e per il premio ‘supermerdona’ il vincitore è…

Ancora l’Attilio!

L’Italia, diceva poco tempo fa, non può «accettare tutti», poi purtroppo spiega anche perché. «Non possiamo perché tutti non ci stiamo, quindi dobbiamo fare delle scelte. Dobbiamo decidere se la nostra etnia, se la nostra razza bianca, se la nostra società deve continuare a esistere o se deve essere cancellata».
Era solo il 2018, che bei ricordi, chiaro che se il nero viene qui, non rompe i maroni e vince le medaglie per noi, allora va benissimo. Abbiamo vinto.

al massimo farà il record africano

Nella finale dei 400 metri stile libero è un testa a testa tra tre nuotatori, i due favoriti, l’americano Kieran Smith e l’australiano Jack McLoughlin, e l’outsider, il tunisino Ahmed Ayoub Hafnaoui, qualificatosi con l’ottavo tempo, per un pelo.
Meravigliosamente, vince il diciottenne Hafnaoui e i due telecronisti italiani riescono a chiamarlo per tutta la gara «il tunisino», tranne una sola volta. Che si son sbagliati, chissà.

business idioti per il futuro

Mentre stavate separando l’umido dall’indifferenziato e cercando di comprare qualcosa senza plastica, i due allegri miliardari Bezos e Branson hanno giocato alla gitina nell’iperspazio buttando nell’atmosfera una cosa tipo 75 tonnellate di CO2 in dieci minuti. Best day ever.

«Grazie a tutti gli impiegati e i clienti di Amazon, il giorno più bello della mia vita». Spero che i dipendenti, nei dieci minuti di assenza, abbiano potuto almeno pisciare.

attentati alla libertà di pensiero dei cattolici

La segreteria di stato vaticana – tutte minuscole volute – interviene nel dibattito politico italiano e chiede la «rimodulazione» del ddl Zan, in discussione, così che «la Chiesa possa continuare a svolgere la sua azione pastorale, educativa e sociale liberamente», questo perché il ddl violerebbe «l’accordo di revisione del Concordato».
I punti in discussione, si scivola nel peggio, sarebbero il fatto che il ddl non esenterebbe le scuole cattoliche dall’organizzazione della futura Giornata nazionale contro l’omofobia – e ci mancherebbe! – e, non contenti, ai vertici della segreteria di stato esprimono timori per la «libertà di pensiero dei cattolici». Magnifica anche questa, grazie.

Ora. Il problema non è la segreteria di stato vaticana, che fa quello che dalla segreteria di stato vaticana ci si aspetta. Il problema non è nemmeno il concordato Stato-Chiesa, prima di Mussolini e poi rivisto da Craxi. Il problema è l’esistenza stessa del vaticano e del papato: nel 1849, con la Repubblica romana, li avevamo (ehm…) finalmente cacciati, avevamo una già allora magnifica Costituzione e tutto sarebbe andato per il meglio, se quei vigliacchi dei Francesi non fossero intervenuti e avessero interrotto l’emozione, riportando Pio IX al soglio e innescando la restaurazione. E con essa, la pena di morte, per dirne una.

Poiché, dunque, allora non andò bene, il problema di oggi è la dirittura della schiena politica, sociale ed etica del nostro Stato. Scarsina. Perché se fosse, allora la risposta agli interventi della segreteria di stato vaticana nelle faccende di un altro Stato sarebbe, se proprio, una sonora pernacchia, una bella risata e, piacendo, un corale vaffanculo.

Qualche parola dai sovranisti per l’ingerenza vaticana nelle nostre cose? Nessuno?

dategli una ‘G’

Lungotevere Aventino a Roma, oggi si inaugurava uno slarghetto stradale intitolato a Ciampi. Carlo Azeglio, purtroppo, non Piero. Presenti, dunque, i figli, Mattarella, Raggi, presidenti di Camera e Senato, si è fatta la cerimonia ma la targa non si è scoperta. Perché, motivazione ufficiale, «si è scheggiata nel montaggio».

Schegiata, se proprio.
Un impiegato, un marmista, un montatore, questa è la sequenza minima dell’errore. Ma lasciateli lavorare.

Aggiornamento: