pare male e invece è peggio

Circolano da domenica queste immagini di Roma: zona porta San Saba, gli operai incaricati della posa dei cavi della fibra – flessibili, per fortuna loro e nostra – invece di far rimuovere un’auto parcheggiata hanno ben pensato di girarci attorno.

Effettivamente la cosa è a dir poco indegna.
Ma a ben cercare si scopre che la ragione della cosa non è il malcostume degli operai: infatti, il Comune non ha rinnovato la convenzione per la rimozione dei mezzi e, quindi, non si sa chi chiamare in questi casi, per rimuovere – appunto – automobili parcheggiate dove non devono. Ecco perché. Ed è pure molto, molto peggio.
Bene, avanti così, continuiamo a farci del male.

ma perché sempre in balìa degli stronzi?

Gli alfaniani, quattro raccattati baciati non da una ma da mille lotterie vinte tutte insieme, affossano la legge sullo Ius soli. Risultato uno? Niente regolarizzazione di un sacrosanto diritto. Risultato due? Un enorme, gigantesco, spropositato regalo alla destra e a Salvini, in particolare. Che, infatti, esulta, a pochi mesi dalle elezioni. Il Movimento cinque stelle che si astiene non è da molto meno.
Stronzi.

Aggiornamento delle 18:15. Ma perché Lorenzin (vale per lei quanto detto finora) dice: «Riproviamoci nella prossima legislatura»? È davvero così convinta di vincere, specie con questi atti politici impuri?

il bravo candidato

Unico a sopravvivere tra gli otto candidati del M5S, ridicoli e farlocchi (una alla voce ‘competenze professionali’ del curriculum online ha scritto: NADIA NADIA NADIA NADIA – che è il suo nome, sì – e un altro si qualifica come ‘vegano contro il signoraggio)’, Di Maio fa fin da subito la cosa giusta: bacio deferente all’ampolla con il sangue di San Gennaro.

Un colpo al vescovo e un colpo all’ampolla in favore di fotografo. Da adesso ci si diverte, immagino.

Aggiornamento: la migliore, in tema, come spesso accade è di Spinoza:

Di Maio bacia la teca di San Gennaro. Ma rimane Di Maio.

cittadino lombardo-veneto, il 22 ottobre non andare a votare (parte 1)

Per chi non lo sapesse, e spero siano molti, il 22 ottobre in Lombardia e in Veneto si terrà un vergognoso referendum consultivo regionale, il cui scopo – negli intenti delle due amministrazioni – sarebbe ottenere maggiore autonomia nei confronti del Governo romano ladrone.

Potrebbe andare anche bene, non fosse che la Costituzione prevede questa possibilità senza necessità di alcun referendum. Infatti, la Regione Emilia-Romagna ha già avanzato richiesta senza alcuna buffonata ulteriore. E allora? Allora è campagna elettorale, perché nel 2018 in Lombardia e in Veneto si vota e a Maroni e sodali leghisti non frega nulla di buttare oltre 50 milioni di euro di soldi pubblici (tra pubblicità, acquisto dei tablet per il voto elettronico e normali procedure elettorali, perché sì, il voto sarà elettronico – buffoni – e una società specializzata venezuelana vigilerà sulla correttezza delle procedure) e di imbastire una consultazione che non ha alcuna validità. Perché quando vincerà il sì, perché è ovvio che vincerà (chi è quel matto che non vorrebbe più teorica autonomia?), allora partirà la procedura, forse, di richiesta specifica al Governo. Ovvero, esattamente ciò che possono già fare ora.
Ma non gli conviene.

Stronzi.

Da qui a ottobre, lotta dura contro questa stronzata.
Per ora, meglio informarsi.

il laboratorio di idee e visioni per il futuro della Regione Abruzzo in Europa

Stando a quello che si vede qui, altro che futuro…

Trovato l’errore? Un passato davvero retrivo e schifosello, ecco come è andata Fonderia Abruzzo, il laboratorio di idee e visioni per il futuro della Regione in Europa, con il ministro alla Coesione territoriale Claudio De Vincenti e il governatore della Regione, Luciano D’Alfonso. Complimenti  vivissimi, retrogradi ritardati. C’è ancora tantissimo da fare. Ma tantotanto.

basta

Non si dicano nefandezze: Riina non ha diritto a un cazzo di niente. È già molto che sia vivo e indecente che abbia vissuto così a lungo come latitante, libero. Che si tolga dai coglioni, lui che come pochi ha contribuito a mantenere questo paese arretrato e sottosviluppato, e non chieda nulla, perché a nulla ha diritto: nessuna compassione o pietà, ne ha già avute a palate.

(La coincidenza è che sto leggendo proprio ora questo libro: Giuseppe D’Avanzo e Attilio Bolzoni, Il capo dei capi. Vita e carriera criminale di Totò Riina. Lo stesso Bolzoni oggi ha detto, in modo condivisibile: «Sia curato al meglio, ma non esca dal carcere», la sola idea che un carnefice del genere possa uscire è a dir poco incredibile).

coglioni che parlano

Roberto Mura, vicesegretario provinciale di Pavia della Lega Nord e già senatore, ha postato questa foto (non sua), commentando: «La differenza tra due regioni … una a statuto ordinario (la Lombardia) e una a statuto speciale (il Trentino Alto Adige)». E riscuotendo, ovviamente, grande successo in rete, te pareva.

Naturalmente Mura vuole portare acqua al mulino del referendum per l’autonomia della Lombardia di ottobre. Si vede bene, infatti, che venendo da Baitoni e a Storo (Trento) la strada è splendida e a Ponte Caffaro (Brescia) diventa un disastro.
Ora io ho una domanda: o coglioncello leghista, chi governa la Regione Lombardia? Chi ha una bella fetta di responsabilità per quella linea invisibile tra una regione e l’altra che si vede nella foto? Vaffanculo, Mura.