una poesiola su D’Annunzio

Half a million dead wops
And he got a kick out of it
The son of a bitch.

Quasi un haiku, o un tweet, oggi, l’autore è Ernest Hemingway, il titolo è ‘D’Annunzio’, scritta nel 1920-21 a Chicago e la traduzione suona più o meno così:

Mezzo milione di mangiaspaghetti morti
E che gusto ci ha provato
Quel figlio di puttana.

Wops è slang dispregiativo per ‘italiani’ e il riferimento è, ovviamente, alla Prima guerra. In preda all’orgasmo dell’interventismo, D’Annunzio nelle “radiose giornate di maggio” si arruolò svolgendo poi solo ruoli propagandistici e poco più, poi si fece male durante un atterraggio, partecipò a qualche altro volo, combattimento e come sempre nella sua vita ne ricavò grande visibilità non sempre adeguata ai fatti. Scrisse anche sbrodolate del tipo: “è la gioia del guerriero che non somiglia ad alcun’altra e che poteva rimanermi ignota se la sorte non mi avesse gettato nella guerra dopo tanti anni di tristezza alla fine del mio vigore”, quel figlio di puttana.

le famose praterie del centro

Mi capita sotto il naso una cosa che ho scritto per le elezioni europee del 2009 e mi salta all’occhio un simbolo:

Il terzo polo, quindi, cioè quello che va al centro e raccoglie la gran parte degli italiani allo stato brado dai bei tempi democristiani è una novità politica come il ponte sullo stretto lo è per le infrastrutture, la riforma fiscale e quella della giustizia per lo Stato, l’evasione fiscale per le tasse troppo alte, Salvini per la mia noia mortale. Poi quando in pizzeria sostengo che non ne posso più di questo paese dedito alla ripetizione vengo tacciato di antiitalianismo. Forse sì, in effetti, se il terzo polo è connaturato alla natura stessa dell’etnia.

open to meraviglia/2

Come riferisce Paolo Attivissimo, il Ministero Santanché Enit hanno lanciato in tromba la campagna ma, ops, non si sono accaparrati il profilo twitter. E indovina?

Bravo bravissimo quello che l’ha comprato, ben fatto, amico. Attualmente la pagina è fuori servizio, saranno intervenuti i servizi segreti? Il mio nuovo amico avrà capitolato? Sarà stato deportato in Calabria?
No per fortuna è tornato, e il primo rigo è: «Very bello essere open to meraviglia». Ahah, bravo. Nemmeno un giorno è passato.

open to meraviglia

Questa è coazione a ripetere le minchiate, che altro?
Ennesimo maldestro tentativo, dispendioso invero, del ministero del Turismo italiano di lanciare sul mercato sottostante le bellezze del paese, è stata appena presentata la campagna “Open to meraviglia” – gesù che claim – realizzata da Armando Testa per Enit, Agenzia Nazionale del Turismo. Ecco l’idea:

Esatto, è proprio lei: Venere. «Ho trent’anni, qualcosina di più per di la verità, e sono una virtual influencer», vualà. Viene in mente qualcuno? A me sì. Qui il video di presentazione. Comunque, Venere se ne va in giro e prova a influenzare i consumatori, per come dice Santanché – che, lo ricordo, è la titolare del dicastero in linea con alcuni luminosi predecessori – «portare l’Italia al primo posto nel mondo: siamo i più belli, ma non siamo mai stati i più bravi a promuovere la nostra Italia».

Belli, proprio. Anche la povera Venere, Botticelli non guardare. Comunque, nove milioni per una campagna banale, bruttina, scontata, infantile, che non si scosta per nulla dai luoghi comuni più triti sul paese, dalla fetta di pizza alla simpatia e calore italiano a Venezia alla bicicletta col cestino ricolmo di pomodori alle belle donne e così via. Se pensano di agganciare i più giovani in questo modo stiamo freschi, l’unico termine appropriato in questo caso è cringe.

Scadente, a me mette pure una certa tristezza. Ma nel solco della tradizione, perché vorrei ricordare qui i luminosi precedenti del portale italia.it ai tempi di Rutelli e verybello.it a quelli di Franceschini, investimenti milionari buttati nel cesso delle agenzie di comunicazione amiche (eppure Testa…), dei consulenti di parte e della fanfaronaggine. Guardatelo il video linkato sopra, perché dice Santanché: «non era mai stato fatto un video sull’Italia (…) sarà trasmesso su treni, aerei, sulle reti Rai, su Netflix… La pubblicità è l’anima del commercio e noi dobbiamo vendere il nostro prodotto», prodotto e io non saprei nemmeno da che parte cominciare, qui. Che dire? Sembra il giorno della marmotta, coazione a ripetere gli errori madornali, come dicevo all’inizio. Solo stupidità? No, non è possibile. Potrei anche andare avanti con la questione del logo del Ministero, le braccia aperte del video, ma sarebbe inutile.
Ecco, a questo punto comunque guardando Venere qualcuno vi sarà venuto in mente, no? Sia per la somiglianza sia per l’idea poverina e bottegaia di promozione. Creatività cercasi.

l’invito all’ottimismo del governo stride con la situazione attuale

La seconda cosa peggiore dopo un problema è affidarsi per la soluzione a degli incapaci.

Che poi, incapaci. Magari.
Il razionamento è già in atto in molti comuni montani e il fosso davanti a casa mia, se devo misurare le cose sulla mia esperienza diretta, secco da molte settimane. I dati parlano chiaro, i fatti pure, chi vuol capire ha capito ampiamente, il problema è affidarsi a chi per incompetenza o per dolo o per disinteresse non sa o non vuole affrontare un problema complesso che richiede soluzioni complesse. E ovviamente non da oggi.

tenetevi liberi il 3

Merda ieri non sono andato, ancora non lo sapevo.
Lei aveva un’azienda di ceramiche poi fallita condannata per bancarotta e poi è stata a megiugorie e poi è tornata e ha fondato una onlus e ha cominciato a vedere la madonna e la gente fa offerte. Il tutto sul lago di Bracciano ogni tre del mese alle tre, perché la madonna è abitudinaria e adora il fuso italiano e il tempo umano.

Il corriere ne parla, come tutti i giornali e il canale su youtube, i pezzi belli sono quando scrive: «I dubbi sono tanti» e ancor meglio «Una commissione d’esperti nominata dalla diocesi di Civita Castellana sta lavorando per capire se ci siano aspetti soprannaturali oppure no». Oppure no.
Lei sgrana il rosario, deliquia, ovviamente la vede solo lei – ieri abito rosa con cintura bianca e velo non mi ricordo, la madonna non la veggente -, il marito trascrive e poi riferisce. I fedeli, non pochi o zero come ci si aspetterebbe, in deliquio pure loro.
La storia non è bella come quella della lettera scritta dalla madre di gesù ai messinesi ma è bella lo stesso e non offre alcun elemento di dubbio come, invece, i miscredenti suppongono.
Trevignano, Roma, Italia, 2023. Poi uno si stupisce dei no vax.

scienziato ma scorreggia

Vagolo per Como e vengo attratto da Porta Torre. Bella, un modello per il palazzo della civiltà all’EUR. Poi giro lo sguardo e vedo la targa dello slargo in cui mi trovo.

Certo. Scienziato. Nel delirio di una decina d’anni fa le amministrazioni leghiste cominciarono, in assenza di figure autorevoli, a intitolare scuole, larghi e vie a Miglio, ritenuto la testa pensante del movimento, nonostante Bossi l’avesse definito “minchione”, “arteriosclerotico”, “panchinaro”, “poveraccio”, “vecchio con i capricci di un bambino” e il bel “scorreggia nello spazio”. A Como perché sua città natale, a Brescia, per non essere da meno, gli dedicarono uno Yoda-busto in uno slargo in cui la gente non si ferma.

Lo scienziato ricambiò il complimento a Bossi con una pletora di amabili epiteti, “orecchiante”, “infido”, “teppa”, “arruffapopolo”, “pigmeo”, “analfabeta”, “ubriaco”, “botolo ringhioso”, “contapalle”, “Robespierre da barzelletta”, “comiziante da bar”, ma anche “mentitore arabo” e “levantino con il gusto della menzogna”, avevano litigato, ma rimangono più in mente le stupidaggini che disse in svariate interviste e in discutibili interventi: «Io sono per il mantenimento anche della mafia e della ’Ndrangheta. Il Sud deve darsi uno statuto poggiante sulla personalità del comando», molto bravo, o che l’Europa, ora nel mezzo delle invasioni barbariche, dovrebbe «mantenere la distinzione tra schiavi e liberi». Certo.
Non politologo, dunque, ma scienziato della politica, come Machiavelli, Kant, Montesquieu. Se la Scienza politica, secondo le tre caratteristiche principali definite da Bobbio, si appoggia su «il ricorso a metodologie razionali tramite cui fornire spiegazioni causali del fenomeno studiato», includere Miglio risulta davvero difficile, pur con tutta la buona volontà.
Ma i nomi spendibili e celebrabili scarseggiavano, allora come oggi, forse ancor più nella lega salviniana, per cui a Miglio andò di lusso, nonostante le stupidaggini e le volgarità venne celebrato come il primus da uno stuolo di minus, nonostante il suo apporto alla civiltà umana sia stato pressoché nullo, se non negativo. Per esser buoni pari a quello, appunto, di una scorreggia nello spazio.

né l’idea, né il progetto, né il business plan

Ricevo una mail. Questa non è una modifica delle condizioni contrattuali, questa è una liquidazione.

Che fosse una boiata colossale l’avevamo intuito in tanti e fin dall’inizio, ne avevo scritto largamente due anni fa, e questa conclusione era l’unica possibile. Franceschini ha qualcosa da dire sulla morte della “Netflix della cultura italiana” che tanto ha voluto? Un buco da circa 7,5 milioni di euro nell’ultimo anno, un’offerta risibile per inconsistenza e stupidità, in nessun modo concorrenziale e soprattutto sovrapposta a realtà già esistenti, era partita malissimo non poteva che finire nello stesso modo. Non è che questo governo o Sangiuliano siano cattivi, almeno non stavolta, è che andava fatto da tempo. Ed è stata una piena, totale sciocchezza commessa con i soldi pubblici da quel pezzo di PD che andrebbe eliminato immediatamente e che tanti danni continua a fare.