I dont’ wanna live like this / but I don’t wanna die

E poi ho sentito i Vampire Weekend.

Undici anni che si aspettava, qui, e loro stupiti che anche in Italia ci siano estimatori. Eccome, caro, eccome. Due batteristi, bassista, chitarrista, voce/chitarra, tastierista e l’arma segreta, la controcantante/chitarrista/tastierista. Due ore e venti per un concerto meraviglioso.

Non gli si darebbe una cicca, a lui, sembra uno appena uscito dal bar del campeggio verso il minimarket. E invece? Genio. Ebreo niuiorchese, brillante, fantasioso, eclettico, vario e mai uguale, che dire?
Se volete gustare uno dei piaceri della musica contemporanea, ascoltateli: Vampire Weekend. Quattro dischi in tredici anni che più pieni di idee non si può, partire tranquillamente dall’ultimo. E dal vivo sono eccezionali, garantisco.

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