta di retrovie.

✘ Ma che bravo Draghi, ma che bravo che lavora e non parla, ma che bravo che cambia tutte le cose, ma che bravo di qua, ma che bravo di là. Mah, io una o due parole le gradisco sempre, per capire. Comunque, il Draghi cambia-tutto, che bravo signora mia, ha dimezzato i componenti del CTS che sovrintende alle faccende della pandemia e ne ha cambiati parecchi. Tra i tanti, è entrato tale Alberto Gerli, con parole sue: «Non sono un epidemiologo, ma sono un esperto di numeri», piuttosto noto per aver sbagliato qualsiasi, intendo: qualsiasi!, previsione da un anno a questa parte. Per citare l’ultima a mia conoscenza: Il Veneto a fine febbraio «quasi certamente entrerà nella zona bianca». Certo, ci sono gli avverbi, per carità. Da una breve indagine, nessuno ha dichiarato di aver suggerito il nome di Gerli per la nomina quindi, per esclusione, si dovrebbe pensare alla presidenza del consiglio stessa.

[aggiornamento delle 18:53: Gerli ha rinunciato, «Polemiche inattese e sorprendenti», dice lui. Fiuuuu, dico io].

☀ Vista la nomina di Gerli, dunque, il CTS si arricchisce anche di un nuovo membro:

✘ A gennaio, secondo i dati diffusi da Bankitalia, il debito delle Amministrazioni pubbliche è cresciuto di 33,9 miliardi rispetto al mese precedente, sfondando quota 2.600 miliardi. Prima o poi i conti bisognerà pur farli. E le prospettive di risparmio dei prossimi mesi sono pressoché nulle.

◼ «Cinque errori fondamentali hanno influito sulla comunicazione delle autorità sanitarie e quindi anche sui mezzi d’informazione, svolgendo un ruolo decisivo nel far fallire la risposta alla pandemia. Questi errori sono stati aggravati dagli atteggiamenti che l’opinione pubblica ha sviluppato per affrontare una situazione così incerta». Gli errori che hanno aiutato il virus. Un articolo molto molto interessante di Zeynep Tufekci.

☀ Sempre riguardo la pandemia, lo Smithsonian’s National Museum of American History ha acquisito le prime due dosi di vaccino inoculate negli Stati Uniti. Perché tutto questo andrà raccontato e sarà Storia, in ogni caso.

☀ A Napoli ha aperto la fermata Duomo della metropolitana. Progettata da Fuksas – che non sempre le indovina, bisogna dire – per mettere in rilievo il tempio augusteo emerso dagli scavi, è una delle molte fermate rinnovate che fanno parte di un museo diffuso, il MAM – Museo Aperto Metropolitana. L’idea è ottima e ben congegnata, possono singolarmente piacere o no (il colpo d’occhio di Garibaldi è davvero notevolissimo, lo dico di persona) ma un lavoro del genere adattato a un non luogo per eccellenza come la stazione della metropolitana ha molte implicazioni davvero interessanti e rilevanti. 176.000 turisti nel 2017, cioè non viaggiatori e pendolari.

Settimana in sospensione, il caos sui vaccini prosegue, la primavera avanza, servirebbe chiarezza.


L’indice degli altri almanacchi.

accidenti, Marvellous

Se n’è andato Marvin Hagler, uno di quelli forti davvero che era un piacere vedere. E infatti era chiamato ‘The Marvellous’, con la ‘M’ maiuscola dei nomi, come ‘Marvellous’ sarebbe poi diventato. Uno che per arrivare a un match mondiale dovette aspettare sei anni e combattere oltre quaranta incontri, roba impensabile per i pivelli di oggi. Ed era Marvellous perché gestiva le guardie di destro o di sinistro con la stessa, eccellente, tecnica impareggiabile.

Ovviamente, Marvellous è quello che dà.

Ce ne sono molti di combattimenti belli, tra i suoi, si potrebbero citare Duran, i settanta punti in viso di Antuofermo (e peggio ancora fu il secondo incontro), ovviamente Hearns, alcuni direbbero anche Leonard, comunque il suo fu un dominio assoluto per sei anni, difendendo tutti i titoli dei medi unificati.
Fu un signore, rifiutò un sacco di soldi per improvvidi rientri e rivincite improvvisate, non era un chiacchierone e non aveva certo la verve e la consapevolezza di Ali, ma fu lo stesso un gran pugile, immenso per tecnica e bravura, onesto e retto nella condotta e nei comportamenti: «Se mi aprissero questa testa rasata, troverebbero un guantone da boxe. È tutto quello che sono. È la mia vita». O, ancor meglio: «Sono un pugile, sempre. Mentre cammino, parlo, penso. Solo che cerco di non farmene accorgere». Ciao, Marvellous, ce ne siamo accorti e va bene così.