dai, bello, parla

Sequestrano una pistola mitragliatrice, 9 fucili d’assalto, 7 pistole, 3 fucili da caccia, 20 baionette, una marea di proiettili e – attenzione! – un missile aria-aria, ripeto: un missile!, nelle sedi di associazioni neonaziste nel nord Italia e il ministro dell’interno, solitamente bulimico di dirette social, niente. Zero. Nisba.
Due giorni di silenzio, mai visti.

Ed ecco il bel missile. Tutti sempre muti.

Il ministro dell’interno qualcosina dovrebbe dire, no?
Ma chiaro che se a breve ci sarà un migrante intento a pulirsi l’interno dell’orecchio con le chiavi dell’auto allora sì che partiranno le denunce. Figuriamoci il casino se avessero trovato una sola pistola in una moschea o in un centro islamico…

Aggiornamento della sera: dopo più di quarantott’ore il ministro ha parlato.

Sembra una stronzata ma non lo è. Cioè, mi correggo: è una stronzata ma è vera, l’ha detto sul serio. Che il santo cuore di maria lo assista, a questo punto. E anche noi, che ne abbiamo più bisogno.

così poi ce lo ricordiamo tutti

Lorenzo Fontana è il nuovo ministro degli Affari europei.
Fontana, vale la pena ricordarlo, è un ultraconservatore cattolico le cui posizioni su diritti, donne e religione sono aggiornate al Concilio di Trento. Ecco perché faceva il ministro della famiglia di questo governo e perché è stato tra gli organizzatori di quel simpatico consesso di stampo medievale a Verona qualche mese fa.
Il punto è questo: il ministero degli Affari europei è, dal mio punto di vista, il ministero più importante e strategico di tutti, perché riguarda l’ambito che dovrebbe essere più seguito e curato ora e in prospettiva.
Ma per questo governo, evidentemente, non è così, visto che finora il ministero è rimasto vacante e che, ora, hanno ben pensato di affidarlo a un minus habens ammiratore di Le Pen, Orban e Putin. E il cui capo di gabinetto, alcuni mesi fa, aveva affermato – non smentito dal ministro – che la responsabilità del cambiamento climatico è di Satana.
Ecco, così poi nessuno dice che non lo sapeva.

avventure di opinioni di geopolitica internazionale

Un interessante post:

Non riuscite a stare tre minuti al sole senza rifugiarvi nel primo centro commerciale con l’aria condizionata a palla, ma esultate per 42 persone disidratate sotto il sole a 40 gradi da due settimane.
Non sapreste pilotare un canotto in una piscina, ma intimate a un capitano che ha comandato navi rompighiaccio al Polo nord di fare rotta verso la Germania.
Non sapete scrivere (né comprendere) un post di tre righe di senso compiuto, ma pretendete di insegnare ai comandanti le leggi del mare, ai giuristi i pareri della Corte europea dei Diritti dell’Uomo.
Non siete usciti dal paese in cui siete nati neanche per una crociera, ma vi avventurate in opinioni di geopolitica internazionale su Libia, Tunisia, Malta, Delta del Niger, guerre, politiche migratorie, accordi bilaterali.

Prosegue qui. Di Lorenzo Tosa, bravo.
Perché, aggiungo, non è vero che uno vale uno. Vi hanno mentito anche su quello.

belpaese

Il signor Franco Alfieri è diventato il nuovo sindaco di Capaccio Paestum.
Per festeggiare, qualche giorno fa, un bel corteo di ambulanze lampeggianti.

Amenità da bel Paese? Può darsi, ma c’è di meglio.
Alfieri, detto «il re del pesce fritto», è già stato sindaco di altri due paesoni del Cilento (sindaco professionista, quindi, figura da considerare per il futuro), è consulente del governatore De Luca per l’agricoltura, caccia e pesca, ed è indagato per «voto di scambio politico-mafioso con l’aggravante del metodo mafioso».

Non male.
Sostenuto da otto liste senza simboli riconoscibili (il PD, intendo, e le amicizie deluchiane), cosa che si fa solitamente quando si possiede il territorio, ha stretto apparentamenti anche con Lega e Fratelliditalia, andando a vincere. Ed ecco le ambulanze festanti.
Le ambulanze sono del suo amico Roberto Squecco, condannato in via definitiva per «tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso» e la cui moglie è stata eletta nella lista di Alfieri. Doppia festa, quindi.
Ma se le ambulanze sono in giro a festeggiare allora la gente muore? Sì, ma va tutto bene: anche le pompe funebri di Capaccio Paestum sono del buon amico Squecco, quindi ciò che esce da una mano rientra nell’altra.
Il trucco è chiaro: basta gestire il sistema di qua e di là, badando a fornire tutti i servizi. Così si vince sempre.

Occhio, quindi: qui non è una questione di destra o di sinistra, anche se Alfieri di casa abita sufficientemente vicino al PD, ma di paese reale, che si muove – legalmente il più delle volte, se non è proprio necessario forzare la mano – a seconda dell’opportunità del momento senza mai squassarsi. Istruttivo.

sentiti complimenti

Paolo Savona, l’economista ultraottantenne per cui Salvini e Di Maio erano pronti a far fallire il primo tentativo del governo Conte, poi nominato Ministro per gli Affari Europei e poi dimessosi l’8 marzo scorso per andare a fare il presidente della CONSOB, ha ben pensato di lasciare la carica con eleganza.

Due conti in tasca: su Amazon il libro costa 10,20 euro, diciamo generosamente che di dieci gliene vengano in tasca cinque, di euro (ma non è così), fa millecinquecento euro: cifra miserabile se confrontata alla caduta di stile e alla figuraccia. Ma, ancora una volta, scopro che c’è gente disposta a vendere la propria dignità a prezzi da bancarella. Bravo.
(A meno che, e non mi stupirei troppo, il Ministero abbia pagato i libri molto ma molto di più).

libri scritti e libri sottratti: bleah

In pochissime parole, ne ho già detto: Marino Massimo De Caro, trafficone e ladro di libri antichi senza alcun titolo in merito, riesce a farsi nominare direttore della biblioteca dei Girolamini di Napoli. E cosa fa, una volta nel formaggio? Ovviamente ruba tutti i libri che può e ne dà parecchi al suo amico Dell’Utri. Poi, grazie alla segnalazione dei due impiegati, Tomaso Montanari scrive un articolo denunciando la situazione, De Caro viene arrestato e condannato ad alcuni anni di carcere e domiciliari. Questa la storia, in breve. E i libri? Andati, un bel po’.
Poi Sergio Luzzatto decide di scrivere un libro proprio su De Caro.

Non è mia abitudine esprimere giudizi senza argomentare ma, stavolta, proprio non mi viene voglia: il libro di Luzzatto è incomprensibile, non capisco che tipo di operazione abbia voluto fare, è un libro inutile e a parer mio sciocco in molti punti, imbarazzante per Luzzatto stesso che consideravo uno storico serio, un libro ricco di immodesti e inverosimili particolari, di racconti presi per buoni e di simpatia non troppo nascosta per un delinquente colpevole di numerosi reati odiosi. E Einaudi? Perché pubblica un libro così?
Montanari ha fatto una critica molto più argomentata della mia, cui rimando, a me resta il rimpianto di aver sprecato del tempo a leggere questo libro, che mi ha pure fatto venire il mal di stomaco. Bleah.

ma sarete stronzi, perdio

A Roma non si pulisce nulla, ma nulla per davvero. Tant’è che la città fa schifino mica poco, da un po’ di tempo (almeno 5 Alemanno 2 Marino quasi 3 Raggi). E invece no: l’ufficio decoro del comune (volutamente tutto minuscolo) decide – per una volta – di pulire una cosa sola.

Naturalmente una pulizia fatta bene, alla romana di questi tempi.

Ma la tettoia, dico io? Non la si è vista? E la targa apposita a destra? Difficile non vederla.

Niente. E ciao alla scritta storica del ’48 del Fronte Democratico Popolare alla Garbatella. Complimenti vivissimi anche stavolta.