Nonostante le interferenze quasi tutte illecite della Russia e nonostante i primi exit poll che davano i ‘no’ in vantaggio, il referendum in Moldavia è passato:

Si votava la modifica della costituzione per entrare nell’UE, un passo avanti.
Nonostante le interferenze quasi tutte illecite della Russia e nonostante i primi exit poll che davano i ‘no’ in vantaggio, il referendum in Moldavia è passato:
Si votava la modifica della costituzione per entrare nell’UE, un passo avanti.
Jack White è in gran forma nel nuovo disco ‘No name’.
Un’istantanea di un pranzo al confine tra Nepal e Cina diventa a tutti gli effetti un quadro rinascimentale, seppur accidentale.
Eccezionale.
Una settimana fa ho visto Saturno.
Nemmeno così, era molto meglio, molto più nitido e con tre delle sue sessantaquattro-ottantadue lune. Il tutto da un telescopio portatile, è stato a dir poco emozionante, anche i sistemi binari ed E.T., che ebbene sì abbiamo visto con chiarezza. Anche perché Saturno è il pianeta, IL pianeta, ovvero come chiunque di noi disegnerebbe un pianeta. Si distinguevano chiaramente anche i diversi anelli e, l’ho imparato allora, la diversa densità è dovuta alle lune che orbitando spazzano tutto. Ed è stato ancor più bello perché eravamo molti amici e conoscenti, grazie a G., astrofilo appassionato.
Così mi preparo il 2025.
Il 26 marzo The Wombats a Leeds, di cui ricorderò Let’s dance to Joy Division e Kill the director.
Il 27 Badly Drawn Boy a Nottingham per il venticinquesimo di The Hour of the Bewilderbeast che non sarà il suo miglior disco ma quel concerto a novembre del 2010 al Bronson di Ravenna fu davvero memorabile, per noi otto che c’eravamo e, quindi, vale la pena rinnovare.
Bellissima, la sensazione era proprio quella. Cosa darei per avere un Male o un Cuore oggi.
Alle 12:43 orario di Utica (UTC), corrispondente alle 14:43 ora di Modica è finita l’estate ed è cominciato l’autunno 2024, per sua stessa natura irripetibile.
trivigante, ma perché cambiano le stagioni? E perché il 22 e non il 21? Eh, bambini, dovete capire che l’emisfero boreale in cui ci troviamo, perché fossimo di là saremmo a testa in giù, ruota a una velocità superiore rispetto all’altro emisfero, generando uno slittamento dell’equatore celeste di 23° 27‘, facendo sì che l’orizzonte percepito risulti perpendicolare all’incidenza dei raggi solari delle persone RH positive.
Il motivo per cui ciò accade il 22 settembre e non il 21 come solitamente avviene negli anni multipli di trecentodue è che il tempo impiegato dalla Terra per compiere un giro attorno al Sole dura circa un anno e un giorno e circa ventotto minuti in più, il che determina una flessione zenitale destinata a durare 3.323 anni e un surriscaldamento delle ore terminali di questa giornata speciale.
E un altro servizio di trivigante.it è stato felicemente erogato, molto bene. Ora godetevi la stagione più bella di tutte, raccogliete le foglie senza soffiatore, cioè raccogliete, non soffiate, strofinatevi i capelli e il viso con l’interno di una pera matura, ascoltate i dischi de Les Negresses Vertes. E state lontani dagli ex ministri della Cultura, dagli attuali delle Infrastrutture e dai loro parenti ed elettori, dalle presidenti del consiglio che litigano con gli articoli della lingua italiana.
Che belli i rituali, o le consuetudini, se si preferisce non andare su terreni scoscesi. Una bella consuetudine dell’estate, circa, sono le campagne artistiche di Banksy: nel 2013 la residency artistica a New York di Better Out Than In per tutto ottobre, nel 2015 Dismaland, nel 2017 il Walled Off Hotel a Betlemme e numerosi interventi a Gaza, nel 2018 a Parigi con i nove lavori tra cui il tributo al Bataclan, nel luglio 2020 la metro londinese deserta, nel 2021 la Great British Spraycation nell’est dell’Inghilterra, nel 2023 la retrospettiva a sorpresa alla Gallery of Modern Art di Glasgow, Banksy Cut & Run. Ne avrò dimenticate alcune.
Comunque, nel 2024 la campagna è stata rivolta a Londra e agli animali: dal 5 agosto Banksy ha realizzato e pubblicato un’opera ogni giorno, tutte di animali inseriti nel contesto urbano, spesso con relazioni non esplicite. Per esempio, la capra, la prima, è sul muro di una fabbrica di fucili.
Il rinoceronte e il gorilla sono le mie preferite. Anche l’interazione dei pellicani con l’insegna è notevole.
Il lupo ululante, quasi il logo di Ciesse piumini non fosse un licaone e di mille band e pub nel mondo, essendo su supporto rimovibile, è stato ovviamente rubato dal solito avido pirla, intervenuto con rapidità. La polizia è stata chiamata, ahah, “per una parabola satellitare rubata contenente un’opera d’arte”.
Merita una considerazione il fatto che un conto è fare uno stencil su un muro al porto di, che so?, Bristol, e un conto è nelle strade di Londra, per di più pattugliate come non mai dopo gli ultimi tafferugli. Ma per fortuna è bastato un amico con la barba finta e un cappuccio anche stavolta.
Parlavo della figura del cosiddetto temperatore raccontando qualche settimana fa una bella storia che riguarda la torre dell’orologio di san Marco a Venezia. Il temperatore è, era, colui che viveva nella torre e che lì, pure, lavorava, sistemando gli ingranaggi, ricaricando i pesi, sostituendo i pezzi consumati.
L’ultimo temperatore – perché la nostra stolta civiltà li ha eliminati sostituendoli con cose automatiche -, Alberto Peratoner e i suoi avi recenti, tra cui Giovanni, scattarono fotografie dalla finestra ovale della torre, a volte poetiche con la neve sui tetti della città, a volte documentali, come nel corso delle visite dei papi o dell’acqua alta del 1966, a volte per un bel tramonto.
Una delle foto che preferisco è quella di Katherine Hepburn e Rossano Brazzi che girano, all’alba nella piazza deserta, una scena del film Tempo d’estate di David Lean del 1955.
La storia è quella di un amore estivo nato nelle calli di Venezia e che tale resterà per vicende che non racconto per questo terrore contemporaneo dello spoiler. Lui è sposato. Il film è disponibile in inglese qui e la scena della foto comincia a questo punto. Ma il punto vero, qui, è il temperatore e la torre dell’orologio con i suoi due pastori del passato e del presente, veri protagonisti per cinque secoli di un pezzo della storia di Venezia e di un angolino della piazza. Lo dico: la vicenda del temperatore è un film già pronto e scritto, basta buttar giù qualche dialogo credibile e girarlo, ‘scolta me che dico davvero sul serio. Una storia alla Tornatore già bella pronta, di grande bellezza, vera, e di possibile interesse persino per questa destra stracciona al ministero per aver i due soldi che bastano per fare un film così.
Bello il mural di Larsen Bervoets in Oude Beurs 17 ad Anversa.
Il faccione di un clown che si toglie il trucco rappresenta, nelle intenzioni dell’autore, la difficoltà di ciascuno a comunicare le proprie malattie, da cui il titolo dell’opera, “We all live with HIV“. Al di là, l’utilizzo delle due pareti distinte è notevole, compreso il muretto che le unisce, dà profondità e tridimensionalità. Peccato quell’assurdo parcheggino sotto fatto alla brutta. Anversa è piena di murales, questo l’ho osservato per un po’.