cose davvero là fuori: Curiosity e il mio sbarco

Nel 2011 fu lanciato un missilone, molti lo ricorderanno, che doveva portare il rover Curiosity su Marte per una gita esplorativa. Le cose andarono bene e nell’agosto 2012 cominciò la missione vera e propria. Il tutto sarebbe dovuto durare due anni terrestri, nelle migliori ipotesi e, invece, Curiosity è ancora lì che gira per il pianeta e invia fotografie e informazioni. Davvero niente male, il grande potere della curiosità.
Tra le migliaia di immagini che ha inviato, quelle che mi piacciono di più sono i panorami.
Perché, santoddio, è Marte.

A volte mi devo sforzare e me lo devo ripetere, è Marte e non la valle della Morte o il Texas o i Campi Flegrei o Oslo, impossibile comprendere davvero cosa sto guardando. Ed è bellissimo, a Galileo o Copernico sarebbe venuto un colpo, non ci avrebbero mai creduto, poi sarebbero saltati di gioia. A vedere Marte. Pazzesco.

A proposito di Marte: il 18 febbraio atterrerà su Marte – se va tutto bene – una nuova spedizione con un nuovo rover, il Perseverance. Io mi ero iscritto e il mio nome, insieme a quello di molti altri, è inciso su una placca del rover. Ne avevo scritto qui. Dal 18, quindi, sono su Marte. Mi troverete lì, fate un fischio se ci siete anche voi.
(Ah, a breve fonderò un gruppo di martepiattisti, perché si sappia la verità).

Un commento su “cose davvero là fuori: Curiosity e il mio sbarco

  1. La “gita” è “esplorativa”, destinata a durare più del previsto, aggirandosi in un paesaggio di desolazione… Che cosa ci fa Fico su Marte?

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