l’illusione del futuro

Missioni su Marte, ponti sullo Stretto, telefoni parlanti, termostati in grado di ricevere sms, revisioni costituzionali, nessun disco più in casa, pasti a domicilio, applicazioni per non fare la coda alle Poste, centraline rompimaroni dappertutto, forni capaci di fare fotografie, innovazione ed evoluzione ovunque ci si giri, pare proprio di vivere nel futuro.

Poi ci si fa caso o, almeno, io l’ho fatto or ora. Oggi è l’anniversario della nascita di Ladislao José Biro, più noto come l’inventore della penna a sfera (sì, la chiamiamo così per quello); sì, bene, il fatto è che il signore è morto nel 1985, ovvero ieri. Prima di lui le penne erano penne di quelle penne che si tolgono ai pennuti. Poi, sempre oggi, assisto alle naftalinose fotografie del funerale di tale principe Giovanelli, mai sentito, assiduo frequentatore dei salotti romani. Neri. Al funerale, tra le altre belle persone, intervengono Elettra Marconi, ossia la figlia di Guglielmo Marconi. La figlia, sì, non la pronipote: la figlia. Perché Marconi è morto nel 1937, non nel Cenopaleolitico. E prima di Marconi la radio trasmetteva solo i programmi di Radio Maria, capito? Elettra Marconi, dicevo, qui sotto ritratta mentre discute con un Savoia-imbecille nipote di Re d’Italia, seppur per poco. Il Re, e mio padre è nato sotto il Re, voglio dire. Oggi.

160929-elettra-marconi

Il futuro è un’illusione, davvero. L’Ottocento è tra noi, potente e vivo.

un momento dei nostri tempi

La foto di Barbara Kinney al rally a Orlando di Hilary Clinton è da ricordare e conservare per diversi motivi.

160927-hillary_clinton_rally_selfie

Uno, ovvio e persin banale, è che coglie un momento significativo ed espressivo dei nostri tempi, come solo le fotografie importanti fanno. Poco importa che sia stata in qualche modo organizzata, se così è stato, come qualcuno sostiene.
Piuttosto, osservando la foto con calma e da vicino (basta cliccare), io noto almeno tre persone che non si sono girate, più una quarta parzialmente coperta. Le tre visibili sono, ooops, uomini. E non ci sono uomini che fanno selfies. Che vorrà dire?
Come qualcuno ha suggerito, la Clinton dovrebbe farsi una domanda e darsi una risposta: come mai non sono avanti di cinquanta punti? La risposta che darei io è che è un candidato scadente, che ha dalla sua parte la più completa omogeneità con l’estabilishment ma non ha una visione in prospettiva in grado di conquistare il paese. Come che sia, dopo la sua presidenza, che temo sarà anch’essa scadente (ne riparliamo tra un anno quando avrà assaggiato i dossier su Siria e Afghanistan), le condizioni per la parità tra uomini e donne saranno di certo migliorate.
Peccato che ora molte donne la votino solo perché donna e perché la prima. Un’altra occasione di fare un soddisfacente passo in avanti persa, a parer mio.

quando a uno gli piace il suo lavoro

Nicko McBrain (bel cognome, diciamolo) è il batterista degli Iron Maiden da Piece of Mind, cioè dal 1983.

160921-mcbrain

Spiritoso e ricco di interessi anche al di fuori della propria professione, in un’intervista su Classic Rock che ho letto qualche mese fa McBrain risponde così alla domanda «Che fai, quando non lavori con i Maiden?»:

«Gioco a golf. E ho un altro gruppo, i McBrainiacs. Lo so che è buffo, ma è una tribute band dei Maiden. Facciamo anche pezzi degli AC/DC, dei Purple, di Hendrix, ma principalmente suoniamo pezzi dei Maiden».

Un pazzo completo, chiaramente. Bravo.

la NASA ha sviluppato il rullino

Già se ne disse quest’estate, quando la sonda New Horizons sfiorò di qualche milione di chilometri Plutone, facendo le fotografie più nitide mai viste del nanetto spaziale.

160921-plutone2

Ora, finalmente, la NASA ne sta pubblicando le migliori (o le più comprensibili per i profani come me, immagino) qui. Qui sotto un’immagine, bella, di un ghiacciaio plutoniano, che si comporta esattamente come quelli terrestri.

160921-plutone

Non fosse che è composto di ghiaccio d’azoto, con tracce di metano e monossido di carbonio. Con il passar delle stagioni in parte evapora e poi, con il freddo, nevicano teneri fiocchi d’azoto, rendendo ancor più bella l’atmosfera invernale che, al polo plutoniano, dura solo 120 anni.