è tempo di pensare al presepe

Direttamente da Napoli (grazie miss L.) le ultime novità in tema presepiale (presepico?) con il Pannocchia e Rocket man, protagonisti assoluti in imbecillità:

(…) et reclinavit eum in praesepio. Riconosco anche Ronaldo, Higuain con tanto di commento addolorato, un giocatore del Napoli a me ignoto, Daniele gigante, Rossi, il banana, ma chi sono i due con le guitarre in basso a sinistra? Uno è forse Lou Reed?

pecunia non puzzat

E nel 1985 l’American Express, come è ovvio e come ahinoi ci si deve aspettare a questo mondo, non storse il naso di fronte ai milioni di milioni di dollari di Pablo Escobar e gli fece una bella carta di credito per le esigenze spicciole.

Anzi, in quel periodo l’America il naso lo teneva bello dritto, pronto a pippare i milioni di tonnellate di coca in arrivo dalla Colombia. Anni belli, e che bei ricordi con Reagan e Thatcher e DJ Television, proprio.
[L’immagine è vera, tratta da Juan Pablo Escobar, Pablo Escobar. Il padrone del male].

cambiare leggermente dopo dodici anni

Dopo dodici anni di sostanziale continuità (un riflessino qua e un colore più pieno là ma poca roba), Youtube ha dato una rinfrescatina al logo, spostando il riquadro rosso, il video, fuori dalla scritta e appiccicando le due parole.

Per deformazione professionale, sono cose che tendo a considerare: la modifica è sostanzialmente funzionale, direi, nel senso che in questo modo il logo può essere utilizzato in forma compatta (il solo schermo rosso col triangolo play in mezzo, basta guardare i tab del browser), in particolare sugli smartphones e devices piccoletti. Certo, prima era migliore, nel senso che aveva una sua ragion d’essere e sostanza più coerente con il proprio essere un logo, ora è un simbolo con a fianco una scritta.

Ma è inevitabile: gli schermi portatili hanno spinto verso i loghi orizzontali e con un elemento riconoscibile che possa essere sganciato (la F di facciabucco, l’uccellino di twitter, la G di Google, la Y di Yahoo e così via) e la scritta riproducibile anche su sfondi diversi.
Vediamo che fa Ikea, a questo punto.