il motore inconsapevole dello sviluppo storico, politico e culturale dell’uomo

Il Cinquecento fu complessivamente freddo. E il papa, quindi, aveva bisogno di un ambiente gradevole dove stare. Nei primi anni del Seicento vi furono alcune estati senza estate, e il Tamigi gelò a giugno. E Shakespeare stava a casa a scrivere, bene.
Sto scherzando, e banalizzando: questo è un libro molto molto più interessante e molto più intelligente di quanto io abbia scritto qui finora, ricco di informazioni e di strumenti utili per comprendere meglio la storia del clima sulla terra e le molteplici implicazioni di esso sulla nostra storia.

Una cosa su tutte: all’interno delle nostre piccole e brevi vite siamo abituati a pensare che il clima sia, tutto sommato, stabile, entro quelle temperature cui siamo abituati: estate al mare, inverno in montagna. Non è così, ma nemmeno lontanamente.
Molto gradevole, leggibile, tratta argomenti complessi in maniera sufficientemente divulgativa, è un libro che consiglio a chi abbia voglia di capire come funzionano certe cose attorno a noi. E avviso: fa un po’ paura, ogni tanto.

incroci musicali da seguire

Vediamo, con ordine: i Jet, grandissimo gruppo rock australiano erano (sono, pare) formati dai fratelli Cester. Quello più grande e – secondo me – meno creativo, Nic, è venuto a svernare in Italia per alcuni periodi e ha deciso, bravo, di saggiare la scena musicale. Siccome ne sa, ha raggiunto i migliori sperimentatori sul palcoscenico musicale italiano – poverello, invero, a dirla tutta – che sono i Calibro 35.
Chi non lo sa, ne colga i frutti golosi.
Insieme, hanno registrato un disco in uscita futura, goloso anch’esso immagino.
Non pago, Cester ha chiamato anche i The Milano Elettrica, gruppo con cui collabora da un po’, di cui fanno parte tra gli altri Sergio Carnevale (Bluvertigo), Daniel Plentz (Selton), Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion).
Niente male, dice il saggio cioè io.
Registrazione a mezzo tra Officine Meccaniche di Milano e gli Air Studios di George Martin a Londra e il gioco è fatto. Attendo fiducioso e sbavante.

il diciannovesimo congresso nazionale del Partito Comunista Cinese

Alcune immagini dal congresso che la settimana scorsa ha sancito il potere assoluto e indiscutibile di Xi Jinping, Segretario Generale del Partito Comunista Cinese dal 15 novembre 2012, Presidente della Repubblica popolare cinese dal 14 marzo 2013 e, come non bastasse, capo della Commissione militare centrale del Partito Comunista Cinese.

(The Yomiuri Shimbun via AP Images )

Eccolo, Xi Jinping, ovviamente contento:

(AP Photo/Mark Schiefelbein)

L’ex presidente Jiang Zemin legge attentamente i documenti congressuali con la sua lente scova-bugie.

(AP Photo/Mark Schiefelbein)

I delegati in piedi all’apertura del congresso. Al centro spicca il delegato della confederazione intergalattica, con la divisa delle feste e il cappello dell’Amicizia tra i Popoli socialisti dell’Universo.

(WANG ZHAO/AFP/Getty Images)

Una bella foto d’insieme di tutto il congresso, al via.

(AP Photo/Ng Han Guan)

Infine, un po’ di folklore: tè per tutti i congressisti servito dalla squadra di tè sincronizzato cinese, campionesse del mondo imbattute da sette secoli.

(Imaginechina via AP Images)

Da buon ultimo ma non meno importante, il signor Fong segue l’andamento del congresso dal proprio negozio di, uhm, alimentari, partecipe.

(CHANDAN KHANNA/AFP/Getty Images)

Il congresso ha visto l’elaborazione teorica alla base della leadership di Xi Jinping, tra cui la cosiddetta “Belt and Road“. Le informazioni ufficiali per la stampa sono qui.
Il congresso si è svolto nella Grande Sala del Popolo, il cui soffitto è molto bello, secondo me, e questa è proprio l’ultima cosa che so sull’argomento.