Ora è chiaro da dove trae l’energia vitale.

Portatemene un altro, presto.
Ora è chiaro da dove trae l’energia vitale.
Portatemene un altro, presto.
Anche se sembra una canzone di James Taylor, just yesterday mornin’, they let me know you were gone, la cosa è, ahah, più seria: si rischia il kaboom.
I’ve seen sunny days that I thought would never end. Specie se fumi sulla benza.
Quando la mia città incontra la cultura di solito qualcuno si fa male.
La cultura, di solito.
Mi parlano di un festival di arte urbana, il LINK – nuove strategie culturali per le periferie, organizzato da un’associazione culturale che si occupa della «valorizzazione visiva di architetture pubbliche e private attraverso progetti mirati legati al mondo della street art», non che mi aspetti Banksy ma vado a vedere.
Ecco cosa vedo:
Ahah, vi prego, basta. Mi arrendo, esco con le mani alzate e fate di me ciò che volete.
Ed è tutto un bellissimo, bellissimo, geniale e provocatorio. Io qui dovrei fare una salace battuta per chiudere ma non mi viene, devo prima andare a ritrovare la mia gioiadivivere e certe mie parti molli.
Biniam Girmay, ciclista eritreo di ventidue anni, vince alla grande la tappa di oggi al Giro. In volata.
Poi, al momento di festeggiare, si spara il tappo dello spumantone in un occhio. E si deve ritirare. È esperienza anche quella, il ragazzo si farà.
Alcune settimane fa sono andato a Venezia. Booking, premurosa, fa sì che al mio viaggio non manchi alcuna comodità.
Chi sono io per non farlo? Noleggio.
Poi non è che sia andata benissimo.
Devo proprio andare a vederlo, ’sto Macciupicciu.
Accazzo, quindi si aggira per il bosco un gatto o un criceto zombi?
Meglio accelerare il passo. Sento dello zampettare…
Salinger sarebbe contento, eccome. Buona colazione.
San Francisco si compra in rotoloni e poi si stende.
Facile.