Anche quest’anno Philippo Roth non porta a casa nulla ma, purtroppo, nemmeno lui.
Che Kazuo.
Anche quest’anno Philippo Roth non porta a casa nulla ma, purtroppo, nemmeno lui.
Che Kazuo.
Fabio Magnasciutti è sempre bravo.
Direttamente da Napoli (grazie miss L.) le ultime novità in tema presepiale (presepico?) con il Pannocchia e Rocket man, protagonisti assoluti in imbecillità:
(…) et reclinavit eum in praesepio. Riconosco anche Ronaldo, Higuain con tanto di commento addolorato, un giocatore del Napoli a me ignoto, Daniele gigante, Rossi, il banana, ma chi sono i due con le guitarre in basso a sinistra? Uno è forse Lou Reed?
Mi arriva una fatturona della Lego, tremila euro, alla faccia. Non ho tentennamenti, perché non ho rapporti con la Lego dal 1983, però mi piace l’idea: bravi. Chi dubiterebbe della buona fede dei Signori dei mattoncini dell’infanzia felice?
Truffaldini ma bravi.
Peccato la caduta sulla mail di libero, Agnes.
E nel 1985 l’American Express, come è ovvio e come ahinoi ci si deve aspettare a questo mondo, non storse il naso di fronte ai milioni di milioni di dollari di Pablo Escobar e gli fece una bella carta di credito per le esigenze spicciole.
Anzi, in quel periodo l’America il naso lo teneva bello dritto, pronto a pippare i milioni di tonnellate di coca in arrivo dalla Colombia. Anni belli, e che bei ricordi con Reagan e Thatcher e DJ Television, proprio.
[L’immagine è vera, tratta da Juan Pablo Escobar, Pablo Escobar. Il padrone del male].
Ragassi, la lava e tutto l’Etna è di là.
Uno rapito dall’estasi no, eh?
[foto: National geographic]
Al secondo 26 del video di Bad Habit dei Kooks ci facciamo riconoscere, come sempre facciamo all’estero.
Che, poi, è un video del 2014, Gascoigne si è ritirato nel 2004 e, quindi, che è? Odio imperituro? Italiani grande memoria?
Dopo dodici anni di sostanziale continuità (un riflessino qua e un colore più pieno là ma poca roba), Youtube ha dato una rinfrescatina al logo, spostando il riquadro rosso, il video, fuori dalla scritta e appiccicando le due parole.
Per deformazione professionale, sono cose che tendo a considerare: la modifica è sostanzialmente funzionale, direi, nel senso che in questo modo il logo può essere utilizzato in forma compatta (il solo schermo rosso col triangolo play in mezzo, basta guardare i tab del browser), in particolare sugli smartphones e devices piccoletti. Certo, prima era migliore, nel senso che aveva una sua ragion d’essere e sostanza più coerente con il proprio essere un logo, ora è un simbolo con a fianco una scritta.
Ma è inevitabile: gli schermi portatili hanno spinto verso i loghi orizzontali e con un elemento riconoscibile che possa essere sganciato (la F di facciabucco, l’uccellino di twitter, la G di Google, la Y di Yahoo e così via) e la scritta riproducibile anche su sfondi diversi.
Vediamo che fa Ikea, a questo punto.
Oggi sapremo chi è il campione del mondo di air guitar.
Lo stivale giallo su pantalone sbrillocco proveniente dalla Finlandia a me piace molto.