tracking my time

Una delle cose più noiose di alcuni lavori (tra i quali il mio), e proprio per quello una delle cose che si trascurano di più, è monitorare le proprie attività, registrandone il tempo per ciascuna. Perché poi bisogna capire come le commesse siano coperte, se si produce a sufficienza, se il tempo è ben impiegato e blablabla. Aziendalismi.
Chi ha questa incombenza sa di che parlo e, probabilmente, già usa toggl. Da usarsi insieme o meno, non importa, ma molto molto interessante per questo tipo di necessità è ZEIº.

Uno sformotto piramidale che si appoggia sul tavolo, in posizione a seconda dell’attività che si sta svolgendo. E lui registra. Le facce/attività sono ovviamente personalizzabili (includono gli adesivi ma ci si può anche scrivere e/o disegnare) e il gioco è fatto. Provato, testato, dà soddisfazione.
Poi ci si stuferà lo stesso ma al momento funziona.

l’innovazione digitale, che meraviglia

Mi arriva comunicazione dal Ministero che non solo è pronta la mia dichiarazione dei redditi (a gennaio!) ma lo è anche l’F24 per pagare le tasse.

Sono estasiato, ormai la digitalizzazione dello Stato è a uno stadio avanzatissimo, era ora. E che comunicazione istituzionale, perfetta. Provvedo subito al pagamento, carissimo Ministero Fall River Productions (dev’essere un ufficio apposito).

quando l’uomo con la pistola incontra l’uomo col fucile

In fondo alla Spagna, giù giù, c’era una volta il West. Quel West in cui Clint Eastwood puntava il fucile contro il Brutto nel cimitero, in cui avvenivano gli indimenticabili trielli e Terence Hill era la mano destra del diavolo: Almeria.
Era un West che costava meno ed era più raggiungibile per chi al western mescolava gli spaghetti. Ecco cosa resta oggi dei set costruiti per tutta l’epopea western degli anni Sessanta, Settanta e un pochino di Ottanta.






Tutte le fotografie sono di Mark Parascandola, fotografo americano che ne ha tratto anche un libro.