la pandemia, i vaccini, la Regione Lombardia: ci risiamo

Dopo che persino io a maggio avevo capito che quest’anno sarebbe stato necessario avere molti, moltissimi vaccini antinfluenzali, ci ritroviamo nella situazione in cui, indovina?, non ci sono per tutti. Ma non in assoluto, solo in Lombardia, perché in Veneto, Emilia e tutte le altre ci sono.
Perché? Ancora una volta la Regione Lombardia, nove gare una dopo l’altra, la maggior parte sbagliate, e un miscuglio di inefficienza, incompetenza e, sicuramente, malafede che fa sì che anche stavolta le cose non vadano come dovrebbero. Il perseverare, in questo caso, è criminale. Ancora.

Riporto una parte dell’articolo del Fatto che ben riassume la vicenda.

Il filotto di errori – La ricerca inizia il 26 febbraio, pochi giorni dopo la scoperta dei primi contagi da Coronavirus nel lodigiano. Aria, diretta allora da Filippo Bongiovanni poi rimasto coinvolto nel caso camici di famiglia Fontana, pubblica un primo bando per l’acquisto di 1,35 milioni di dosi per adulti e 20mila per bambini, entrambi a un prezzo di 4,50 euro l’una. Ma come riportato a fine luglio da ilfattoquotidiano.it e denunciato dai consiglieri regionali del Pd Carmela Rozza e Fabio Pizzul, il bando contiene due errori evidenti: il numero di dosi è di poco superiore alle vaccinazioni fatte dalla Regione un anno fa (1,29 milioni), quando non c’era alcuna pandemia, e la base d’asta è di 4,50 euro a dose, meno dei 5,50 pagati nel 2019. Arriva un’unica offerta, ma a un prezzo di 5,90 euro a dose che supera la base d’asta. La gara così non viene aggiudicata.

Aria ci riprova a cavallo tra marzo e aprile, alzando il prezzo a 5,90 euro a dose, ma senza variare le quantità richieste. A maggio la direzione generale Welfare, in quel momento ancora guidata dall’ex dirigente della Squadra Mobile di Lecco Luigi Cajazzo, finalmente si accorge che le dosi non sono sufficienti. Ma anziché portare a termine la procedura in corso e parallelamente indirne una nuova, la gara viene revocata e così si riparte da capo. A fine maggio arriva il terzo bando. Le dosi per adulti richieste questa volta sono 2 milioni (lotto 1): ormai è difficile reperirle in giro, considerata la grande richiesta, e il bando non prevede la possibilità di fornire una quantità inferiore di dosi. Così per gli adulti non arriva alcuna offerta e viene aggiudicato solo il lotto 2, cioè 20mila dosi per bambini.

La Regione azzecca i bandi, ma ormai è tardi – Col quarto bando di metà giugno la Regione cerca 2,5 milioni di dosi per adulti, più altre 200mila destinate specificamente a operatori sanitari e 70mila ad anziani ospitati nelle Rsa. Ma ne riesce a rastrellare solo 200mila per adulti e 200mila per operatori sanitari. Arriva la quinta gara, uguale alla precedente: questa volta la Regione riesce ad accaparrarsi 1,3 milioni di dosi per adulti e 70mila per gli anziani delle Rsa, ma ormai i termini di consegna sono slittati a ottobre, con la possibilità ritardare la fornitura fino al 15 novembre.

Con la sesta gara di fine luglio, la Regione si garantisce 410mila dosi spray per bambini. La settima gara del 7 agosto va alla ricerca di 700mila dosi per adulti, ma a vuoto. Così come l’ottava, quella per cui non è bastata la promessa del pagamento anticipato. Una formula riproposta nella gara lampo pubblicata il 30 settembre, la nona, con offerte che devono arrivare entro oggi. In attesa di conoscerne il risultato, le dosi totali di cui la Regione si è garantita la fornitura sono al momento 2,2 milioni, che salgono a 2,3 considerando che alcuni dei lotti possono essere incrementati del 20%. Un numero insufficiente per gli oltre 3 milioni di lombardi che ne avrebbero bisogno. E con tempi ancora incertissimi.

la speranza su Speranza va a farsi benedire

In senso letterale.

Ora: nominare un fautore della vita a tutti i costi, perché è la sofferenza che avvicina a Dio, a presidente della «Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana» ha un che di sconcertante, disgustoso e obbrobrioso insieme. Paglia è «Gran cancelliere del Pontificio Istituto Teologico per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia», sarà l’equivalente di un creazionista alla presidenza di un museo di scienze naturali, ed è soprattutto il «Presidente della Pontificia Accademia per la vita». Superbleah.
I vecchi, dunque, decimati dal covid, sterminati dalle improvvide incertezze prima e decisioni poi della politica, vedi le RSA, ora dovrebbero sopravvivere alle decisioni prese in materia di sanità anziana da uno che considera la crocefissione accettabile perché permette di migliorarsi moralmente nel dolore.
Non eravamo un paese laico? Non c’era nessun altro? Bisognava nominare proprio un ministro del papa che combatte instancabilmente contro testamento biologico e contro chi rifiuta l’accanimento terapeutico? E da parte di un ministro che viene dal PD e ora è Articolo Uno? Santoddio.
Ora che abbiamo messo il gatto nella gabbia degli uccellini, lo ringraziamo pure per la disponibilità. Bene, ancora una volta.
Vergogna, Speranza.

sono loro o sono io?

Ecco, uno sta a fare le proprie cosine (59 secondi, il m.u.m. eccetera) e poi un giorno scopre di essere apprezzato dal nemico.

Evangelizzandonet, che nel suo profilo youtube pubblica video come «Il Signore chiama alla santità ciascuno di noi» e l’agghiacciante «Il DNA segreto della Creazione» apprezza quello che faccio.
E ora? Sono loro che hanno preso una cantonata (ipotesi rassicurante) o sono io che sono diventato talmente molle da piacere agli evangelizzatori (ipotesi spaventevole)? Nel dubbio, devo cominciare a pubblicare video di accoppiamenti bestiali tra agenti immobiliari e rivenditori di Fiat usate, video di amministratori dei cinque stelle che elencano incoscienti i propri meriti, video di avvocati sordi e promotori finanziari scottati dal sole.
Ma perché, Evangelizzandonet? Che vivevo così tranquillo, prima, e ora non so più chi sono…

la leggenda degli uomini ordinari

«Le cliniche private vanno ringraziate per aver aperto le loro stanze lussuose ai pazienti ordinari», ha detto oggi l’assessore alla sanità lombarda Giulio Gallera.
Negli aggettivi «lussuoso» e «ordinario», giustapposti volutamente, sta tutto il disprezzo, la pochezza e l’insipienza della persona, della coalizione che rappresenta, del governo della Lombardia, per i cittadini lombardi, quelli appunto ordinari. Pensateci, vivaddio, pensateci quando da cittadini ordinari vi toccherà andare in una stanza d’ospedale ordinaria, pagando pure, come è giusto che sia per chi vale poco.

sapete cosa potete fare con il vostro disaccordo?

O stronzoni (oddio, ho detto stronzoni alla CEI, momento epico per me), noi il 25 aprile siamo stati a casa, fatelo anche voi.

Passo allo spieghino: la CEI, con il tono arrogante e supponente che spesso la caratterizza, protesta pubblicamente per il decreto del governo che, dal 4 maggio nella «Fase 2», non permette la ripresa delle messe. Si può anche non essere d’accordo, avere magari una posizione diversa suffragata da elementi validi, ma non si può dire «arbitrariamente» con tono polemico quando si parla di una pandemia, vigliacco cane!, né invocare la libertà di culto o il servizio verso i poveri. Smettete di scrivere lettere pubbliche e andate ad aiutarli per davvero i poveri, che hanno ancor più bisogno in questo momento. Sono davvero senza parole.
Ma io conto poco, visto che li odio, quelli della CEI, ma conta ben di più qualcun altro che, pur non potendo smentirli pubblicamente, dice due cose molto molto chiare.

Capito? La grazia della prudenza e dell’obbedienza alle disposizioni. Perché il bene pubblico è superiore alle esigenze, stavolta men che meno legittime, della CEI. Ah, se piovesse un bel po’ di grazia sulla CEI, che fin dai tempi di Ruini brilla per posizioni progressiste vicine a quelle del Concilio di Trento. Autonomia un cavolo.