vai, caro, vai

E qui, finalmente, la chiudiamo con Berlusconi, dopo la bulimica indigestione di questi giorni e l’inenarrabile rottura delle ultime decadi.

Una piazza che si riempie dei suoi, come da regia mista Mediaset e prefettura, ultras del Milan e pregiudicati in permesso, Verdini, cori da stadio e signore labbronate in preda a mistiche visioni, non sfugge il gesto della primogenita Marina che tiene per mano la simil-vedova, probabilmente per un facile calcolo che convenga farsela amica per quote per ridurre ai minimi i tre fratelli minori nella partita che già si è aperta per il controllo delle società. Non disprezzabile la riflessione dell’arcivescovo che non si appiattisce e, anzi, non ne dice granché, se non altro.

Un paio di cose per chiudere, definitivamente. Il riepilogone di Travaglio, un coccodrillo azzeccato per chi avesse la memoria raffreddata (e bisognerà pure trovare una nuova occupazione al giornalista, adesso):

Non entrerò mai in politica. Scendo in campo. Il Paese che amo. Un nuovo miracolo italiano. L’Italia come il Milan. Basta ladri di Stato. L’amico Craxi. L’amico Gelli. L’amico Dell’Utri. L’amico Mangano. L’amico Previti. L’amico Squillante. L’amico Metta. Il lodo Mondadori. La rivoluzione liberale. L’uomo del fare. La villa fregata all’orfana. Da giovane ero anch’io donnino di casa. Mamma Rosa. Il mausoleo di Arcore. Il Polo delle Libertà. Voglio Di Pietro ministro degli Interni. Il decreto Biondi. Giuro sulla testa dei miei figli. Mai pagato tangenti. Milano negli anni 70 era un calvario, dovevi far passare la pratica da un ufficio all’altro con l’assegno in bocca. Vendo le mie tv. Lasciatemi lavorare. Sono l’unto del Signore. Mai detto che sono l’Unto del Signore. Cribbio. Mi consenta. Il ribaltone. Dini e Scalfaro comunisti. Prodi utile idiota dei comunisti. D’Alema comunista. L’amico Massimo. La Bicamerale. La Costituzione comunista. Le toghe rosse. La Casa delle Libertà. Chi vota a sinistra è coglione. Le mie tv hanno una linea editoriale autonoma all’85%. I miei giornalisti sono tutti di sinistra. Fede è un eroe. Putin è un amico fraterno, un dono del Signore, ha sentimenti delicati, un vero democratico. L’amico George W.. Ai consìder sdesd ov Iunade Steiz nos onli a fleg ov e cantri…

Gheddafi è un leader di libertà. Le tangenti alla Guardia di Finanza, nel sentire della gente, non sono considerate reato. Dell’Utri è persona di così profonda moralità e religiosità da non poter essere connivente, non ha attaccamento al denaro, molte volte gli dico: non fare come Giorgio Washington che curava gli interessi dello Stato e mandava in malora la famiglia. Non farò condoni. Concordato e scudo fiscale. Condono fiscale ed edilizio. All Iberian mai sentita. Mills mai conosciuto. Signor Schulz, la suggerirò per il ruolo di kapò. Siete turisti della democrazia. Romolo e Remolo. L’Islam civiltà inferiore. Tutta colpa dell’euro. Le corna. il cucù alla Merkel. La mafia, poche centinaia di persone. Gli ellepì con Apicella. L’elisir di Scapagnini. Rasmussen è meglio di Cacciari, gli presenterò mia moglie. Mangano è un eroe, non ha parlato: si comportava bene,faceva la comunione nella cappella di Arcore. Il Contratto con gli italiani. Un milione di posti di lavoro. Meno tasse per tutti. Le grandi opere. Il Ponte sullo Stretto. Sono stato frainteso. Biagi, Santoro e come si chiama l’altro… Luttazzi hanno fatto un uso criminoso della televisione pagata coi soldi di tutti. Montanelli e Biagi erano invidiosi di me. La Piovra rovina l’Italia all’estero. Il falso in bilancio. La Cirami. Il lodo Maccanico. Il lodo Schifani. La Cirielli. Tutti sono uguali di fronte alla legge, ma io sono un po’ più uguale degli altri.

Ciampi comunista. La legge Gasparri. Il salva-Rete4. L’Economist comunista. Signora, che ne direbbe di una ciulatina? Bertolaso uomo della Provvidenza. Mussolini non ha mai ucciso nessuno, anzi mandava la gente in vacanza al confino. Sarò felicissimo di conoscere il papà dei fratelli Cervi, a cui va tutta la mia ammirazione. Caro Blair, sono laburista anch’io. La giustizia a orologeria. I giudici sono matti, antropologicamente diversi dal resto della razza umana. Telekom Serbia è tutta una tangente. La Mitrokhin. I brogli di Prodi. I comunisti cinesi bollivano i bambini per farne concime. Farò sparire la spazzatura da Napoli in tre giorni. Ho 109 processi con mille giudici. Sono sempre stato assolto. Chi scrive di mafia lo strangolerei con le mie mani. Il Popolo della Libertà. La bandana e il trapianto pilifero. Obama è bello e abbronzato. Il miracolo dell’Aquila. Evadere è un diritto naturale nel cuore degli uomini. Le mani nelle tasche degli italiani. La magistratura è un cancro da estirpare, peggio delle Br, come la banda della Uno bianca. Ai giudici noi insidiamo le mogli, siamo tombeur de femmes.
Agostino, la Antonella: sta diventando pericolosa, s’è messa a dire cose pazzesche in giro. Il lodo Alfano. La prescrizione breve. Il processo breve. Il legittimo impedimento. La Consulta comunista. Il Partito dell’Amore e la sinistra dell’odio. Mai frequentato minorenni. Il padre di Noemi Letizia era l’autista di Craxi. La signora Lario mente. Patrizia, tu devi toccarti. La statuetta ad altezza Duomo. Dottor Fede, cioè volevo dire Vespa. Gli amici Gianpi, Lavitola, De Gregorio e Lele. Nicole Minetti è un’igienista dentale. Ruby è la nipote di Mubarak. Il Bunga bunga. Ho una fidanzatina. Solo cene eleganti. Siamo tutti intercettati. Pagavo Ruby perché non si prostituisse. Pagavo le ragazze perché i pm le hanno rovinate. Santità, siamo i difensori della civiltà cristiana e della famiglia tradizionale. Ho otto zie suore di Maria Consolatrice. Il Family Day. Ragazze, mi toccate il culo? La culona inchiavabile. La mia condanna è un golpe. L’uveite. La pompetta. Mister Obamaaaaa! La sapete quella della mela? E quella degli ebrei e i campi di sterminio? Sono il miglior premier degli ultimi 150 anni. Non mi dimetterò mai. Mi dimetto. I grillini li mandiamo a pulire i cessi di Mediaset. Le finte nozze. Il mio Covid aveva la carica virale più alta del mondo. La signora Meloni è supponente, prepotente, arrogante, offensiva, ridicola. Putin voleva solo sostituire il signor Zelensky con persone perbene. Bisogna convincere Zagrebelsky a trattare. Vi mando un pullman di troie. Ho fatto finire la guerra fredda e ottenuto in Europa i miliardi del Pnrr. Ricordo le mie riforme del 208. Tik Tok Taaaaak. Vi tulipano tutti. Me ne vado da questo Paese di merda. (qui)

E un paio di considerazioni conclusive tratte da “Il brodo delle undici” di Franco Cordero:

(…) manifesta presto caratteri congeniali all’Italia del miracolo economico: ciarlone, bugiardo, blagueur, istrione nel modulo pianto-riso-ringhio; la qualità scenica specifica è una mimica logorroica (i bagalún del lüster vendevano lucido da scarpe nelle fiere); può anche riuscire simpatico.

Domineddio dev’essersi dimenticato d’infondergli l’anima (…).

Tornando a B., gli manca l’organo della vita intellettuale, etica, estetica. In compenso ha un apparato percettivo e motorio adatto alla caccia: animale monstre, del genere caimano o squalo, diversamente dai quali allarga le ganasce nel riso, scherza, parla come le fontane buttano acqua, suona, balla; e l’ascendente ilare moltiplica le prede.

E ora, se iddio vuole, lo stesso dell’anima qui sopra che adesso se lo goda lui, sempre troppo tardivamente basta.

ha cenato elegante, proprio bravo

Se negli anni vi siete raffreddati sulla questione, un breve ripasso audio di alcuni episodi di questi ultimi trent’anni lo offre ‘Muoviti muoviti’, trasmissione spassosa di Radio Popolare che consiglio a prescindere, nella puntata di ieri. Così si affronta il lutto con la giusta carica.

Di mio, ieri sera in compagnia – per fortuna – di due amici coraggiosi, ho bevuto tutto il vino che tenevo via da molti anni per l’occasione. Già dallo splendido colore, tipico di un amarone invecchiato bene, si percepiscono la qualità e il gusto.

Un bel brindisi, dunque, e via. Tutta la bottiglia tranne quelle due dita di fondo nero nero e solido che si sarebbero allegramente trasformate in calcoli renali.

Una specie di malvasia torbida e ingannevole, una certa acidità stanotte ma poteva andare peggio. Comunque, è riuscito a dare fastidio fino alla fine, lui, perché di certo non si è fatto alcunché in allegria, né la bottiglia né il brindisi. Perché l’incazzatura per tutti questi anni è lì e ci resterà.
Un altro fastidio finale? La Chiesa che a Welby e persone così nega funerale e sepoltura in terra consacrata e per puttanieri corruttori evasori divorziati miscredenti non fa una piega una. Anzi, il Duomo per apparire bene nella diretta. Bravi, molto, anche voi. Ma è da sempre così, quindi non c’è stupore.

E qui, finalmente, si chiude con il tizio. Da domani io sarò in poltrona per assistere al meraviglioso spettacolo dell’assalto a Forza Italia, elettorato e posti, e spero anche all’eredità personale e aziendale. Perché non sarò mica solo io ad avere problemi coi parenti acquisiti, no? Fuoco alle polveri, allora. Mi metto molto comodo.

una poesiola su D’Annunzio

Half a million dead wops
And he got a kick out of it
The son of a bitch.

Quasi un haiku, o un tweet, oggi, l’autore è Ernest Hemingway, il titolo è ‘D’Annunzio’, scritta nel 1920-21 a Chicago e la traduzione suona più o meno così:

Mezzo milione di mangiaspaghetti morti
E che gusto ci ha provato
Quel figlio di puttana.

Wops è slang dispregiativo per ‘italiani’ e il riferimento è, ovviamente, alla Prima guerra. In preda all’orgasmo dell’interventismo, D’Annunzio nelle “radiose giornate di maggio” si arruolò svolgendo poi solo ruoli propagandistici e poco più, poi si fece male durante un atterraggio, partecipò a qualche altro volo, combattimento e come sempre nella sua vita ne ricavò grande visibilità non sempre adeguata ai fatti. Scrisse anche sbrodolate del tipo: “è la gioia del guerriero che non somiglia ad alcun’altra e che poteva rimanermi ignota se la sorte non mi avesse gettato nella guerra dopo tanti anni di tristezza alla fine del mio vigore”, quel figlio di puttana.

le famose praterie del centro

Mi capita sotto il naso una cosa che ho scritto per le elezioni europee del 2009 e mi salta all’occhio un simbolo:

Il terzo polo, quindi, cioè quello che va al centro e raccoglie la gran parte degli italiani allo stato brado dai bei tempi democristiani è una novità politica come il ponte sullo stretto lo è per le infrastrutture, la riforma fiscale e quella della giustizia per lo Stato, l’evasione fiscale per le tasse troppo alte, Salvini per la mia noia mortale. Poi quando in pizzeria sostengo che non ne posso più di questo paese dedito alla ripetizione vengo tacciato di antiitalianismo. Forse sì, in effetti, se il terzo polo è connaturato alla natura stessa dell’etnia.

open to meraviglia/2

Come riferisce Paolo Attivissimo, il Ministero Santanché Enit hanno lanciato in tromba la campagna ma, ops, non si sono accaparrati il profilo twitter. E indovina?

Bravo bravissimo quello che l’ha comprato, ben fatto, amico. Attualmente la pagina è fuori servizio, saranno intervenuti i servizi segreti? Il mio nuovo amico avrà capitolato? Sarà stato deportato in Calabria?
No per fortuna è tornato, e il primo rigo è: «Very bello essere open to meraviglia». Ahah, bravo. Nemmeno un giorno è passato.

open to meraviglia

Questa è coazione a ripetere le minchiate, che altro?
Ennesimo maldestro tentativo, dispendioso invero, del ministero del Turismo italiano di lanciare sul mercato sottostante le bellezze del paese, è stata appena presentata la campagna “Open to meraviglia” – gesù che claim – realizzata da Armando Testa per Enit, Agenzia Nazionale del Turismo. Ecco l’idea:

Esatto, è proprio lei: Venere. «Ho trent’anni, qualcosina di più per di la verità, e sono una virtual influencer», vualà. Viene in mente qualcuno? A me sì. Qui il video di presentazione. Comunque, Venere se ne va in giro e prova a influenzare i consumatori, per come dice Santanché – che, lo ricordo, è la titolare del dicastero in linea con alcuni luminosi predecessori – «portare l’Italia al primo posto nel mondo: siamo i più belli, ma non siamo mai stati i più bravi a promuovere la nostra Italia».

Belli, proprio. Anche la povera Venere, Botticelli non guardare. Comunque, nove milioni per una campagna banale, bruttina, scontata, infantile, che non si scosta per nulla dai luoghi comuni più triti sul paese, dalla fetta di pizza alla simpatia e calore italiano a Venezia alla bicicletta col cestino ricolmo di pomodori alle belle donne e così via. Se pensano di agganciare i più giovani in questo modo stiamo freschi, l’unico termine appropriato in questo caso è cringe.

Scadente, a me mette pure una certa tristezza. Ma nel solco della tradizione, perché vorrei ricordare qui i luminosi precedenti del portale italia.it ai tempi di Rutelli e verybello.it a quelli di Franceschini, investimenti milionari buttati nel cesso delle agenzie di comunicazione amiche (eppure Testa…), dei consulenti di parte e della fanfaronaggine. Guardatelo il video linkato sopra, perché dice Santanché: «non era mai stato fatto un video sull’Italia (…) sarà trasmesso su treni, aerei, sulle reti Rai, su Netflix… La pubblicità è l’anima del commercio e noi dobbiamo vendere il nostro prodotto», prodotto e io non saprei nemmeno da che parte cominciare, qui. Che dire? Sembra il giorno della marmotta, coazione a ripetere gli errori madornali, come dicevo all’inizio. Solo stupidità? No, non è possibile. Potrei anche andare avanti con la questione del logo del Ministero, le braccia aperte del video, ma sarebbe inutile.
Ecco, a questo punto comunque guardando Venere qualcuno vi sarà venuto in mente, no? Sia per la somiglianza sia per l’idea poverina e bottegaia di promozione. Creatività cercasi.

l’invito all’ottimismo del governo stride con la situazione attuale

La seconda cosa peggiore dopo un problema è affidarsi per la soluzione a degli incapaci.

Che poi, incapaci. Magari.
Il razionamento è già in atto in molti comuni montani e il fosso davanti a casa mia, se devo misurare le cose sulla mia esperienza diretta, secco da molte settimane. I dati parlano chiaro, i fatti pure, chi vuol capire ha capito ampiamente, il problema è affidarsi a chi per incompetenza o per dolo o per disinteresse non sa o non vuole affrontare un problema complesso che richiede soluzioni complesse. E ovviamente non da oggi.

tenetevi liberi il 3

Merda ieri non sono andato, ancora non lo sapevo.
Lei aveva un’azienda di ceramiche poi fallita condannata per bancarotta e poi è stata a megiugorie e poi è tornata e ha fondato una onlus e ha cominciato a vedere la madonna e la gente fa offerte. Il tutto sul lago di Bracciano ogni tre del mese alle tre, perché la madonna è abitudinaria e adora il fuso italiano e il tempo umano.

Il corriere ne parla, come tutti i giornali e il canale su youtube, i pezzi belli sono quando scrive: «I dubbi sono tanti» e ancor meglio «Una commissione d’esperti nominata dalla diocesi di Civita Castellana sta lavorando per capire se ci siano aspetti soprannaturali oppure no». Oppure no.
Lei sgrana il rosario, deliquia, ovviamente la vede solo lei – ieri abito rosa con cintura bianca e velo non mi ricordo, la madonna non la veggente -, il marito trascrive e poi riferisce. I fedeli, non pochi o zero come ci si aspetterebbe, in deliquio pure loro.
La storia non è bella come quella della lettera scritta dalla madre di gesù ai messinesi ma è bella lo stesso e non offre alcun elemento di dubbio come, invece, i miscredenti suppongono.
Trevignano, Roma, Italia, 2023. Poi uno si stupisce dei no vax.