morte a Venice

In una delle immagini finali del film, Gustav von Aschenbach, durante la pandemia, trascorre in contemplazione del suo amato Tadziump gli ultimi attimi della sua campagna, malcelando ormai sotto un pesante trucco la sua età e il suo stato, gridando ai brogli.

La realtà è sempre più inarrivabile, travolge e supera in volata la fantasia. Sono ebbro di realtà.

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